Squabus respirava molto profondamente da giorni e giorni. Sferruzzava e respirava fondo visualizzando una forte energia mistica e natalizia e facendola sua. Squabus ogni anno intorno al solstizio invernale subisce un incantesimo scuro e vischioso e si perde, più ancora del resto dell'anno. Squabus ha deciso che quest'anno invece no e sperava che respirando e visualizzando, visualizzando e sorridendo, si sarebbe sentita abbastanza forte al momento della partenza. Mancavano ancora cinque giorni, da visualizzare anche sul calendario dell'avvento di lana e cartoncino riciclato, quello dei biscotti e della pasta e del pacco degli yogurt quello da sedici. Il primo calendario dell'avvento della sua storia . Cinque giorni intorno all'albero di natale più strano del mondo. Il primo albero di natale della sua storia familiare, quella nuova.
E invece. E invece il nonno de chercheuris si è sentito poco bene, proprio mentre la nonna de chercheris era in ospedale per un'operazione. E allora squabus, il chercheur, con al seguito un piccolo pistacchietto felice di "andare a Italia" e anche un po' confuso che oggi non è la lana del 23 che tiriamo, perché erano 18 giorni che parlavamo di quel giorno lì per andare a Italia.
E allora non c'è più tempo per respirare preventivamente, tocca respirare dentro e confidare nella saggezza dei momenti di emergenza. Anche se Squabus questo déjà vu che ha provato nel fare le valige a tempo record gliel'ha spezzato il fiato. Anche se il nonno si è già ripreso, la nonna si rimetterà in piedi prestissimo perché è di fibra forte. Squabus ha pensato a chi in piedi non avrebbe voluto rimettersi neanche potendo.
Per un attimo ha sentito una vertigine al toccare con mano la solidità della famiglia de chercheuris...
Squabus è annegata un attimo in un mare di lacrime invisibili poi le ha invisibilmente asciugate. In questo istante guarda il mare nizzardo che tante volte ha lenito I suoi pensieri. Tra poco arriveranno le gallerie del confine ed un silenzio radio riempito di lana e collane e guantini....
Squabus spera che la forza del respiro sia con lei.
A risentirci dall'altra parte del confine.
Un immenso abbraccio, di certe prove si farebbe a meno ma averle attraversate insieme spero ti abbia sostenuto!
ReplyDeleteGrazie Robin! !!! Un abbraccio
DeleteMi colpisce la tua osservazione sulla nonna che si rimette in piedi e che ti fa pensare a chi non lo fa, ma è qualcosa che ti fa sentire meglio o peggio? O tutt'e due? Forza e coraggio, sono d'accordo con Robin, riprendi a respirare adesso <3
ReplyDeleteSono molto contenta per la nonna che ce la fa, ma -e me ne vergogno molto- la sua forza mi arriva come uno schiaffo a ricordarmi chi quella forza non l'aveva e nessuno di noi è riuscito ad aiutare.
DeleteIo spero che le prossime finestrelle del vostro bellissimo avvento vi trovino sereni, con forza e respiro a posto e impegnati a celebrare i nonni cherceris. Buon arrivo oltralpe!
ReplyDeleteAnche io, lo spero proprio tanto
DeleteUn abbraccio e respira.......
ReplyDeleteAntonella che piacere! !! Ti abbraccio anche io!
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