Ti ho chiamato Pistacchio. Un nome con tante erre, proprio come il mio. Dopo aver protestato un poco che neanche gli avevo dato spazio di pensiero, tuo papà alla fine mi ha perdonata. Il tuo nome è cascato dalle nuvole, non so più quando e come.
Dovevi arrivare oggi, invece hai bussato lieve alla vita con 3 settimane quasi piene di anticipo. Hai rotto le acque di notte, mentre sognavo di essere in un lago. Erano le 3 e ho aperto gli occhi col dubbio... forse stavi arrivando. Nei giorni prima ho fatto tutto quel che il manuale direbbbe. Ho stipato la dispensa, ho riempito il freezer di zuppe e legumi pronti. Ho comprato cose per la tua stanza. Ho fatto mille lavatrici e piegato mille tutine e bavagli. Ho tormentato tuo padre per portarmi a comprare cosa mancava e non potevo trasportare da sola. Poi è arrivcata la neve, io non riuscivo più a camminare, le caviglie gonfie come zampogne. Potevo solo pedalare con non troppo dolore. E' arrivata la neve e le strade si son ghiacciate. E non era troppo sicuro per me pedalare, visto che l'anno scorso cadevo anche senza la pancia. Allora mi sono attaccata ad internet e mille pacchetti sono arrivati a casa, carichi di lenzuoline e cose per te.
Sono stanca e felice da morirne, ti guarderei per ore intere, sei carino,sei simpatico e sei più dolce dello zucchero. Lo sentivo dire alle mamme ma non avevo mai pensato a come sarebbe stato per noi... invece eccomi qui a dirlo anche io: sono follemente innamorata di te. Dei tuoi capelli lunghi e neri, il musino paffuto dopo la poppata quando ti abbandoni a te stesso, ebbro di latte. L'espressione che hai negli occhi appena immerso nel bagnetto. Il versetto ritmico che fai per cercare di calmarti, che papà tuo e io già imitiamo. Ti prenderemo molto in giro, sappilo. Perchè sei bello da togliere il fiato ma anche tanto ridicolo. Con quelle manine sempre occupate e la boccuccia a paperella quando sembri voler dire: io ho finito, non mangio più
Qualche giorno fa hai fissato gli occhi su di me, a lungo, pensoso ed attento. Mi hai studiata a fondo e non so cosa ne hai concluso. Io intanto mi scioglievo in un pianto di commozione che non so descrivere.
Sarai un bimbo felice, io lo sento e sarò felice anche io, come non lo sono mai stata prima.
Tre settimane fa ho smesso di essere solo Barbara, sono diventata la mamma di un Pistacchio.