25 December 2009

Poi invece cosa volevo fare io da grande



... pensierini fatti giocando con i più piccoli scienziati del mondo

Grandi e bei momenti di ziitudine questo natale. Ci sono pargoli ovunque ed io me li godo tutti, ché essere zie prima che mamme ci renderà genitrici più consapevoli. E c'è da approfittarne e fare allenamento, osservare, prepararsi spiritualmente.
E quindi mi cullo un'Accanita di sei-mesi-quasi-sette tutta nervosetta e le canto pazientemente quella canzone lì dei mutamenti di stagione, l'unica canzone che io possa cantare senza rompere i vetri delle finestre e straziare i timpani. Gliela canto come un mantra, caparbia, insistendo sui punti chiave: Lasciarsi andare, dondolare, e continuare a galleggiare, scivolando sulle cose...

Oh quella mica mi ci si ti vi addormenta? Ed io mi sento tutta soddisfatta. Tutta zia.

Poi c'è la mia unica nipotina di sangue, altro ordine di grandezza piccolezza: quasi sei anni. Tutta chiacchierina e pronta a cose già più, come dire, serie. Le ultime due volte che l'ho vista abbiamo fatto il pane, volevo trovare qualcosa di nuovo da fare insieme, ma non ho avuto troppo tempo e testa. Ora temo che lei: basta, mi sono stufata di far il pane, qualcosa di nuovo, dai! Io almeno voglio fare qualcosa di nuovo.
Dopo poco che è arrivata...
e zia non lo facciamo il pane?
Evidentemente hanno bisogno di certezze anche loro, questi bimbi. E quindi facciamo il pane! Io le avevo già detto che il mio lavoro è crescere lieviti, quindi sapevo bene come farli svegliare nell'acqua tiepidina e che non amano molto trovarsi il sale vicino-vicino, cose così insomma. Le ho fatto vedere una foto al miscrospio del lievito che si usa per panificare (Saccharomyces cerevisiae, che è fratello di quello che si usa in laboratorio) e poi ho cominciato la mia personale campagna di imprinting.
Ma che? da grande vuoi fare la panettiera?
No, no o la parrucchiera o la ballerina o la maestra..
La scienziata no?
Vedi che bello, proprio come noi qui adesso: questo è il nostro laboratorio e noi stiamo facendo il pane: perché quella è la ricetta del no knead bread, sul blog di comidademama e noi invece lo stiamo bello che impastando (senno' finisce subito e che divertimento c'è?) anche se poi lo facciamo lievitare quasi 24 ore! E quindi poi domani bisogna vedere se l'esperimento ci è riuscito
Si zia che bello fare gli esperimenti



Comunque io se tornavo piccola sai cosa dicevo che volevo fare da grande?
La zia volevo fare.
Ché io non lo sapevo mica che era così bello.

dell'aver bisogno

... piu' che un post, la veglia natalizia...

Nell'attesa che il tradizionale post dell'ioodionatale maturi, volevo solo dire che io ho bisogno -questo natale come non mai- di consolidare tradizioni. Perche' ho bisogno di certezze. Ed allora spero che la nuotata della vigilia diventi una consuetudine, come le due mezze torte salate, la cena degli avanzi del 25, il regalo riciclato...

natale

11 December 2009

Coordinate astrali: 43°36′43″N 3°52′38″E

... piu' che un post: un'altra puntata della telenovela dei ricercatori precari


Si torna in quel meraviglioso limbo di suspense e si comincia, di nuovo, a sognare di futuro. Come in una sorta di déjà vu periodico:
Paesaggi mai visti sfilano sotto i miei occhi, a migliaia

Che alla fine, pazzescamente, mi piace anche. E mi rendo conto che forse non e' una bellissima cosa, questo anelare cambiamento, sempre e comunque. Questa poca predisposizione a mettere radici. Ma questa e' un'altra storia.
A differenza di altre volte, questo riempirsi gli occhi di un possibile, eventuale, futuro, avviene in maniera piu' adulta ed anticipata. Questa volta la suspense durera' per default almeno 6-7 mesi. Intanto noi faremo allegramente finta di nulla, ma ci prepareremo. Il chercheur scrivera' i progetti, io riprendero' quel google-dancing forsennato, trovero' una strategia. La spuntero' un'altra volta! Fatica, ma tanto entusiasmo.

La categoria suspense ha raccontato la telenovela, che mi commuovo un po' a rileggere. Parla di un ex-only-optical-fisic, ex-baiofisic-vuld-laic che ora e' in divenire. E di una che prima non lo era, ma ora e' chercheuse anche lei. E forse non l'aveva mai scritto prima.
Fa bene ogni tanto fermarsi e scrutare all'orizzonte che ci aspetta, ma anche voltarsi a guardare la strada e tutti i paesaggi che abbiamo lasciato. Nel bene e nel male.


23 October 2009

Ottomani in Africa


Forse non tutti sanno che: in Kenya...



... le giraffe corrono a rallentatore

... gli elefanti anziani hanno la quinta gamba

... il leone e la leonessa stanno insieme solo in luna di miele e poi nascondono bene i piccoli nella savana. La leonessa non solo si sbatte a cacciare, ma mangia pure per ultima... hai capito u liune?

... il cercopiteco verde ha le palle azzurre

... il rinoceronte bianco... è grigio

... gli ippopotami sono dei pistolotti noiosissimi

... i Masai sono vestiti alla scozzese

... ci sono gli scaldabagni a legna

... gli overlanders sono molesti e caciaroni

... per pagare e morire c'è sempre tempo

... l'equatore non è uno solo

... ad ogni equatore un tipo con l'acqua nella brocca cerca brocchi cui mostrare l'esistenza della forza di Coriolis (sappiate che è una bufala, se volete dettagli chiedeteli a 1001, lui sa)

... (ed altrove) sarebbe meglio non mettere l'ossidiana in tasca insieme all'orologio, regalo della suocera

... durante un safari, se non ti assicuri bene al gippone puoi anche ruzzolare giù

... anche perchè durante un safari la tentazione di rientrare nella catena alimentare è forte (parola di lonley planet, edizione inglese)


In Kenya ed altrove:

... si scrive un blog anche per se stessi

... chuva de ideas è chuva de ideas


firmato: G4
1001
Gianmuga

J
Squa

13 October 2009

fuori stagione

... piu' che un post un salutino

Atomica sono atomica, non c'è che dire!
Corri qui e corri lì, studia olandese, cresci lieviti, parlagli, gioca a squash. E' venuta la Lisina che erano 5 anni che non ci vedevamo. Ci ritroviamo in un supermercato a guardare yogurtiere e colture starter superpotenti vendute insieme. Ed un kit per il compostaggio casalingo. Disquisiamo un lungo momento davanti allo scaffale. Passeggiamo per la cittadella. Andiamo a mangiare fuori. Di fronte ad un pesce che sa di ammoniaca, ammoniamo il cameriere, che quasi finisce a schifìo. Il cameriere già abbastanza ombroso, -ché grazie, ma basto io- dice che, guardate lo so, è il tizio dietro di voi che puzza, per questo ho aperto la finestra. Quasi a schifìo dopo. CHe la puzza di pesce e di ammoniaca è una cosa, la puzza di tizi puzzolenti è un'altra.
E poi tutto ritorna a girare. Esame di olandese, workdiscussion, vai a body mind, cucina un pochino. Vai a correre. Il capo ti chiede che vuoi fare da grande. Ma il capo quello grande-grande (lui) sopra tutti gli altri capi. Allargo gli occhi. Il capo -quello- dice che volendo ti fa crescere un po' anche a te come tu fai coi lieviti. Strizzo un po' gli occhi. Il capo dice che devo migliorare un po' i miei management skills, che volendo, se non imparo "con le buone", mi manda ad una scuola seria. Sollevo la fronte. Un po' come il biglietto per l'avocado che faceva la spola tra il frigo e fuori. Io lo mettevo fuori ed il chercheur lo prendeva e lo riportava in frigo. Ad tratto sotto gli è spuntata una preghiera scritta su un foglietto: "lasciami qui a maturare !"
Mi sento un po' l'avocado che fa la spola, solo che a me mi si chiede pure 'come vuoi maturare?' A me che sempre dico Vado, non so dove, ma sto andando.... A me quasi mi da fastidio quando questi vengono e chiedono Ma dove stai andando?.
Mi rendo conto che ad un certo punto gli devo anche rispondere...

Intanto per ora lo so: domani vado in Africa.
Hai detto poco.
Ci si ricongiunge con Gianmuga e J già in viaggio già da un po'.
Sveglia puntata tra poco più di 4 ore. Niente sonno, ho ancora gli occhi ben sgranati di chi pensa che fara' da grande.

Intanto ho fatto fagotto!
Poi il resto si vedrà.


A presto !


08 October 2009

dall'olanda

... piu' che un post una cartolina

Grazie a chi mi ha scritto email per chiedere se tutto andava bene, visto che il blog non veniva aggiornato... se non vi ho ancora risposto per email, sappiate che io sto benone! E continuo a poter ascoltare Janis, aldilà di cicli e metàcicli, che per me non vuol dire poco!

Rompo l'indaffarato silenzio per un momento di raccoglimento. Sto studiando olandese dalle 6 di stamane (si, si è fieramente mattiniere qui!) ché stasera c'ho l'esamino e mi dico cià che mi do uno sguardo al volkskrant tra un esercizio di grammatica e l'altro. Per inciso la mia comprensione è ancora tale che l'ultima volta che ci ho provato mi dicevo: che carino che festeggiano il 56esimo compleanno di Patrick Swayze...

Stamane questo è quello ci trovo ed un po' di malavoglia mi cimento nella traduzione. Ché questi non c'hanno altro da fare che commentare la politica italiana... e quindi mi chiudo in raccoglimento prima di buttarmi nell'arena.
Alla prossima!




pregasi notere lo sforzo fattosi con gli accenti
AAA adesivi per convertire tastiera EN to IT cercansi

01 September 2009

atomica

... del vaso di pandora



dice che non ascolto musica.
E' vero

Oggi ho aperto la cartelletta JJ
ed ho ringraziato di essere cosi' piena energia positive, cosi' da poter godere di quella potenza malinconica, senza soccombere.
Ho capito che certi vasi ho il permesso di aprirli solo se ho le energie di base necessarie. E che quando le ho li devo aprire, un respirone e sorridere malinconica.
In tutti gli altri casi non ce la posso fare e non ascolto musica, perche' fa troppo male.



Non sopporto piu' i non accenti, urge cambiar tastiera.
Ci sono circostanze in cui la pigrizia e' odiosa.


30 August 2009

Olandesita'

... post che inaugura la nuova rubrica ClichésCulturali
(retroattivamente -almeno in parte- aggiornata)




Gli olandesi amano molto sentirsi dire come sono fatti e stan li' a chiederti allora, come siamo eh? come ci vedi?
E vogliono sapere anche i cliché e ci rimangono male quando gli dici che tu veramente non avevi in mente un'idea di olandesita'. E che a ben vedere e' stata un po' una sorpresa sentire quante cose avessero in mente loro dell'Italia. Alla fine anche un po' fastidioso il continuo Mafia, pizza, Berlusconi



Adesso l'idea di olandesita' si sta sviluppando, ecco qui piccoli appunti.


Gli olandesi sanno di essere considerati tirchi e questo non li molesta, anzi ne sembrano fieri. Devono avere un concetto di denaro e risorse completamente diverso dal nostro che ancora non comprendo a fondo (lo accennavo qui).


Gli olandesi tengono molto ad essere considerati franchi e diretti. Mentre tu gli cerchi di far capire che -dopo la traduzione culturare che e' inevitabile operare- alle persone allevate secondo altre culture: il loro atteggiamento franco e diretto appare semplicemente indelicato ed offensivo.

Un esempio tra i tanti di vita vissuta:
Dopo un paio di mesi di inserimento nel nuovo gruppo, una collega piu' anziana con la quale non ho alcuna confidenza mi accoglie di buon mattino:
Squabus hai proprio un aspetto orribile stamane, ma un po' di makeup?
Caduta della mascella e miserabile silenzio.


Ho in mente un'altra peculiarita' culturale da un po' di tempo, che riassumero' cosi': gli olandesi sono infinitamente poco drammatici. Il che non vuol dire che non siano teatrali e giocherelloni. Ogni finesettimana lo stupore sarebbe non vedere nessuno girare per la citta' travestito da cappuccetto rosso, da clown, angioletto, etc etc. Gli olandesi amano travesirsi. Pero' non amano il dramma e non si piangono addosso. Quando parlano di se' e dei propri problemi non hanno nell'inflessione della voce alcuna traccia di compatiscimi un po' che c'ho problemi .

In effetti mi piacerebbe capire meglio il rapporto tra gli olandesi ed il concetto di compassione. L'esempio della signora sul bus, di nuovo, puo' essere visto anche in questa chiave, oppure la non accettazione -che ho intuito- del mendicare o dell'accattonaggio. [Volendo, secondo me rientra in questa sfera anche il fatto che gli anziani olandesi usino senza remore tutori o macchine elettriche per uscire a godersi la vita. Secondo me e' perche' non temono l'altrui compassione - Questo e' da definire meglio, mi rendo conto].

Vita vissuta: ieri cado come un sacco di patate dalla ov-fiets col freno a pedali affittata a Rotterdam. Il signore che pedala in direzione contraria non fa una piega (io mi sbellico dalle risate). E mi ricordo delle olandiche cadute in bici a cui ho assistito: del bambinetto stranito che mi fermassi a chiedergli tutto a posto? o del signore anziano con lo sguardo duro del non ti permettere di compatirmi.
Mi domando pensosa se integrarsi passi anche dal non fermarsi piu' a chiedere tutto a posto?.


Le cadute ciclistiche poi mi chiamano altri confronti interculturali sul tema dell'autoironia.
Noi italiani siamo di gran lunga piu' autoironici degli starnieri. Sara' che Fantozzi ha fatto scuola (prima l'uovo o la gallina?), ma il gioco nazionale sembra essere far ridere gli altri delle proprie disgrazie (purche' non siano troppo drammatiche). Credo sia questa la chiave che porta gli stranieri ad aver di noi il cliché italiani-teatrino.
In Olanda, come sulla promenade des anglais, io cado e scoppio a ridere. Immagino che l'unica circostanza che mi impedirebbe di ridermi addosso sarebbe quella di essermi fatta veramente tanto male. Gli olandesi non mi calcolano, i francesi mi soccorrono seri. Un italiano, in media, avrebbe riso con me. Mediamente, ovvio. Non posso fare che discorsi medi. Clichés culturali, appunto.



29 August 2009

Influssi Vichinghi

... Nederlands voor buitenlanders, les 19




Lunedi' si ricomincia col corso di olandese, stesso libro ma nuova scuola.
Inizio quindi il mio week end con la unit 19 e apprendo che il gesto di prelevare soldi ad uno sportello automatico in olandese fa:
geld uit de muur te halen

Letteralmente: tirare fuori soldi dal muro


Pittoresco! Mi sono subito figurata un tizio grosso in tenuta vichinga che prende a mazzate lo sportello automatico.

27 August 2009

samen spelen*

*play together
...o di come fare team building facendo felice ogni singola parte del tutto





Ieri dopo cena, rassettiamo,
"eddai scotola tu la tovaglia"
"non ti sei preparata il pranzo per domani"
"no domani niente lavoro. Mi aspettano mountainbike e djembe' e mi danno pranzo e cena"
si mette a ridere, poi mi guarda e si fa serio
"ah gia', ma e' vero"

Welkom in Nederland


Ah! Hai scelto Mountain bike cosi' pedali sola ed in santa pace con la tua bici e l'Alpe. E poi suoni lo djembe' in un cerchio, dove il suono della pelle tua si confonde con gli altri, sonoramente nascosta. E cosi' eviterai di sfidare la paura del vuoto, scalando quella parete altissima, imbragata come un paracadutista. Oppure di fare quella cosa che l'han chiamata mission impossible, che sembra un percorso di guerra. Men che meno lo "spider web" che dio solo sa cos'era, non sono riuscita ad andare a spiare li'.

Proprio cosi'. E ti diro', mia cara vocina guastafeste che son stata proprio contenta delle mie scelte... a volte e' piu' importante riaccarezzare i nostri soffici limiti di sicurezza che non sfondare quelli di disagio. E poi ho passato una magnifica serata a ridere con i componenti di quel team che si cercava di costruire e piu' ridevamo e piu' ti pensavo -vocina.
Prrrrrrrrrrrrrrrrr*


* pernacchia


29 July 2009

via si va

... piu' che un post, una cartolina del pre-partenza


Prendo l'aereo e parto,
vado in Estate.

Non a Mallorca per questa volta, ma a due case fa. Due volte fa vivevo al mare. Fa un certo effetto. A salutarmi, col fazzoletto spiegato, come da copione, un bel cielo nuvolo olandese... di questa vita qui.

In borsa la guida dell'Africa, per la prossima vacanza... si e' sempre fuori fase qui.


baci da Squa

08 July 2009

Squabus telefona casa

... piu' che un post un rito hoodoo

Le vacanze che ci eravamo prefissati sono piuttosto lontane.
Ma qui tutto rema a favore di minivacanze anticipate: la stanchezza, la voglia di mare, il freddo becco del luglio olandese (poche e brevi le pause), persino il grande capo, mega-direttore-in-capo-del-dipartimento ha suggerito in sede di riunione Squabus forse e' il caso che ti prendi una vacanza... (Uhm, nei film non e' un buon segno.)

E quindi Squabus si mette a cercare voli con una qualsiasi destinazione anche con scalo a Londra, Fiumicino, Kathmandu, come da tradizione. E quasi quasi se ne va una settimana da sola a Parla* de Mallorca. Cosi', perche' l'ha suggerito Kayak, interrogato come un oracolo.


Oh Pepita Pepita di Mallorca, aprici la porta, aprici la porta
Oh Pepita Pepita di Mallorca, aprici la porta, aprici la porta



Niente non fateci caso, e' solo urgenza di mare.
Del resto al sognato viaggio africano mancano "solo" 5 mesi**. E tutta l'organizzazione ancora da mettere in piedi, che' ho proprio bisogno di vedere il biglietto tra le mani per avere una ragione di sopravvivere all'autunno olandico... che gia' ti auguro l'estate!!


Se solo compagni di viaggio i collaborassero...

Squabus cerca di contattate GM&J

olandesina cerca amichetti africani passo

Squabus ha voglia di partire, passo

Squabus sta cominciando a disperare, passo

Squabus DEVE andare al mare, passo e chiudo



Correzioni:

* Palma
**3 mesi !!
allora cambia tutto!

03 July 2009

Esercizi di bicchiere mezzo pieno


In Olanda e' scoppiata la calura!
La gente sta uscendo fuori di capoccia, tutti in infradito, tripudi di carni lattee che virano al color pomodoro secco, tempeste di barbecue per le strade, nei giardini. Bambini sprezzanti del pericolo sguazzano aggrappati a ciambelle nel grande kanaal, tra il passaggio di una chiatta e l'altra (roba da matti).

Ieri nel pomeriggio si sono sfiorati i 29 gradi e gli Olandesi a queste temperature escono davvero fuori di testa, tormentati tra il godersi il sole ed invocare le piogge.

In stato comatoso, tra un giro di convulsioni di tosse ed il successivo, li guardo squagliare dal caldo e penso che invece io sto proprio bene sotto la mia copertina di pile.


Una volpe ottimista io, con quest'uva effimera.

14 June 2009

Bipolarismo (metereologico?)


Reduce da una settimanina direi quanto meno depressive.
- Morale a terra, voglia di interagire coll'umano essere pari a zero.
- Giugno inoltrato e piove(va) da giorni, fa(ceva) un freddo becco
- Fase corrispondente alla meta' oscura del part-time che sogno
- Una serie di pasticci e garbugli lavorativi che vengono anche, probabilmente, da quanto sopra

Venerdi' quando arrivo al lavoro, trovo tutto il mondo, improvvisamente, come per magica congiuntura astrale, che sorride alla vita. Sara' che e' uscito finalmente il sole? (Mi stupisco, ma perche' poi gli olandesi dovrebbero essere meno meteopatici di me?)

Io non mi sottraggo certo al richiamo della vita. E poi, anche per quanto mi riguarda, sembra che una qualche entita' misteriosa abbia messo un segno meno davanti ad ogni mia percezione.
Se prima ero negativa, meno per meno fa piu' ed ora vedo tutto roseo. Parlo con tutti. Faccio progetti. Distribuisco sorrisi. Solo il giorno prima volevo scomparire.
Non che non abbia visto prima fasi, momenti si e momenti no. Ma una cosa cosi' dall'oggi al domani e' incredibile. E' come se quella misteriosa entita' avesse accesso ad un interruttore che cambia quel segno meno e che tutto cio' sia indipendente dalla mia volonta'. Il che e' ovviamente inquietante.

Olanda basta. Basta Olanda! Resta tiepida e sfavillante almeno per un pochino, per favore.





UPDATE
Avevo appena cliccato publish quando da fuori mi ha richiamato il dolce suono della pioggia battente.
Forse mi compro una lampada UV. Oppure mi curo coi colori ed insisto col chercheur sulla lampada che fa tutti i colori. Che' se non ma le costruisce lui generica, (dice che lo saprebbe fare, tze) io vado per quella di marca.
Intanto ha gia' smesso di piovere (per ora). Era solo un richiamino.

06 June 2009

Zia dentro proprio

... piu' che un post

Sara' che son tutta zia ormai ed alcuni cominciano a farsi grandi, vederli crescere fa pensare ...

C'e' voluta un po' di pazienza perche' le mie orecchie di formazione yankee facevano fatica con l'inglese british, ma questo discorso, forse ovvio per certi aspetti, ma tanto garbato e spiritoso mi e' piaciuto assai.



Sara' anche che ho visto le foto della prima nipotina in tutu' rosa, mentre lei dice che vuole andare in piscina con le altre amichette. Io non mi ricordo cosa volevo, pero' poi sono andata un pochino in piscina ed adesso mi immagino col tutu'... chissa' che volevo fare io.


via lui

27 May 2009

Svezia Primo Maggio 2009 (e altri deliri)

... piu' che un blog, siamo al puro intrattenimento



In piena veglia ci diamo da fare!

Ecco la foto piu' rappresentativa del week end del primo Maggio in Svezia. Due piccioni con una fava, cosi' ristabiliamo anche un certo equilibrio, altrimenti l'ex economo di Madrid, ora filosofo in tappa svedese, si offende che parlo di Parigi e che invece di quando andiamo a trovare allui non parlo mai.
Come quando andammo a trovarlo nella sua fase newyorkina (non si fa mancare niente il filosofo), che a parte due foto su flickr, non una parola sulla bellissima gita. Si vabbe' a parte l'accenno alla tappa niuorchina della storia sfracellap@alle di me che cerco di ottenere un appuntamento al consolato americano per il rinnovo del visto (che tra parentesi mi sono riletta ed ho avuto una illuminazione su quel
signora e' meglio se ci richiama
richiamaci signora
forse che il tipo faceva finta che la mia carta di credito non funzionasse, perche' mi aveva riconosciuta e cercava di evitarmi di sborsare nuovi 15 euri? Misteri irrisolti ed irrisolvibili)


Gia' che ci siamo: foto piu' rappresentativa di quel thanksgiving del 2007:




E iciamola tutta, i piccioni son anche tre, qui ci si sente un po' in competizione col GianMuga che' 11 post in 11 giorni non s'eran mai visti!! Anche noi qui si fa intrattenimento, che credi?



Anzi guarda mi voglio rovinare: un po' di foto della gita bulbica a keukenhof, che' scegliere la piu' rappresentativa non e' semplice:



















Esagerataaa!


Domani, in malattia, facendo l'agile bagaglio, magari faccio anche le foto della casetta (a grande richiesta)!

Veglia



Questo blog e' ufficialmente in veglia...

Ieri si e' ammmalato. oggi e' andato a lavorare lo stesso che' c'erano cose avviate. Crescere lieviti e' un po' come... loro crescono, han bisogno di te, che fai? dici: oggi niente, sto male? Quelli hanno da essere accuditi.
In preda al mal di testa piu' totale a mezzogiorno ha detto: sto proprio male, li metto a nanna, impacchetto tutto e per le 2 vado a casa. Alle 6 era ancora in laboratorio. Stasera sta pensando che domani, qualsiasi sia lo stato psicofisico non ci deve andare a lavorare. Meglio iniziare con un giorno di anticipo la veglia.
Veglia Accanita!!

Per i lieviti chiamiamo la baby sitter.

25 May 2009

Il corpo del reato



Della mercificazione del corpo femminile.


Segnalazioni:

Gad Lerner su Repubblica

Il documentario di Lorella Zanardo e Marco Maldi Chindemi


Interessanti conversazioni sono nate dalla visione di questo documentario col chercheur. Di cui cito, aggiungendolo alle segnalazioni, La colonna maledetta.


A riparlarne.
Ora nanna, mentre qui temporaleggia...

Paris, Paris...

... piu' che UN post, un altro post dei post




Tutto un fremito, uno scombussolio, un risveglio!
Ce lo si aspettava, lo si e' voluto fortemente anche. Ed e' arrivato: il risveglio.
Dimmi com'e' risvegliarsi a Parigi...

Cosa appuntare, cosa fotografare, cosa condividere?

Intanto, non ero ubriaca nei commenti al post qui sotto!
Eravamo nella stanzetta del chirichetto, che e' folle ed ha un computer con una tastiera francese, ma con il setting della tastiera americana (per LaTeX dice, sara'!). Eravamo di fretta, stavamo per andare a picnicare sulla senna, ma io volevo ringraziarvi tutti. Pigiavo i tasti ed usciva ; per m, a per q, q per a, w per z? (o forse per la w era colpa mia?) Il chirichetto mi dice: hai la tastiera americana sul tuo, no? Allora chiudi gli occhi e vai. Ma non funziona. Sara' perche' io di solito li guardo i tasti? Ecco, tanto per precisare che non ero ubriaca. Un po' euforica si pero'.

Comunque di nuovo grazie, grazie ed ancora grazie dei suggerimenti! Ho tentato di seguirli tutti, compatibilmente con l'agilita' dell'improbabile sestetto che all'apice del week end si e' creato. Ci siamo infatti trovati io ed il mio chercheur, il chirichetto, un postdoc libanese ed una spagnola conosciuti in Colorado, una post doc italiana amica della spagnola. Non semplicissimo giostrare gli spostamenti.



A venire (chissa', con questi ritmi):


Paris de l'urgence, la renaissance et la jeunesse
La macchina, l'auberge de la jeunesse


Paris du velo (contre Paris dès autobus et metro)
Le "velib" (http://www.velib.paris.fr/)
Il 96 ed il 67
Fare le talpe


Paris Boulangère
~4 Avenue Jean Jaurès, Metro Jaurès
Eletta la migliore boulangerie del week end!


Paris dès affiches
Fare cose, comunicare


Paris des vieux amis et des conseilles
Les bistros, les coins, la vie


Paris à la page
Le parigine (ed i non parigini)



21 May 2009

quatti quatti



ce ne andiamo a Parigi, cosi', coup de théâtre.
Che in mezzo a tutta sta bruttura, triste e sconsolata gli ho detto Ma ce ne andiamo a Parigi? E lui ha detto Ma si. E ha prenotato la macchina, ci siamo scelti l'ostello della gioventu' (un po' a casaccio bisogna dire). Abbiamo scritto al chirichetto, ora postdoc in quel di Paris.

Ed ora si va. Il chercheur e' andato a prendere la macchina, io dovrei fare il caffe', poi facciamo fagotto e si va.


Si accettano richieste, tipo Squa vammi in quel quartiere la' che mi era piaciuto. Io poi ci vado.



18 May 2009

cercavo un libro...

... piu' che un post un ringraziamento

Qualche giorno fa, preda di un'ansia brutta, pensavo, mi dicevo, che avevo bisogno di leggere tantissime belle parole. che dovevo chiedere alle amiche di consigliarmi un libro, che' non leggo da troppo.
Ma che sia un libro buono, di buoni sentimenti. non ce la faccio piu' con tutto il brutto che sento. ma da dove viene tutto questo brutto?
Mi manca l'aria.
Dicevo.

Poi (chissa' poi come) sono arrivata a lei: Viola, una libraia appassionata ed il suo blog. Blog che in tre giorni ho divorato pazientemente, parola per parola. E adesso voglio essere io a consigliarlo alle amiche.
Un blog che' fa tornare il buon umore. E fa pensare.


Ecco Viola, la libraia appassionata.


Viola si definisce una ragazza di paese e tra tutte le cose sul paese che ha scritto, che sono bellissime, se non le volete leggere tutte, io scelgo questa che mi ha fatto ridere della risata finale: la risata che finalmente mi ha fatto passare tutto quell'amaro, che gia' si stava stemperando, smacchiando, candeggiando, tra i buoni sentimenti di Viola.
Cliccateci sopra (che lo so che non lo fate mai!) e leggete almeno questa e poi per favore ditemelo che vi e' piaciuta e vi ha fatto ridere e vi e' tornato il buon umore. Anzi ditelo a lei prima e poi anche a me. Perche' come dice Viola: eppoi, scusate, io voglio pure un poco di soddisfazione eh, voglio essere detta: ebbrava!

Lo diceva per un'altra cosa qui, per un gioco che poi non e' un gioco, in cui i suoi lettori le propongono titoli di libri che non si trovano da nessuna parte e lei li trova. Scartabella, interroga, pedina. E li trova.


Tante cose allegre ho letto da Viola. Anche lei vuole bene a Luca Carboni ed era inquietata dalle cose senza soluzione di continuita', quasi nello stesso post (in realta' a Luca Carboni poi gli vuole bene qui).
Ha imparato il dialetto dal nonno.
Vive in/di trasparenza.

Qui mi ha fatto venire il groppone da mancanza. Ha parlato qui di stapparsi. Metablogica.



Si, ho letto proprio tutti tutti i post. Io non dico mi sono fatta un giro sul tuo blog. Io tutto l'ho letto. Ci ho messo 3 giorni, con le dovute pause. I commenti no. Mi resta da ascoltare gli audio post, che ha scritto e letto per una radio. Che' sentivo il bisogno di leggere, non di ascoltare. Ma poi ho ascoltato quello su Saviano ed ho capito che devo ascoltarmi anche gli altri. Che gia' al terzo file per la radio, Viola e' diventata bravissima.

Adesso che ho letto tutto quello che lei all'etere ha voluto affidare, non mi resta che aspettare. Anche io, in questo e qualche altro modo, in attesa quindi.


E mi vergogno un po' della mia tastiera straniera senza accenti, non so neanche se tutto questo linkame e selezione mia (un po' invadente?) di post suoi rispetta la netiquette, ora pero' glielo vado a dire quanto e'bbrava!


E penso, infine, che anche io dovrei chiederle se mi trova quel libro. Quello che non so neanche qual'e', ma forse lei lo sa.


16 May 2009

Il famoso, banale e saggio sii te stesso



e' che poi a tentare atteggiamenti che non corrispondono al se,

tutto intorno va a scatafascio.

So che mi piace molto fotografare il vetro,

oppure il metallo che e' freddo ma specchia.

E' un inizio?


25 March 2009

... un post sfotografico

Abbiamo piantato un pezzetto di zenzero che aveva cominciato a germinare, tempo fa. Purtroppo non ho annotato quando, ma ha buttato e continuato a crescere a velocita' folle.
Le prime due foto, orribili lo so, le ho appena fatte:






Invece questa e' stata scattata 3 giorni fa:






21 March 2009

Le mirabolanti avventure di Squabus in Olanda

Bilanci (parte prima)



Il brivido della precarieta' scombussolata spinge, com'e' comprensibile, a fare bilanci. Pensavo ieri pedalando lungo il kaanal verso il laboratorio.

Soprattutto una volta scampato il pericolo.
Non si va da nessuna parte a breve, abbiamo riconquistato la nostra stabilita' a breve termine, meno male. Proprio ora che stiamo per cambiare casa e direi, ma piano-piano, ad ambientarci.

Ci piace l'Olanda?


Non dimentichero' mai la prima volta che sono "tornata" in questa cittadina, quando a fine agosto ero qui a fare colloqui di lavoro. Un giorno ne avevo uno la mattina qui ed uno nel primo pomeriggio a Gouda. Dopo il primo, andai alla stazione tutta concitata, comprai un tramezzino al minuscolo supermercato e lo mangiai in treno. Arrivata a Gouda mi infilai in un bar, nel bagno del bar mi spogliai per asciugare l'ascella pezzata. Mi lavai i denti, rifeci un po' il leggero trucco e comprai dell'acqua.

Quella mattina avevo dovuto fare la fila per la doccia. Ricordo che guardavo alto al cielo e pensavo ma dove la trova un'altra fidanzata che se ne va per colloqui di lavoro da un campeggio?
Ancora mi domando se si rende conto di quante probabilita' ci siano. Adesso immagino zero, perche' io non farei mai piu' una cosa del genere. E meno male che in corner avevo pensato che il mini bungalow forse era piu' conveniente della tenda e lo avevo convinto (a fatica). E se poi piove?, dicevo. [Dicono che in Olanda piove sempre...]

Dal baretto andai, rinfrescata, all'ultimo colloquio della settimana.

Non dimentichero' mai il momento quando al ritorno, dal treno, capii che eravamo arrivati qui. Sorrisi intensa, d'istinto, con un piacevole senso di benessere. Sono arrivata pensai e mi si riempirono gli occhi di lacrime e credetti che questo era un meraviglioso auspicio.
Pensai proprio "Arrivata". Non me lo spiego. Io che sono intrinsecamente contaria al concetto di arrivare in favore del viaggio e del continuo divenire dei paesaggi.

Viaggiare è meglio che arrivare


Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta
di Robert M. Pirsig


C'e' scritto qua accanto da quando esiste il blog. E' un concetto che mi ricorda tantissime care ed altre che fanno molto male, ma tant'e'.
Era venuto il momento di supplire alla grave mancanza di credito che ho perpretato per piu' di tre anni, che vergogna.


Trovo qui il romanzo interamente leggibile in inglese.
Sara' infinitamente poco poetico, ma mi metto a fare ctrl+F per cercare la parola travel, non so come suona questo concetto nella sua lingua originale.
E' un po' come riscoprirmi.

Gia' nella prima o seconda pagina:
Plans are deliberately indefinite, more to travel than to arrive anywhere. We are just vacationing. Secondary roads are preferred.

C'e' anche piu' di quanto ricordavo essere diventato parte di me.
I piani sono deliberatamente indefiniti, viaggiare piu' che arrivare da qualche parte. Stiamo solo *"vagando"* . Le strade secondarie sono preferite.

E poi ci si riflette ancora ed ancora a volte in tormento:
Sometimes it's a little better to travel than to arrive.

"To travel is better than to arrive"

"No one ever travels so high as he who knows not where he is going,"

-- When you travel a path and note that another path breaks away to one side at, say, a 30-degree angle, and then later another path branches away to the same side at a broader angle, say 45 degrees, and another path later at 90 degrees, you begin to understand that there's some point over there that all the paths lead to and that a lot of people have found it worthwhile to go that way, and you begin to wonder out of curiosity if perhaps that isn't the way you should go too.


Bisognera' rileggerlo al piu' presto.


Eccomi qui, dopo qualche ora di studio di riarrangiamenti cromosomici in lieviti mutanti per gene-deletion, davanti alla finestra verde e gemmata di primavera, che sono triste di lasciare a breve. Spossata, mi appresto a fare fagotto per l'ennesima volta. Questa volta non vado troppo lontano, ma si fa per dire.



16 March 2009

Precari geografici



... piu' che un post un rito scaramantico

Mentre l'Olanda e' in tripudio bulbico, noi precari veniamo richiamati all'ordine: Angosciati! Vi vogliamo ansiosi per il futuro, ora e sempre!

Quindi appena che ti rilassi e dici Belli i canali e i fiori e il museo di van gogh, ed andare a spasso con la strippen kart che' puoi prendere tutti i bus d'Olanda etc etc
Cose normali che sanno di territorio.

Appena appena... arrivano notizie che dovrebbero essere belle, non fosse che tradotte in altra lingua dal Lo vuoi un posto non-precario? farebbero Ne hai avuto abbastanza di cose nuove, di tutta questa sensazione di cose in potenza che potrebbero passare all'atto, ma anche forse no? Dai torna a casa, abbiamo scherzato...

Cosi' e' che uno dei due, indovinate quale?
e' stato invitato a candidarsi per un posto in uno dei luoghi gia' abitati. Indovinate quale?
L'altra, ha appena mandato una di quelle email li', quelle che poi si scrive un post scaramantico qui...

A qualcuno e' toccata la precarieta' temporale, a noi anche quella geografica (finora). Non ci si faceva mancare niente.


Un post spampanato come i bulbi pre-primaverili.
Aspettiamo i tulipani
e si vedra'

07 February 2009

che avrebbe fatto il buon Bernacca?



Insiste l'azione ciclonica giunta ieri sulle nostre regioni. Il graduale spostamento verso sudest porta le prime schiarite sui settori occidentali. Venti moderati di Maestrale con mari mossi. Leggera depressione al nord.


L'invaghimento per la dottoranda portoghese mi e' in parte passato. Le voglio bene, però indossa stivali a punta e non ama il cinema indipendente, preferisce i film di produzione hollywoodiana, li trova piu' comprensibili e rassicuranti. Abbiamo condiviso la stanza d'albergo, per il simposio del mega gruppo il mese scorso, constatando di non avere poi molto da dirci. Rimane pur sempre una cara ragazza e le auguro un gran bene, semplicemente non e' la mezza arancia che cercavo.


Gli olandesi sono come folletti dalle sembianze generalmente allegre ma a volte malefiche. Colleziono tante storielle e piccoli quadretti che dovro', dovrei, raccontare.
Tanto per dirne una, domani e' giorno di mercato e mi domando se avvisteremo di nuovo quel maiale razzolare per la piazza. Immaginavo che scappasse da qualche fattoria della periferia della citta'. Invece dicono che e' di una tizia, che lo preferisce ad un gatto o cane. E' molto affettuoso e se lo porta a spasso volentieri.

Forse pero' i maiali non razzolano.


Si studia assiduamente l'olandese. Dopo l'entusiasmo iniziale, adesso (dopo sole 8 lezioni) io ed il chercheur ci scoraggiamo a turno: di solito lui il lunedi' ed io il giovedi'. Siamo particolarmente sconcertati dai numeri e dalle frasi troppo articolate.
Grande conquista, ho imparato a dire le ore. Che' non e' poco! Per esempio:
Het is nu tien voor half twee

Adesso e' l'una e venti. Letteralmente le dieci alla mezza per le due.
Se non son malefici.


versione rivisitata

23 January 2009

Gli americani invece...

... piu' che un post

in quel gioco delle immagini che mi piace tanto, figuraccia pessima hanno fatto gli americani questa settimana, rappresentati dal dottorando mio vicino di scrivania. New Mexican, liberal-autarchico, non fa altro che trascinar tutti in discussioni politiche interminabili, nelle quali si diletta gioioso ad esercitare esercizi di logica e sillogistica (se la parola esiste) senza alcun tangibile contatto reale con la realta'. Le tasse sono una violenza, la legge e' una violenza, nessuno gli deve andare a dire cosa puo' e non puo' fare. L'assistenzialismo e' violenza pure verso gli altri che non ne godono. L'aiutare il prossimo dovrebbe funzionare su base volontaria e secondo lui funzionerebbe perche' la gente e' perbene.

L'ultima volta che gli ho rivolto la parola, imbastiva discussioni a partire da questa notizia, lamentando l'ingiustizia di imporre -violentemente- ad un datore di lavoro il divieto di licenziare qualcuno.
Il collegamento che la sua mente malata ha fatto da questa vicenda, nella piccola mensa del dipartimento, durante un pranzo che si consumava ad un tavolo con 6 uomini maschi -di cui uno nuovo messicano e 5 olandesi- e la sottoscrittA... il collegamento vomitevole e' stato
e' un po' come per le donne incinte, perche' un datore di lavoro dovrebbe essere obbligato a mantere sul posto di lavoro qualcuno che non puo' assolvere il suo lavoro?

Non contento, rincarava la dose menzionando come la cosa sia ancora piu' grave, per esempio, quando la donna lavora in un laboratorio a contatto con sostanze pericolose. Un esempio totalmente a caso che riguardava la sottoscritta. Incredibile il pugno nello stomaco, l'incapacita' di dire nulla, il secondo pugno nello stomaco per il non trovare le parole ed il terzo per la constatazione dell'insensibilita' totale, il non rendersi conto che stava parlando di me e che mi stava "oltraggiando" in quanto donna. Me e decenni di lotta sociale?
Mi e' anche dispiaciuto tanto che i pur giovani olandesi al tavolo non abbiano detto granche'.


A scuola d'Olanda






Girano email al lavoro che ci allertano della presenza di pickpoket nell'edificio, quindi, quando mi ricordo, mi ficco il portafogli in tasca. Siccome mi piace pedalare su bici da maschio, il portafogli lo infilo nella tasca di dietro invece che davanti. ?! Siccome pero' non sono maschio, non sono abituata a toglierlo da li' quando si deve e quindi mi casca ogni due per tre.
Quando l'altra mattina non lo trovavo, non mi sono tanto sorpresa, infuriata si pero'. La fortuna ha voluto che proprio mentre inveivo contro la mia invidia penis, lo pseudo portiere del dipartimento mi telefonasse interrogando Are you missing anything? E mi e' tornato il buonumore. Fischiettando inforco koga, salvo poi tornare alla base con la coda tra le gambe... prima ruota a terra. Di una lunga serie, temo.
Non c'e' problema, prendo il bus per la prima volta, tutta cultura, devo solo capire in che direzione dico al chercheur che quindi mi lascia li' e se ne va. Non appena svolta l'angolo mi viene in mente che non avendo il portafogli, puo' essere che non abbia soldi con me per pagare il bus. Ci sarebbero quelle mille monetine che spuntano da ogni dove e che quando ho voglia metto nel barattolo sulla libreria. Con mio grande stupore con quelle monete arrivo solo a novantacinque centesimi. Il bus costa 1 e 30. Poi mi ricordo del mio portafoglino segreto dove conservo i miei soldini personali ad uso gonnelline e belletti. Ci trovo, soddisfatta, ben cento euri in pratici bigliettazzi da cinquanta. Con fare baldanzoso di donna emancipata coi risparmi personali tra le mutande, mi dirigo alla fermata del bus, pronta a scusarmi del pezzo forte.
La conducente scuote il capo alla vista del mio cinquantone e mi indica il cartello, in effetti in bella vista, con un praticissimo cinquantone sbarrato (fossero stati 500 pero'?). Biascico un c'ho la ruota a terra, emergenza, devo proprio prendere questo autobus... finche' lei, evidentemente scocciata, mi fa segno di sedermi.
L'italiano medio, e spero nessuno si offenda da questa generalizzazione puramente statistica, si sarebbe goduto gaudente, se non il viaggio aggratis, almeno il pericolo scampato dei 4 km a piedi, soprattutto a quella tarda ora della mattina.
Non fosse stato per lo sguardo di disapprovazione della conducentessa. Proprio non mi andava giu'. Mi alzo dal mio sedile intenzionata a chiedere gentilmente alle 5, 6 signore passeggere se per cortesia hanno da cambiarmi i miei 50 euri. La prima signora mi fulmina con un It is not very smart to take the bus with 50 euro in your pocket. A sto' giro non faccio una piega, ma non so chi mi dara' il savoir faire per ingoiare commenti del genere, nel futuro olandese che mi aspetta. Perdo convinzione a chiedere alle altre, sinceramente. Comunque hanno capito bene, direi che la scena e' stata abbastanza plateale e nessuna di loro puo' o vuole aiutarmi. Mi siedo al mio posto e constatando che l'autobus l'ho effettivamente preso nel verso sbagliato, digito il numero del laboratorio per avvertire del ritardo. Proprio in quel mentre la stessa signora che mi ha dato dell'idiota fa capolino, concludo la telefonata velocemente, la signora mi allunga 2 euri.

2 euri ed un fogliettino.
Un fogliettino col suo numero di conto corrente.

Ora.
Il cliche' vuole che gli italiani siano mafiosi e ladri. Gli Olandesi hanno una immagine nitidissima degli italiani. Incredibilmente nitida. Non dico giusta o sbagliata, semplicemente chiara e definita. Vedasi questo.

Il cliche' sugli olandesi e' che sono taccagni.
Mi potrei fermare qui e si direbbe brava Squa, cantagliene quattro. Meglio pizza e mandolino che il braccino corto.
Eppure non so, c'e' un non so che' di giusto nel gesto della signora (eccezion fatta per il darmi dell'idiota aggratis) che mi ha scombussolata. Bisognava vedere la faccia soddisfatta della conducentessa, poi.
E nessuno delle signore e signori che nel frattempo erano saliti sull'autobus ha fatto una piega alla vista della sciura che mi allungava il foglietto. Olandesita' traboccante.

Io ci ho messo 2 giorni ad aver un attimo di pace per mettermi al computer a farle il versamento. Latin time. Tormentata pero' dal rimorso di non trovare quell'attimo. Ed ancora non sono sicura di aver ben decifrato la scrittura e di aver imparato a fare i versamenti sul sito della banca olandese che parla solo olandese. Speriamo abbia funzionato, dai.
In alternativa, su suggerimento del chercheur, posto una scansione del foglietto a destra e a manca sulla rete, ed invito la gente a versare 2 euri alla gentile signora che mi ha fatto scampare l'immagine dell'italiana che ruba il bus. Magari si fa ricca.


10 January 2009

Elogio della torta salata

... un post-natalizio

E' stato Natale, poco tempo fa. E si sa che io odio il natale.
Le prime tre settimane di dicembre le ho passate in depressione preventiva. Ruminavo tra l'altro immagini e pensieri su come sarebbe stato il post di natale di quest'anno, ci tenevo a continuare la saga.

Dopo la metafora del sudoku del natale 2005,
la pausa del traslocante natale 2006,
gli spezzatini nevrastenici del natale 2007, la colonna sonora di quei giorni era niente paura, niente di piu' sentito in quel periodo di attesa in cui la vita stava per prendere una nuova piega.


Ed invece, guarda la vita, è stato un bel natale. Iniziato con una nota scura che ha però fatto da collante. Quando se ne va qualcuno quelli che restano han voglia di farsi del bene, per fortuna.
Inondato di un grandioso anche se freddo sole, questo natale pseudomilanese. Con la sensazione di non essere poi così tanto assente, non ci si incontra poi così spesso con questa vita frenetica, basta non vivere dall'altra parte dell'oceano per notare un certo filo conduttore. Fratelli ed amici si raccontano, appena arriva l'occasione.

Natale passato ai fornelli di una nuova cucina ancora da scoprire con finalmente un forno funzionante. Spignattando allegramente si è scacciata la tristezza, scrutando nel maestoso -nuovo pure lui- frigo dei miei, scegliendo gli ingredienti, accendendo fuochi. Tra tagliatelle, risotti, arrosti varii, ho cucinato un numero imprecisato di torte salate. Spinaci per la vigilia, porcini per il pranzo di natale. Poi radicchio per capodanno in montagna con gli amici. E' nata bimbaSonia ed una emozionata zia Squa ha portato in dono alla sua mamma una mezza porcini e speck ed un'altra mezza spinaci e zola. Le altre metà divise democraticamente con i quattro genitori. Un tripudio di torte salate, appunto.


La mia torta salata ha le seguenti caratteristiche:

Se ne frega di colesterolo e calorie, deve fare festa, scacciare la mestizia, scaldare il cuore, fare del bene. Non è fornita di dosi scritte e fissate, sono dettate dall'estro del momento, come fosse un quadro.
La sfoglia si compra al supermercato. Formaggio tipo galbanino a dadini quanto basta, una bella spruzzata di parmigiano, 2/3 fette di pancarrè sbriciolate (io uso un mixer e frullo il tutto), volendo una patata schiacciata, ma anche no.
L'ingrediente o gli ingredienti principali a propria fantasia e sensibilità. 3 uova per amalgamare. Circa 30 minuti in forno a 200°C, dipendendo dal forno. Una nuova spruzzata di parmigiano misto pancarrè frullati a fine cottura per gratinare, fa scena, ma non e' indipensabile.

Da mangiare tiepida, fredda o scaldata il giono dopo, a piacere, la torta salata come occasione di incontro tra lo speck ed i porcini, lo zola e gli spinaci, il radicchio ed il brie che in frigo si facevano i fatti propri.