23 July 2014

Amy

Lei se ne é andata solo qualche giorno dopo.
Mi sono figurata che l'anima di Amy fosse andata in ospedale quel mattino all'alba, proprio mentre il mio aereo decollava.
Si è presentata al suo capezzale per accompagnarla di là.
Io penso che si siano trovate simpatiche.
In qualche modo lontanissimo si assomigliavano.


Da allora quando sento Amy cantare ho i brividi.




I told you, I was trouble
You know that I'm no good

20 July 2014

Irrazionalmente razionale


Mi basta tornare col pensiero all'incontro per riuscire a generare nuova energia, sentirmi viva. Più viva che nell'ultimo anno abbondante. E di questo sono grata.

Ho letto e apprezzato la commozione e persino le perplessità che avete espresso nei commenti. Sarei stata perplessa anche io. Lo sono ancora. La scenetta ha ancora dell'incredibile per me. Me la sono raccontata e raccontata ancora per sentirmi meglio. Di quel giorno che tornavo in tram dalla mediateca dove ho scelto dallo scaffale semi-casualmente un libro che, poi, mi ha toccato il cuore in questo periodo di gelo. Una sconosciuta, probabilmente seduta davanti a me fin dalla fermata dove sono salita io con Pisti, mi ha toccato il braccio e mi ha fatto una domanda. E' scesa alla fermata successiva lasciandomi basita e commossa.


Nei giorni, forse settimane, successivi in terapia è successa qualcosa che non mi aspettavo. Nonostante quell'incontro mi avesse fatto sentire vicina a Lei e grata e illuminata e toccata. E viva. Nonostante tutte queste sensazioni positive, in me è cresciuto anche un sentimento molto negativo verso mia madre (o forse giustamente liberatorio?). La rabbia. Una rabbia che più rotonda e profonda è difficile.


Sono così profondamente arrabbiata per motivi credo legittimi e per altri totalmente irrazionali. Quelli irrazionali sono sempre legati a quei pensieri idioti, me ne rendo conto, ma che non posso fare a meno di pensare. Perchè non mi hai salutata?  (Come si può essere arrabbiati per questo motivo con chi muore? Sono un'diota, ne prendo atto.) Perchè non mi hai salutato nè degnato di un pensiero in quegli ultimi giorni, tu che mi hai sempre soffocata col bisogno che avevi di me? Non si crescono i figli legandoli a sé in maniera così insana. Non è giusto. Non si lasciano i figli andare in giro per il mondo corrotti e marchiati di quel Io sarò felice solo quando tu mi telefonerai, mi penserai, tornerai da me. La rabbia che sento è inaspettata e forse sana.

Nonostante tutte le giustificazioni e attenuanti alle quali hai diritto. Nonostante tutto, io avevo diritto a qualcosa di più. Sono stufa di vivere ancora per te, di difenderti, di essere ancora incatenata. Non ne posso più. Non posso neppure prendermela più con te, non sei più tu che mi devi lasciare andare, ora dipende solo da me.