29 September 2008

emozionata


...un post in partenza



Bagagli fatti, aperti, sfatti, rifatti per settimane ormai, ora sono -quasi totalmente- chiusi.
Ancora qualche cosina da fare e poi si parte.

Gia' domani comincia la vita olandese. Non mi dispiace partire in treno: 15 ore di viaggio concederanno il tempo mentale della transizione. Tanto tempo per pensare ed apprezzare una partenza che sa sempre meno di fuga. O forse e' solo una fuga diversa, consapevole.
E poi al risveglio tutto un mattino di paesaggi nuovi...

La foto e' per i posteri e rappresenta il mio trasloco al completo. Ho passato settimane a riflettere sui termini dei volumi di se' ovvero quanto spazio occupo nel mondo fisico?! Ho sfogliato incuriosita i ricettari della Cri in comunello, li guardavo pensosa e mi chiedevo se desideravo una libreria piena di libri di ricette e non. Un desiderio -quasi- proibito, nel quasi ci sono piccoli/grandi compromessi che mi appaiono come prove d'amore.

Buon viaggio a me ed i miei volumi

a risentirci dalla terra delle biciclette!!


24 September 2008

squabus alias the blog finder


...un post di blog-advertising


Dopo l'insonnia e 4 orette scarse di sonno ho scoperto un nuovo blog (via la piccola cuoca) che mi piace. Lui si firma mfisk ed il blog si chiama Non ne so abbastanza, un nome che mi ha fatto subito simpatia.

Assolutamente imperdibile: l'emozionante saga dell'Alitalia, che segnalava appunto la piccola cuoca e che anche io consiglio caldamente.
Crepi l'avarizia, segnalo pure: La lotta col cellu e per rilassarci Cartoon-Sorpresa.

Inserito nei feed!

P.S.
Strept e' vivo e lotta insieme a noi. Mi urla talmente in gola che rimbomba pure nell'orecchio, pero' bisogna dire che almeno mi rende una blogger migliore. Mi sa che si aspetta di essere pure ringraziato.

Io e l'amico Strept




...un post un po' antipasto (o forse frutta?)


Chissa' forse ero l'unica a non sapere nulla di Strept. Era anche un po' che non mi ammalavo (pur dicendo una volta ogni 2 o 3 giorni il fatidico mi sto ammalando - per poi non ammalarmi mai). Fanno media soprattutto i 20 mesi di Colorado dove l'aria secca fa bene al sistema immunitario, si direbbe, che' ne' io, ne' il pur cagionevolissimo chercheur ci siamo mai ammalati - proprio mai.

Le placche in gola invece non ricordo proprio di averle mai avute.

Non ricordo nemmeno quale e' stata l'ultima volta che avevo fatto un trattamento antibiotico. Forse in occasione dell'appendicite -che forse non c'era- del 2000 ?

Insomma io ero partita in sella a Tempesta per un nuovo tentativo (poi fallito, inutile la suspense) di Cicloromanzo in occasione dell'ultimo tratto della lunga e meritata vacanza. Invece sono tornata con in valigia poco sole, quasi niente mare e una bella infezione da Streptococco che, piu' che in valigia, sta comodamente annidato sulle mie tonsille.
Dicesi tonsillite.

La tonsillite puo' essere causata da un virus oppure da un batterio: lo Streptococcus pyogenes (Streptococco di tipo β emolitico del gruppo A).
Nel caso della tonsillite batterica, l'incubazione puo' arrivare a 10 giorni, il trattamento antibiotico -come spero sia noto- e' utile solo nel caso l'infezione derivi dal batterio. Solo che quando il medico ti visita ti prescrive gli antibiotici per direttissima. A quanto leggo e sperimento sulla pellaccia, in genere viene prescritta amoxicillina (oltre ad antipiretici, antidolorifici, antiffiammatori per tenere a bada il febbrone da cavallo), un antibiotico appartenente alla classe dei β-lattamici, gruppo delle penicilline.

Siccome in Colorado, oltre che stare alla larga dalle malattie, ho preso familiarita' con il problema della diffusione di microrganismi (anche patogeni) resistenti agli antibiotici, ho cercato di resistere ed invece di annuire pazinte e mansueta al medico che prescriveva, gli ho chiesto cosa rischiavo evitando gli antibiotici.
Mi ha detto febbre reumatica e altre cose paurose, e che se volevo escludere che a causarmi la tonsillite fosse invece il virus (che avrebbe significato prendere l'antibiotico aggratis) potevo fare l'indomani un tampone faringeo.

Mi vergogno un po' ma non me la sono sentita di dire no al trattamento antibiotico. Al momento non ero preparata abbastanza sull'argomento e non avevo internet, ne' un medico di fiducia da consultare. Pero' mi sarebbe proprio piaciuto avere la conferma di laboratorio Vai tranquilla e' proprio Strept, prima di partire con gli antibiotici. A mia parziale discolpa c'e' il fatto che le mie tonsille a placche erano di terza generazione , prese dalla seconda, ovvero Mila, che a sua volta le ha prese da Teta, che quindi a conti fatti si e' vendicata ben bene di quando le ho mandato la varicella con i super poteri, che' stavolta la magdite non c'entra proprio. Entrambe le fanciulle di prima e seconda generazione sono guarite con l'antibiotico (ma sarebbero guarite ugualmente con o senza antibiotico in caso di virus forse?). Se un medico mi legge, corregge, chiarisce e' il benvenuto.
Ero anche un minimo in un paese che non e' il mio, ammesso che significhi qualcosa visto che dal punto di vista di lavoro e mutua navigo in un meraviglioso e rassicurante limbo al momento.
Mi autodenuncio quindi, sperando che si diffonda l'alternativa al prendere gli antibiotici ad occhi chiusi. E mio malgrado mi prendo tutti i 6 giorni di antibiotici prescritti, perche' il secondo errore (forse anche piu' grave) dopo il prendere gli antibiotici a sproposito, e' interrompere la cura prima che sia finita. Cosi' si fa selezione naturale, si crea una pressione ambientale che fa sopravvivere i batteri meno suscettibili, che generazione dopo generazione (e loro ne fanno tante e tanto piu' velocemente di noi, Darwin all'ennesima potenza), magari anche riesposte a pressione ambientale, danno poi ceppi resistenti. Funziona cosi' in soldoni spicci.


Tornando a Lui, la star della mia vacanza, gli americani lo chiamano affettuosamente Strept. Magari voi sapevate gia' tutto di lui. Magari no.
Se poi vi immaginate in campeggio (ma di piu': in un pelo -ma giusto un pelo- piu' costosto bungalow) in Provenza, di fronte ad un'isola che era splendida la prima volta che l'avevate visitata, sta' volta un po' meno. A dimostrazione di quanto possa lo spirito (e la salute pure!) sul contesto concreto... (ma anche il contrario)... allora capirete i toni malinconici. Ma non a fondo, perche' avreste da mettere a fuoco anche il concreto contesto, appunto.

E' che ho superato l'ora di Marzullo stasera.
Insonnia conclamata.

dicevo io




Ho letto (tra l'altro...) della gravissima vicenda Cinese sul latte contaminato.
E mi dicevo melamina, melamina, non mi dice niente.
Forse, ma ripeto forse, perche', anche se il nome della sostanza in inglese fa melamine, in italiano farebbe melammina (e non melamina come tutti i giornali titolano), che ha un suono per me un pelo piu' familiare.

La melammina e' principalmente sintetizzata a partire dall'urea per la fabbricazione di resine melamminiche: ...resine incolori e inodori, resistenti all'acqua, agli agenti chimici, all'abrasione, al calore e con una notevole trasparenza alle radiazioni luminose...


La melammina viene poi anche fraudolentemente addizionata agli alimenti per aumentarne l'apparente contenuto proteico, in quanto i test standard per misurare il contenuto proteico degli alimenti (come il buon vecchio Kjeldahl) misurano il contenuto proteico basandosi sulla quantita' di azoto nell'alimento. Evidentemente (quanto criminosamente) l'aggiunta di un composto ricco in azoto come la melammina falsera' il test, perche' l'azoto presente in questo composto tossico, proteico non e'.

Inizialmente ci han detto Non preoccupatevi, tanto e' dal 2002 che non importiamo piu' latte e derivati dalla Cina (non trovo il link di Repubblica, eppure l'avevo letto li', per ora ho trovato questo).
Certo, siccome in casa ci viziate con i controlli infallibili sul formaggio nostrano, noi non possiamo far altro che fidarci ciecamente quando gli alimenti li importiamo dalla Cina.
Poi ora dicono che controllano che forse e' meglio.

Dispiace che in questa quasi-casa (ancora per una settimana scarsa prima del nuovo trasloco), non ho le mie bibbie a portata di mano, da aprire per dare un occhiata-un-po'-piu'-chimica che non sia un click su un sito internet. Questione di punti fermi.

15 September 2008

L'importanza di protestare a gran voce


Mi associo all'indignazione scatenatasi in rete (via Lia) per una vicenda di brutale ed ottusa disumanita' avvenuta in una filiale del Carrefour.

Ed ammiro la forza di questa mamma perche' spesse volte l'umiliazione paralizza senza ragione che tenga.

Come si puo' leggere da qualche anno qui a sinistra, non ho mai amato il carrefour.
Da oggi ho un motivo valido in piu' per starne lontana.

Come suggerisce Pandemia , sarebbe il caso di tartassare il gigante di e-mail di protesta. Io ho appena scritto, l'indirizzo e': servizioclienti@carrefour.com