24 September 2008

Io e l'amico Strept




...un post un po' antipasto (o forse frutta?)


Chissa' forse ero l'unica a non sapere nulla di Strept. Era anche un po' che non mi ammalavo (pur dicendo una volta ogni 2 o 3 giorni il fatidico mi sto ammalando - per poi non ammalarmi mai). Fanno media soprattutto i 20 mesi di Colorado dove l'aria secca fa bene al sistema immunitario, si direbbe, che' ne' io, ne' il pur cagionevolissimo chercheur ci siamo mai ammalati - proprio mai.

Le placche in gola invece non ricordo proprio di averle mai avute.

Non ricordo nemmeno quale e' stata l'ultima volta che avevo fatto un trattamento antibiotico. Forse in occasione dell'appendicite -che forse non c'era- del 2000 ?

Insomma io ero partita in sella a Tempesta per un nuovo tentativo (poi fallito, inutile la suspense) di Cicloromanzo in occasione dell'ultimo tratto della lunga e meritata vacanza. Invece sono tornata con in valigia poco sole, quasi niente mare e una bella infezione da Streptococco che, piu' che in valigia, sta comodamente annidato sulle mie tonsille.
Dicesi tonsillite.

La tonsillite puo' essere causata da un virus oppure da un batterio: lo Streptococcus pyogenes (Streptococco di tipo β emolitico del gruppo A).
Nel caso della tonsillite batterica, l'incubazione puo' arrivare a 10 giorni, il trattamento antibiotico -come spero sia noto- e' utile solo nel caso l'infezione derivi dal batterio. Solo che quando il medico ti visita ti prescrive gli antibiotici per direttissima. A quanto leggo e sperimento sulla pellaccia, in genere viene prescritta amoxicillina (oltre ad antipiretici, antidolorifici, antiffiammatori per tenere a bada il febbrone da cavallo), un antibiotico appartenente alla classe dei β-lattamici, gruppo delle penicilline.

Siccome in Colorado, oltre che stare alla larga dalle malattie, ho preso familiarita' con il problema della diffusione di microrganismi (anche patogeni) resistenti agli antibiotici, ho cercato di resistere ed invece di annuire pazinte e mansueta al medico che prescriveva, gli ho chiesto cosa rischiavo evitando gli antibiotici.
Mi ha detto febbre reumatica e altre cose paurose, e che se volevo escludere che a causarmi la tonsillite fosse invece il virus (che avrebbe significato prendere l'antibiotico aggratis) potevo fare l'indomani un tampone faringeo.

Mi vergogno un po' ma non me la sono sentita di dire no al trattamento antibiotico. Al momento non ero preparata abbastanza sull'argomento e non avevo internet, ne' un medico di fiducia da consultare. Pero' mi sarebbe proprio piaciuto avere la conferma di laboratorio Vai tranquilla e' proprio Strept, prima di partire con gli antibiotici. A mia parziale discolpa c'e' il fatto che le mie tonsille a placche erano di terza generazione , prese dalla seconda, ovvero Mila, che a sua volta le ha prese da Teta, che quindi a conti fatti si e' vendicata ben bene di quando le ho mandato la varicella con i super poteri, che' stavolta la magdite non c'entra proprio. Entrambe le fanciulle di prima e seconda generazione sono guarite con l'antibiotico (ma sarebbero guarite ugualmente con o senza antibiotico in caso di virus forse?). Se un medico mi legge, corregge, chiarisce e' il benvenuto.
Ero anche un minimo in un paese che non e' il mio, ammesso che significhi qualcosa visto che dal punto di vista di lavoro e mutua navigo in un meraviglioso e rassicurante limbo al momento.
Mi autodenuncio quindi, sperando che si diffonda l'alternativa al prendere gli antibiotici ad occhi chiusi. E mio malgrado mi prendo tutti i 6 giorni di antibiotici prescritti, perche' il secondo errore (forse anche piu' grave) dopo il prendere gli antibiotici a sproposito, e' interrompere la cura prima che sia finita. Cosi' si fa selezione naturale, si crea una pressione ambientale che fa sopravvivere i batteri meno suscettibili, che generazione dopo generazione (e loro ne fanno tante e tanto piu' velocemente di noi, Darwin all'ennesima potenza), magari anche riesposte a pressione ambientale, danno poi ceppi resistenti. Funziona cosi' in soldoni spicci.


Tornando a Lui, la star della mia vacanza, gli americani lo chiamano affettuosamente Strept. Magari voi sapevate gia' tutto di lui. Magari no.
Se poi vi immaginate in campeggio (ma di piu': in un pelo -ma giusto un pelo- piu' costosto bungalow) in Provenza, di fronte ad un'isola che era splendida la prima volta che l'avevate visitata, sta' volta un po' meno. A dimostrazione di quanto possa lo spirito (e la salute pure!) sul contesto concreto... (ma anche il contrario)... allora capirete i toni malinconici. Ma non a fondo, perche' avreste da mettere a fuoco anche il concreto contesto, appunto.

E' che ho superato l'ora di Marzullo stasera.
Insonnia conclamata.

1 comment:

  1. sai che invece io di tonsilliti ne ho sempre prese tante? soprattutto da bambina, devo dire che negli ultimi anni i miei anticorpi si stanno facendo valere!
    sul tema vacanze rovinate da malattia invalidante ti offro questo ricordo:
    2006, in vacanza in toscana con paolo, un po' per agriturismi un po' per campeggi.
    eravamo a montepulciano, nella sressa notte veniamo colti da tremendissimo virus gastrointestinale con dolori diffusi e febbre: 36 ore di paura e delirio, chiusi in questa coccola dependance agrituristica molto romantica...
    paolo si è fatto coraggio e ha raggiunto la farmacia più vicina per procacciarci dell'imodium e permetterci di uscire da lì.
    abbiamo poi scoperto che tutta montepulciano era caduta sotto i colpi del virus e il tradizionale bravìo delle botti era praticamente deserto...
    da allora noi lo scagotto lo chiamiamo il morbo di montepulciano!

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Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova