[sulle note di New York, New York]
tataratatà, tataratatà, tataratatà...
Lyon Lyon...
Caro blog,
ce l'hai fatta... mi sono seduta al pc. Dopo aver sistemato l'armadio, una doccia reale, una maschera, la pedicure, la tazza di te al sole. E niente, non avevo proprio più niente da farfugliare. Ho fatto di tutto per evitarti, ma alla fine eccomi. Che dài, tanto ora quèlo-là si sveglia. Un giorno te lo racconto che non si chiama più Pistacchio. No. Si è trovato un nomignolo più bello. Se lo è guadagnato sul campo e se lo merita tutto. Un giorno ti dirò pure delle fantasmagoriche avventure di quélo-là ancora Innominato all' école militaire maternelle militaire.
Un giorno cercherò di raccontarti i miei pensieri su tagli netti, rami secchi e decluttering. Ti dirò del perchè non riuscivo a dimagrire, e del come ce l'ho fatta. Sono una gran gnocca, lasciamelo dire... Sto un gran bene, me l'avessero detto non avrei mai creduto sarebbe bastato così poco tempo.
E' che le cose si scrivono quando si è pronti a negarle... mi pare. Ti racconterei della corsa, della passione che è scoppiata, della voglia di fare di più e della sindrome del piriforme. Maledetto piriforme, non mi avrai!!! Ti darò persino la ricetta di questa torta di marroni che non è niente male, dannata di quella Titolare, sa una ricetta più del diavolo! Pure di titolarismo di parlerei... E ti direi che ho in tasca un biglietto per la cittadina medievale olandica, metà novembre... un solo biglietto, nessun accompagnatore. Un sogno.
C'eravamo lasciati con cose tristi -e quando mai- e ora che le cose tristi sono finite -speriamo che non tornino più- io non riesco a scriverti. Ti dico che ieri ho letto questo post di Alice (ma voi la conoscete Alice? tutti dovrebbero conoscere Alice, secondo me). Ieri nel cuore della notte (le 21.30) leggendo sono scoppiata a ridere e non riuscivo più a fermarmi. Il chercheur mi guardava preoccupato e allora gliel'ho dovuto leggere anche a lui il post del doudou. E abbiamo riso insieme. E poi il chercheur mi ha detto: sembra come scrivevi tu una volta. E io mi sono fatta seria e pensosa.
E niente blog, non va bene sta cosa che ti cerco solo quando piango e sono impresentabile. Ho pensato che l'uso che ho fatto di te è P0rnògr@fic@, ho ripensato alla Carmen, un po' come disgustata, che mi dice no scusa Squa, non ti leggo più, non ce la faccio... O l'amica G. che parlando di blog mi disse: non ce la faccio proprio a infilarmi nella testa degli altri, neanche se consenzienti! Sto meglio, bloggino mio e mi è venuta un po' la vertigine al rendermi conto di quanti pensieri nudi e crudi ti ho affidato.
Questo pensiero sconnesso lo dedico ad Alice, mi sa. Perchè mi ricordi com'ero e la cosa bella è che non me n'ero accorta. Ora ce lo so.
Niente panico, ad un certo punto le trasmissioni tristi tornano. Mi sà. MA magari anche no. Vediamo...