21 December 2005

Pensieri confusi sulla Massa Critica


Tempesta libera











Tempesta (la mia bici) era solita dormire nell'ingresso, e ultimamente in cucina, tutte le sante notti. Tutte le santissime sere me la caricavo in spalla e su per le scale fino al terzo piano. Fu nei giorni della brutta febbre che la povera rimase giù attaccata al palo per diverse notti (che registrarono probabilmente l'80% delle precipitazioni medie stagionali). Poi nei giorni successivi presi il vizio e la lasciai ogni tanto fuori. Una catena con lucchetto a legare sellino-portapacchi-telaio, un bloster telaio-palo-ruotadavanti, una seconda catena telaio-palo-ruotadietro...
Una settimana in anticipo sulla critical mass milanese mi scompare la chiave del lucchetto della seconda catena: volatilizzata nell'aria. Quindi sono andata alla mia prima critical mass senza Tempesta. Non solo, lei è rimasta pure sola soletta legata al palo tutto il finesettimana. Ed è ancora là... la chiave non ne vuol sapre di saltar fuori e son già tre volte che tento di scassinarmi il lucchetto, sola o in compagnia, e i passanti mi guardano malissimo.

Sabato pomeriggio entrando a Milano si vedevano nitidissime le montagne, il sole splendeva pieno su un cielo azzurro davvero raro nel periodo invernale. Un po' in ritardo sulla tabella di marcia, partiamo in bici da rogoredo: direzione
piazza Graziano Predielis. Per arrivare in duomo ci mettiamo circa 20 minuti, quasi-come-la-metropolitana. Lo stupore è stato sommo. Non avevo riferimenti sul percorso, non l'avevo mai fatto in bici. Sono diventata una ciclista accanita dopo essermene andata da Milano (anzi, siamo esatti, da SanDo). E me ne sono andata giusto un attimo prima che fiorissero ciclofficine come margherite. Quando una c'ha culo.

Anche gli spostamenti successivi sono stati rapidi ed indolori.
E abbiamo pedalato parecchio. Per raggiungere la massa critica, durante, per incontrare gli amici in zona città studi e anche in serata per tornar a rogoredo.
Neanche un po' di freddo pedalando, l'equipaggiamento scelto è risultato ottimo ed adatto alla temperatura*.

Quante ruote fisse! E che belle le fanciulle in sella ad una fissa! Io che, dopo anni di 'voglio una bici-con-la-canna e non ne parliamo nemmeno', vivo in un periodo 'voglio una graziella, datemi una graziella'... ho un po' vacillato alla vista di queste amazzoni a ruota fissa.


E' stato emozionante partecipare, bello vedere tanta gente in bici... piacevole pedalare liberamente.
E' stato fantastico vedere finalmente la ciclofficina della Stecca: eccezionale.
E' stato "soggettivamente bello"...
Ho bisogno però di riflettere un pochino

Dice: ok, lo capisco che per te è stato bello, ma a cosa è servito?
Dice: ma quanti ne avete fatti incazzare, che una bici non vorranno più vederla?
Dice: cosa rappresenta? pura ribellione? un gioco?
Dice: ma a cosa serve? a divertire quelli che pedalano o a far riflettere quelli che non lo fanno? oppure quelli che lo hanno fatto tirati in mezzo dall'occasione?
Dice: ma cos'é? una sorta di contrappasso? tipo: tutto l'anno la strada è loro, per un giorno, un solo giorno, è tutta a noi?

A tutto questo non so rispondere…
So dire solo che IO mi sono molto divertita… sono stata bene.
ma è stata la mia prima massa e sono un po’ confusa.

Ho visto:
persone a bocca aperta dallo stupore e solo attraverso loro ho potuto intuire l’intensità della cosa, perchè io facevo parte di quel tutto,
persone in macchina con un sorriso (un po’ beota devo dire) stampato in faccia,
ho visto anche e soprattutto persone in macchina insofferenti e spazientite,
ciclisti incazzosi fomentare la loro impazienza ed insofferenza in un clima un po’ da stadio,
ero parte di un tutto, ma in questa altra piccola parte non mi identifico,
ciclisti chiedere di spegnere il motore, alle volte era un invito gentile, alle volte era un grido sprezzante,
ho visto automobilisti sgasare a più non posso di rimando,
ho visto anche ciclisti fermarsi a spiegarsi, a parlare, con passanti, automobilisti, con cortesia.

Dico io:
le sensazioni mie-solo-mie sono state eccezionali… ma questo non è un gioco, non solo. O meglio mi sento un’irresponsabile a prenderla come un gioco.
Io di mio pedalo tutti i santi giorni e uso la macchina il meno possibile e quando la uso colpevolizzo…
Oggi sono tornata là fuori nel traffico e non c’è niente da ridere…












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* Con calzamaglia, maglietta, maglietta sottile tipo sci, maglioncino sottile di lana, maglione spesso di lana, giacca a vento non esagerata, sciarpa, guanti, cappello di lana, sono stata in equilibrio termico ottimale tutta la giornata. Variazioni dopo il tramonto e nella pedalata in notturna: seconda sciarpa e altro sottile maglioncino di lana.
La prossima volta aggiungerò degli scaldamuscoli o simili per proteggere le ginocchia che in serata stavano un pochino fredde.




Aggiornamento:
Dopo ben altri 2 raid, Tempesta è stata liberata!!
Grazie al pittore nizzardo che le è venuto in aiuto!!
Grazie anche a chi ha tentato!!


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Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova