30 November 2006

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Ormai bloglines lo uso per chiudere le finestre quando si fanno troppe. Continua a crashiare. Andar per blog uno ad uno non son più tempi. Quindi era un po' che non 'bazzicavo' qua e là.
Ieri pomeriggio son partita e mi son fermata a fatica.

Via Restodelmondo arrivo qui (ma anche qui) e poi anche qui ed infine a 'casa' dell'autrice, dove mi sconcertano soprattutto i commenti.
Il filo comune di tutte le letture che si possono fare andando a ritroso dal post di Restodelmondo è la violenza sulle donne. Per dare un piccolo, quanto forse superficiale, accenno, si parla della violenza inflitta -diciamo- dalla società in genere, quella inflitta dal genere maschile. Ma anche la violenza che le donne infliggono a se stesse (per lo meno una delle molte).

Dati di fatto APPARENTEMENTE sconcertanti (10 milioni di violenze sessuali - non è ben chiaro il riferimento temporale*) si intrecciano a discorsi molto complessi, dove si rischia di cadere nel banale, superficiale -a volte idiota- ma anche di tirare in ballo tutto ed il contrario di tutto. Ed io che sono all'ottavo giorno compiuto senza tabacco [grazie anche (ma non solo) ai caspita di sostituti nicotinici] leggendo qua e là per gran parte del pomeriggio, ho vacillato, devo dire... Chè la voglia di mandare tutto all'aria e farsi del male -in un modo o nell'altro- è sempre in agguato.

Cincischio, lo so. Mica facile parlarne.


Di veri e propri stupri non voglio parlare, ma di episodi del tipo che racconta Mafe - definiti '''molestie'''- ce ne sono così tanti taciuti. Di fronte ad ogni sofferta (rara-rarissima) confidenza, mi sono domandata quanto eventi così potessero segnare e anche quanto altro si tacesse. Per mancanza di fiducia. Nell'altro o in se stessi.

Non riesco a fare a meno di pensare ai numeri, pur non essendo affatto sorpresa. Penso che spesso quando c'è una violenza, la sofferenza sta anche dalla parte di chi la infligge. Le donne 'denunciano', scrivono, ne parlano. Quando gli uomini inizieranno a '''costituirsi''' saremo arrivati ad un punto '''''piu' sano'''''. Ma ammetto di essere un po' confusa.

Dovremmo parlare con i nostri uomini di donne, sesso, violenza sessuale e delle diverse interpretazioni che si possono dare a quest'ultima. Può non essere così scontato.

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* Dieci milioni di donne, fra i 14 e 59 anni, molestate sessualmente, 500 mila stupri compiuti o tentati e 900 mila ricatti sul luogo di lavoro.

5 comments:

  1. Il punto e' che al di la' dei numeri, che fanno paura, non c'e' ancora la consapevolezza che l'origine del fenomeno non sta solo nel singolo uomo che ti stupra/molesta/etc, ma nella societa' in generale, nei cambiamenti nei ruoli di uomini e donne, etc etc. Un poliziotto messicano, parlando dei delitti di Ciudad Juarez (piu' o meno 300 donne ammazzate) mi disse che quello che il governo stava facendo era mettere piu' lampioni per strada, senza riconoscere altri fattori sociali ben piu' importanti che facevano si che queste donne fossero viste come esseri subumani ben prima di essere ammazzate. non stiamo messe niente bene.

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  2. Ma lasci pipponi femministi anche qui... pieta'!

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  3. Ha ha ha
    tu pero' vieni a sgridarla!!
    ;)
    mo' m'hai distratta!

    Fede
    Cercando di tornare all'argomento, che è ben serio...
    I numeri fanno paura sì, ma non stupiscono -almeno me-. E non esserne stupita, quando ci ripenso, mi lascia esterrefatta. Contorto ed allucinante.
    Ed ancor di piu' mi sconvolge sollevare l'argomento con gli uomini che ho vicino, nello sfera intima o puramente geografica, e rendermi conto che io per prima son parecchio confusa.

    Tu cosa intendi piu' esattamente con
    *** nei cambiamenti nei ruoli di uomini e donne, *** ?
    Ribadisco che non ho le idee ciarissime, ma direi che la violenza sulle donne sia meno diffusa oggi piuttosto che già fino al decennio scorso. E questo grazie al modificarsi dei ruoli tra i sessi. Parlo almeno del nostro spicchio di mondo... o di quello che vedo intorno a me.


    Per il resto, perchè -amiche mie- quelle sedute di autocoscienza non le abbiamo fatte davvero?? Siamo ancora in tempo? Sessione natalizia lampo?? Io voglio l'hammam !!

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  4. Io non credo che ora ci sia meno violenza contro le donne, di certo e' che almeno ora viene riconosciuta come tale, cioe' qualcosa di specifico che affligge le donne perche' sono donne.
    Penso di essere stata poco chiara per la fretta sul "cambiamento di ruoli sociali" ma pensavo al caso di Ciudad Jurez. che e' estremo, ma mi aiuta a chiarirmi le idee. Le multinazionali statunitensi, perlopiu', in quella zona impiegano tantissime donne come operaie principalmente perche' sono piu' sottomesse e precise nel lavoro(comunque, cambiamento: la donna non se ne sta a casa, spesso guadagna il pane per la famiglia, emigra da sola per lavoro, quindi diventa piu' indipendente). Nelle maquiladoras pero' sono ipersessualizzate: incoraggiato trucco, vestirsi iperfemminili e flirtare. Si rifiutano, fanno casino? sfruttate all'osso, ma sbattute fuori appena si ribellano. Il mio punto principale e' che al di la' del momento in cui una donna si trova a tu per tu con un tizio che decide di essere violento nei tuoi confronti, c'e' dietro un sistema economico e sociale, che e' gia' intriso di violenza contro le donne, che fa di loro dei corpi senza valore, da sfruttare, menare, stuprare ancora prima che tu ti trovi a tu per tu con il tuo aggressore. E' gia' nell'aria ed e' acuito/smorzato da altri fattori, tra cui, appunto i cambiamenti a livello di ruoli di genere, chesso' banalmente il fatto che magari tuo marito e' a casa disoccupato e tu invece lavori e sei indipendente e guadagni la pagnotta, cosa che in una societa' tradizionale spetterebbe a lui. Pero' questo e' un fattore tra tanti, non il solo. Comunque, io ho scelto un caso estremo e non voglio sottovalutare la responsabilita' del singolo. Alla fine e' scappato il pippone femminista! sorry! ciao

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  5. Non conosco molto del caso che citi, ma capisco cosa vuoi dire. Approposito di emigrazione-donne-violenza, ho visto recentemente Fast food nation, che riusciva a sfiorare anche questo tema.

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Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova