Babe Ruth
I Colorado Rockies sono una squadra di baseball di Denver e giocano nella Major League (la serie A). Si sono formati nel 1993 e fino a quest'anno non avevano mai vinto niente.
[Excursus. Nel baseball americano, a concorrere al titolo di campioni baseballistici supremi (World Series) sono due gruppi distinti di squadre, in pratica due campionati paralleli: la National League e l'American League. Entrambe le league sono formate da 3 gruppi geografici: East, Central and West. Alla fine della regolare stagione, quattro squadre di ciascuna delle due league (le tre migliori squadre delle divisioni, più' la migliore seconda (detta Wild Card) passano alla postseason, dando vita ai quarti di finali, la seminale, finché' in pratica la finalissima della World Series e' disputata dalle squadre vincitrici dei due campionati separati.]
Le Rocce, sono stati quest'anno la seconda migliore squadra (Wild Card) delle tre divisioni della National League e, dopo mille peripezie lungo la post season, hanno battuto gli Arizona Diamondbacks [nome che -scopro appena adesso- non ha nulla a che vedere con diamantucci, ma si riferisce ad un tipo di serpente: Crotalus atrox, cheppaura] aggiudicandosi per la prima volta un posto nella finalissima.
La finale della World series sta avendo luogo in questi giorni -al meglio di 7 partite: la squadra vincitrice dovra' vincere 4 partite- contro i Boston Rex Sox (che hanno battuto nella semifinale dell'American League i Cleaveland Indians).
E' una finale decisamente interessante, questa, densa di folklore e ammericanita', simbolo dello scontro tra East e West: i Bostoniani sono i fichetti del Nuovo(issimo) Mondo, le Rocce sono i cowboys, che il Nuovo Mondo se lo sono fatto da se', tra le aride e sterminate vallate, ai piedi delle immense e temibili Montagne Rocciose. I Bostoniani sono i coloni, le Rocce i pionieri, fondati da neppure un ventennio, sbarbatelli senza passato: non sono (ancora?) nessuno. Gli altri hanno centosei anni di storia, hanno vinto la World Series Championship sette volte, una volta nel 1903, quattro volte tra il 1912 ed in 1918 e la settima ed ultima volta nel 2004, quando hanno chiuso le pagine di un incubo leggendario durato 86 anni.
Vuole infatti la leggenda che il motivo per cui i Calzini Rossi non abbiano mai piu' vinto un titolo della World Series dal 1918 fino al 2004 (86 anni appunto) abbia a che fare con un certo Babe Ruth, che giocava nei Calzini Rossi nella loro epoca d'oro - ed e' oggi ritenuto il piu' grande giocatore di baseball di tutti i tempi. Dopo che i Calzini Rossi vinsero il titolo nel 1918, Ruth fu venduto ai New York Yankees e si dice che i proventi della sua vendita furono usati per finanziare un musical a Broadway. Da quel momento gli Yankees divennero la squadra piu' forte e temuta della Major League, mentre i Calzini Rossi non vinsero piu' un solo titolo. La storica e derbistica rivalita' tra le due squadre divenne odio.
Che la responsabilita' delle continue sconfitte dei Boston Red Sox fossero superstiziosamente correlate a quella infausta vendita, era tristemente noto ad ogni tifoso, ma la leggenda venne formalmente definita a meta' degli anni 80, quando un giornalista la chiamo' la maledizione del Bambino (The Curse of the Bambino). Da allora molti sono stati i tentativi per spezzare la maledizione, tra cui una spedizione sull'Everest per piazzare sulla vetta un cappello dei Red Sox e bruciarne uno degli Yankees, oppure quella per cercare un pianoforte che Ruth avrebbe gettato in uno stagno vicino a casa sua (Home Plate Farm, a Sudbury, Massachusetts), nell'intento di mostrare la sua forza possente. Per non tacere delle piazzate televisive, in una delle quali un esorcista professionista, tale Father Guido Sarducci- prego guardare la foto-, fu ingaggiato per purificare Fenway Park (lo stadio dei Red Sox).
Finche' il 31 Agosto del 2004, i Red Sox stavano giocando contro gli Anaheim Angels, la luna era -dicono- piena (in realta' lo era quasi, Manny Ramirez (uno che sembra il cantante di un gruppo reggae) batte un fuori campo, la palla schizza al settore 9, box 85, fila AA del Fenway Park di Boston, colpisce in faccia un ragazzo di 16 anni, Lee Gavin, gli stacca due denti in un bagno di sangue. Quella stessa sera mentre i Calzini Rossi battono gli Anaheim Angels per 10 a 7, gli Yankees perdono 22 a 0 contro gli Indiani di Cleaveland. Si viene a sapere che quel ragazzino, Lee Gavin, non e' uno qualunque, vive nientepopo'dimenoche' a Home Plate Farm, Sudbury, Massachusetts, nella stessa medesima casa del leggendario Babe, dove mostrava la sua forza fisica lanciando pianoforti negli stagni. Boston e' in furore, la maledizione potrebbe essere stata spezzata, troppe le coincidenze confluenti (!?).
A breve la stagione finisce, portando i Boston Red Sox in postseason come Wild Card (migliore seconda squadra dell'American League). I New York Yankees vincono contro i Minnesota Twins e i Calzini Rossi -di nuovo- contro gli Anaheim Angels. Le due rivali storiche si incontrano quindi per la semifinale (nonche' finale dell'American League, che -lo ricordo- determinera' la squadra che dovra' affrontantare la vincente della National League nella finale della World Series... lo so e' complicato).
Il confronto e' al meglio delle 7 partite, gli Yankees vincono la prima, la seconda, la terza. Il 17 ottobre 2004 e' il quarto incontro, se gli Yankees vincono passeranno in finale e la maledizione continuera'. Al terzo inning gli Yankees fanno due punti (runs). Al quinto i Boston li superano facendone 3, al sesto gli Yankee ne fanno altri 2 (4-3). Bisogna aspettare il nono prima che i Red Sox pareggino (4-4). Si deve andare oltre i 10 innings regolamentari per decretare un vincitore. Ed e' al dodicesimo che finalmente i Red Sox corrono altri due home run mettendo fine alla partita.
I Red Sox vinceranno poi il titolo di World Series, contro i St. Louis Cardinals, in sole 4 partite, quello che in gergo viene chiamato sweep (un po' come il cappotto a briscola). La partita finale viene giocata il 27 ottobre 2004, durante un'eclissi di luna (questa volta, sembra vero. Boston, a questo punto, deve essere stata in delirio.
Tornando ai giorni d'oggi, la finale della World Series e' nel suo pieno corso. I Calzini Rossi hanno vinto le prime due partite in casa loro, la prima con un umiliante 13-1, la seconda 2-1. Per le Rocce si mette male, anche se la speranza non e' ancora sopita, dato che hanno a disposizione le prossime tre partite da giocare in casa, a Denver, per rimontare. La prossima partita e' proprio stasera alle 20 e sara' abbastanza decisiva. Non e' cosi' improbabile che il risultato venga ribaltato. Per tutta una serie di motivi. Innanzitutto, non l'ho ancora detto perche' complica ulteriormente le cose, ma nella finale della World Series si incontrano due squadre che non solo sono "fisicamente" separate in due campionati, ma questi campionati sono anche governati da due regolamenti diversi. Durante le 7 partite della finale, le regole seguite sono quelle della squadra ospitante, quindi stasera e per le prossime altre due partite si giochera' con le regole della National League, da dove le Rocce vengono. Non sono in grado di andare nei dettagli, ma ci sono delle regole che mi sembra possano cambiare le carte in tavola. Per esempio nell'American League i ruoli dei giocatori sono piu' rigidi (i giocatori si specializzano maggiormente), mi sembra quindi ragionevole che una squadra di National League sia avvantaggiata giocando con le proprie regole.
Un altro punto a favore delle Rocce e' che lo stadio di Denver, a 1600m di elevazione, e' lo stadio di Major League piu' elevato d'Ammerica, chi ci si allena e' ovviamente avvantaggiato. C'e' anche il tema dell'aria secca che sembrerebbe avere un effetto sulla traiettoria della palla. Le palle in un atmosfera piu' secca sarebbero infatti piu' rigide e verrebbero battute piu' lontano, avvantaggiando, ancora una volta, i padroni di casa che a questo effetto sono abituati. Sembra inoltre -ed e' fonte di polemiche- che le Rocce conservino le proprie palle in un ambiente umidificato, annullando (se non peggiorando) per gli avversari gli effetti stratosferici che l'aria secca determinerebbe in sede di battitura.
Probabilemte, infine, ci sara' anche una componente mistica. A quelli che non ci sono mai stati e l'hanno vista solo in foto, Denver potra' richiamare l'immagine di una metropoli, luogo di perdizione. Invece no. Se andate a Denver ed uscite appena dalla foto suddetta, vi ritrovate nel totale far west. Sara' dura da credere, ma e' cosi'. Io ho contato i grattacieli di Denver: sono quattro, poi ci sono un altro po' di edifici alti alti a fare contorno, il resto - giuro - e' far west. Ed e' anche un far west bello puritano. Le Rocce del Colorado sono fieramente e spudoratamente puritane, l'hanno dichiarato a Usa today: loro vogliono solo giocatori di carattere, i giornaletti ose' sono proibiti dagli armadietti, nelle sale pesi e' tutto un fraseggio di versi della bibbia.
A Boston i giocatori gli si distraevano, forse.
Pare quindi che i giochi siano ancora aperti, i pioneri puritani possono ancora soggiogare gli Yankees peccatori.
Io sto a guardare.