11 November 2007

E trovarlo familiare



Ieri leggevo un post della succulenta Comida de Mama, che parlava di zucche con cranberries e salvia* (ma davvero in italiano si chiamano ossicocchi??)...

A parte avere una nuova idea per cucinare la quarta e ultima zucca organica, salvata dal carving e raccolta con le nostre manine, nel campo di zucche (che spettacolo un campo di zucche!!) della farm dell'università' che ci ha sfamati per tutta l'estate. [Qui in USA li chiamano CSA, in Francia li chiamavano AMAP. Benedetti siano. Non vedo l'ora di partecipare ad uno italiano verace. Li chiamano GAS, in Italia, chissà' che cose buone.]

Sono rimasta abbastanza scioccata nel guardare le scatole di sale che ha fotografato di sfondo al piatto... e trovarle familiari. Ho in dispensa ambedue le scatole. Tra l'altro quella della bimbetta tutta gialla, bisogna che me la porti in patria quando torno. Mi piace tanto.

M'ha fatto paura questo effetto.
Comincia ad essere un po'...


* e ringrazio di avermi prestato la foto !

7 comments:

  1. scusa il commento precedente, ma continuava a darmi errore quando provavo a pubblicare un commento. Adesso sembra tutto OK.

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  2. Quando vedrai di nuovo un bel barattolo di nutella ti scorderai subito delle stupide scatole americane!!!

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  3. Caru, non vedo l'ora !!!
    ma tu ce l'avrai un po' di 'nduia da smazzare a natale?
    Sogno la pasta con la'nduja!

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  4. Lo sai che la 'nduja è della costa tirrenica, dalle nostre parti si fa la sardella, stesso concetto, solo che invece della carne di maiale si usa il pesce, il bianchetto, cioè le sardine appena nate.
    Magari però si trova lo stesso, ormai a Milano si trova tutto...

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  5. fa un po' uguale !
    con f si diceva che vogliamo essere invitati ogni sera da un amico diverso...
    ci prenotiam da te per le sardelle !!
    siam cosi' affamati di cose buone...

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  6. Da noi potete venire anche un paio di volte, sempre che dopo la prima Pedo abbia lasciato qualcosa...

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Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova