Si e' decisamente di gusto marino qui... pero' anche la neve ci piace, ci piace assai. Soprattutto se fuori ci sono piu' di dieci gradi sotto zero e le strade restano bianchissime anche al passaggio di mille macchine. E si sbicicletta su cinque-sette centimetri di soffice e bianca, farinacea neve, con i freni ed il cambio ghiacciati, i pomelli rosso melograno, all'improvviso un caldo tropicale dietro il collo, troppi strati di sciarpa a strisce azzurro-celeste. Si cerca diligentemente di non slittare via, si sorride parecchio, anche. E servirebbe un idraulico, che' il moccio comincia a colare copioso (che schiiiifo, m'è scappato...) e poi passa a fianco lo spazzaneve e scompaio in un'onda gelata.
Fuori dalla finestra, domenica mattina:
La passeggiata
sottotitolo: quasi come in Lapponia
Avrei ricevuto in dono una macchina-fotografica-digitale-ultima-generazione, in quel di nuova york! Il dono era di celebrazione del primo anno di liberazione dal-La Schiavitu', 22 novembre. La prima volta negli ultimi venti anni che pretendo un regalo, credo. Me lo sono meritato. In quel di (S)Brooklyn and Manhattan, si son fatte circa 300 foto, assatanate. Avrei, poi, creato un account flickr, ma non s'e' trovato il tempo di fare una degna selezione.
Intanto si accumula un archivio fotografico di Squa dormiente... non faccio altro che dormire!
In programma anche un archivio fotografico di cristalli di neve. Chissa' se anche noi riusciremo ad avvistarne due gemelli... La foto, per amor di precisione, non e' mia, ma di 1001miglia.
Stay warm!
Il primo cristallo
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Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.
Prova pro-pro-prova