31 August 2011

Positie kleding


Il chercheur si e' lasciato sfuggire una sua teoria. Piu' una mamma prende peso in gravidanza, piu' vuole bene al suo piccolo. Ecco io non la sottoscrivo affatto la teoria, non mi sembra molto "fair" -giusto/corretto/carino- verso quelle mamme che invece si impegnano per tenersi in forma. Ci sono poi due motivi che mi spingono a non dargli ascolto: giusto due giorni fa guardavamo video di fanciulle ipertoniche in ogni angolo del corpo nonostante il pancione (be oddio, anche li'), che sciorinavano esercizi di yoga e pilates in youtube. Credo sia rimasto scioccato. E secondo poi che significato ha enunciare questa teoria, se poi mi vieta (vorrebbe vietarmi) di mangiare cioccolato? Forse vuole giustificarmi.

Le due cose da affrontare decisamente sono -comunque- la fame e la stanchezza. La prima e' atavica. Ho sempre pensato che le donne incinte si lascino andare, ora che hanno la scusa. Adesso che provo sulla mia pelle questa fame atavica e perenne, mi ricredo. La seconda e' la stanchezza -anchessa atavica- che ancora non mi ha abbandonato del tutto, anche se mi sembra migliorare. Le due cosette, in concomitanza con l'ovvio aumento della mia massa corporea stanno determinando che io non entri piu' nei miei panni di sempre (la qual cosa detta cosi' mi piace parecchio, esco volentieri dai miei panni soliti :).
Urgono soluzioni pero': vestiti che calzino, perche' non ne posso piu' dei miei jeans e pantaloni di sempre.

Intanto ho imparato che in olandico vestiti premaman si dice positie kleding, spero che il prossimo passo sia di trovarne di mio gradimento perche' per ora non ci siamo proprio. Ma che son ste cose totalemte fashon, tutte strette e fascianti pero' con lo spazio per la pancia? Ed il mito della larghezza e comodita' formato premaman?
Ogni suggerimento e' benvenuto.

nello sforzo di diventare una bloggher piu; seria, questo post e' stato programmato ed apparira' mentre io dovrei essere in pausa pranzo a nuotare in piscina per combattere la mollezza della stanchezza e guadagnarmi la fame...

30 August 2011

Diario di bordo dell'abitante

secondo controllo

...il cuoricino sembrava un treno e non avra' forse avuto l'effetto dell'ecografia, pero' quasi. Il sorriso ci si e' comunque stampato in viso ad entrambi futuri genitori. Il chercheur se ne stava sulla sedia, mentre la giovanissima verloskundig, mi posizionava il microfono sulla pancia e mi diceva di non spaventarmi che magari ci sarebbe voluto un po' a trovarlo. Un secondo dopo, sentire il treno ed il chercheur saltare inpiedi per avvicinarsi alle casse e' stato un tuttuno. Il treno... e le gallerie quando il piccolo abitante si muoveva. La verloskundig ha esclamato tutta entusiasta che sembrava che andasse tutto molto bene. Io le ho creduto, domandandomi pero' quali sarebbero state le sfumature di "meno bene". Sono molto contenta di essere rassicurata, ma da scienziata in erba mi piacerebbe anche che mi spiegassero tutte le altre uscite dalla flow chart.

Nota di attenzione alla glicemia che mi avevano misurato con il prelievo del bi-test (che in olandico si chiama combinatie-test. Lunga digressione su questo argomento, un'altra volta pero'...) parrebbe essere un po' alta... sul referto c'e' scritto a penna (!!?) "6,9".. ma le unita' di misura benedetti operatori sanitari...?? Quindi al prossimo controllo, gia' tra 3 settimane, dovro' andare a stomaco vuoto per ricontrollarla.

l'abitante

Tra un'ora appuntamento con la mid-wife (in olandico: verloskundig). Stavolta temo non tornero' a casa con una fotina per l'album di famiglia. A causa delle circostanze -e grazie alla verloskundig che sapeva forse cosa mi avrebbe fatto sentire meglio- l'abitante vanta un numero record di fotine per un abitante della sua eta'. Ogni volta, come per magia, la futura-mamma si calmava e sorrideva beata.
La verita' e' che mi piacerebbe vederl@ anche oggi. All'ultimo appuntamento mi e' stato detto che oggi mi sarebbe toccato (solo) l'auscultazione del cuoricino. Gia' qualcosa di magico, mentre non vedo l'ora che l'abitante cresca abbastanza da farsi sentire da sol@. E' ancora presto per questo, in piu' mi e' stato detto che ho la placenta sul davanti e che quindi dovro' pazientare un pochino di piu' rispeddo ad altre future-mamme. Ma io mi concentrero'.
Bisognerebbe raccontare del meraviglioso (e temibile) mondo dell'essere incinte in terra olandica.. vediamo se ci riesco.

grieving

Ci tempesta di email per finalizzare il ricordino che vuole spedire a tutti coloro che hanno partecipato al lutto.


Partecipato al lutto, che orrore di frase. Ci pensavo. In italiano non ce l'abbiamo un modo "migliore" per verbalizzarlo. Non l'ho trovato neppure in spagnolo o in francese. In inglese si: to grieve. E' efficace perche' e' un verbo, descrive un'azione. Cioe' tu sei li' e quello fai. Puo' sembrare che soltanto guardi fuori, cammini su e giu' per la stanza milioni di volte, mangi (troppo) cioccolato, vai al mare -quello li'- per una settimana e te lo guardi tutto, ti svegli all'alba e ti vengono i pensieri, esci e compri quel paio di scarpe, ti rannicchi sul divano e speri che i singhiozzi si calmino, vai a nuotare... ma quello stai facendo: you grieve.

And I keep grieving, pero' per il ricordino non mi esce niente. L'unica cosa che mi viene in mente, ma che non gli diro' mai e continuera' solo a devastarmi da dentro, e' che se avesse impiegato un decimo di questa energia per Lei in vita.... chissa'. Questa e' la parte di grief che non riesco a sostenere, anche perche' mi tocca sostenerla da sola. Lo distruggerei e non e' quello il fine.

Forse e' ora di richiamare la signora Maria.


Ho fatto un fioretto, per ogni pensiero di morte, uno di vita subito dopo. Non necessariamente il contrario, perche' e' la vita quella che deve andare avanti. Quindi -a volte- i pensieri verranno in coppia....

27 August 2011

andiamo a vivere

E' week end, il tempo sara' dilatato e calmo. Mi sono anche svegliata alle 6, che e' un orario piu' che decente per non essere rincoglionita tutto il giorno, ma avere un po' di tempo solo per me.
E' un mese oggi. Eppure so gia' che non scrivero'. Immagini, pensieri, cose che sento il bisogno di dire si affacciano troppo disordinatamente e fanno troppo male.

E poi e' ora di vivere, come dico al chercheur quando cincischiamo troppo a lungo a letto la mattina: 'andiamo a vivere'.
Allora vado

26 August 2011

tanta tristezza, ma anche tanta felicita', ma anche tanta tristezza,
ma poi felicita'


Quasi un mese fa la mia mamma se ne e' andata via. E talmente tante cose devo ancora elaborare, che me le continuo a scrivere in testa singhiozzando mestamente. So che quando, se, riusciro' a tirarle fuori nero su bianco mi sentiro' un tantino meglio. Ma non so quando, se, ci riesco.

Quasi lo stesso giorno che ho saputo che la mia mamma non sarebbe riuscita ad avere la meglio, e che se ne sarebbe andada a breve, ho scoperto un'altra cosa. Questa bellissima. Aspettiamo un bimbo. Abbiamo appena completato il terzo mese e siamo pazzi di gioia.

Ma anche malinconia. Un giorno lei c'era. Il giorno dopo all'improvviso una massa di 8 centimetri di diametro con vari maledetti satelliti. Un altro giorno -dopo appena 5 settimane- e' stato l'ultimo. Poi lei non c'era piu'. Darle la buona notizia non e' stato come avrei pensato. L'aveva aspettata cosi'a lungo e mentre gliela davo leggevo nei suoi occhi che era troppo tardi. Mi dispiace mamma

E ti cerco ovunque, ma riesco solo a sognare la tua assenza. Sento il vento soffiare piu' forte e mi chiedo se sei tu, il temporale, il fulmine, Avevo bisogno di un saluto. E vorrei tornare indietro. Quanto mi manchi

E forse lo chiudo questo blog
E forse ne riapro un altro
Mi piace scrivere qui, ma mi sento un po' sola.
Oppure ne apro un altro e mi commento da sola, tra di noi insomma.


e mentre tenevo questo in draft da un po', altra mattinata insonne, leggo questo. E i commenti. E trovo la forza per trasformare il draft in un input. Sembrera' un messaggio disperato, invece c'e' tanta di quella speranza...
Pero' e' vero che si scrive per essere letti.


23 August 2011

mamma


la mattina e' il momento piu' duro
le cinque, le sei
e i singhiozzi
che per fortuna si fanno via via piu' lievi

e urge scrivere di te