28 March 2013

I bambini e la comunità

Parole da incorniciare

Sto leggendo un sacco di blog ultimamente. E tra l'altro un sacco di blog che non conoscevo. Ma dove sono stata io negli ultimi due anni e giù di lì? Un idea ce l'ho anche. E comunque, quanto mi sono persa... Manca poco all'inizio di una nuova vita -che mi spaventa molto- nella quale molto probabilmente non riuscirò a tenere questo ritmo e me ne dispiaccio preventivamente.

Spesso leggo cose che andrebbero incorniciate, per così dire. Cose proprio importanti, utili, inspirational o semplicemente belle. Mentre il blog scorre via, per definizione, da oggi provo a farne istantanee che so un giorno avrò voglia di riguardare.


Sono due i post che voglio incorniciare oggi. Entrambi parlano di bambini e comunità.

Marzia, per l'ennesima volta di fronte alle sue ferite, fa un appello che in fondo è semplice, e toccante. Alcuni bambini sono più impegnativi di altri. Alcuni ingredienti per facilitare l'esistenza (di tutti): sospendere il giudizio e tendere una mano.

Marco, che vive millemiglia altrove, scrive quella che per alcuni versi sembra una risposta -ante litteram- all'appello di Marzia. Ci sono bambini che soffrono più degli altri e possono essere problematici. E' giusto escluderli? Questi bambini sono di tutti.


Son tempi in cui sto toccando con mano la mancanza di comunità. Ma aggiungere del mio qui mi sembra che stoni, forse lo faccio separatamente.

7 comments:

  1. Grazie! Anche per avermi portato all'articolo di Marco che mi ero persa, davvero una risposta concreta a quanto ho scritto. Questi gesti aiutano i genitori, quindi aiutano i bambini.
    Io credo nei circoli virtuosi e oggi intorno a me ne è stato creato uno meraviglioso.
    Sono emozionata perchè sono certa che tutti insieme abbiamo gettato semi importanti su un argomento che spesso imbarazza e fa soffrire.

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  2. seguendo la metafora dei semi... sappi che sei tu-e-solo-tu la giardiniera a questo giro! :D E bravissima artefice del bel circolo virtuoso. Sei proprio in gamba e sono contenta di averti conosciuta e di avere la possibilità di leggere i tuoi pensieri.

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  3. Deve essere nell'aria questa idea della comunita'/non comunita'. Qui si riempiono la bocca di "community", ma nei fatti non e' facile crearsela - almeno per me. In questo sto toccando con mano le differenze culturali Italia/USA.
    Belle segnalazioni, Squa.

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    1. già la community... mi ricordo come questa parola mi facesse strano negli USa..
      Grazie Fede. stiamo forti!

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  4. Avevo già letto l'appello di Marzia, ma ritrovando il link qui, l'ho riletto e ho voluto gettare anche io il mio seme...

    http://genitorimeglioconinternet.blogspot.it/2013/03/genitori-e-persone-migliori-con.html

    Grazie per avermi dato un nuovo spunto di riflessione!

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    1. grazie a te! (da oggi ti seguo su twitter.. chenon ho ancora capito bene come funziona, però ci proverò :)

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    2. ... siamo su twitter da qualche settimana... Anche io sto ancora prendendo le misure... Prima o poi capiremo anche noi come funzionano tutti questi hashtag! ;-))

      P.s grazie...diventiamo anche noi tuoi follower! ... Possiamo continuare a chiamare mamma Squa? ;-)

      A presto!

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Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova