13 May 2013

Il romanticismo, il chercheur e le sue domande (III)


Giorni mio malgrado un po' cupi. Inaspettatamente, ma in fondo anche in seguito ad una certa logica, a pensarci su. Il dolore non si può ignorare, ma allo stesso tempo l'allegria bisogna coltivarla, nevvero? Lo sa anche il chercheur che mi vede cupa e con amore si mette ad ararmi il campo tutto intorno. Viene con me nel campo dei sentimenti e punta il dito: guarda un po' là, questa forse va estirpata, è malerba. Invece va' là che bella piantina, forse un po' d'acqua....

Lui non è un uomo da gesti eclatanti, e anche le feste non esistono, non Natale, non i compleanni, figurarsi le feste delle mamme. Lui è uno che è festa tutti i giorni, oppure niente. E le attenzioni e l'affetto si toccano con mano, ogni giorno, sempre. Che è quanto di più bello, anche se bisogna immaginarsela una vita a non avere mai, ma dico mai, un pacchetto da scartare. Però di fronte a due occhi cupi un giorno di troppo, pacchetti sempre niente, però si concede a gesti straordinari.

Venerdì, quando la maggior parte dei colleghi sia miei che suoi facevano ponte (in Francia 8 e  9 maggio erano festivi), noi invece lavoravamo, perchè quest'anno senza Mamadag le ferie sono contate-contatissime. E quindi noi al lavoro e Pistacchio al nido con quegli altri 4 marmocchietti in croce e, si sperava, con quelle coccole extra che l'esiguità di numero poteva regalargli (in realtà poi è tornato con un occhietto un po' pesto a seguito di una colluttazioen marmocchiesca.. e bisogna dire che il piccoletto continua a prendere grasse mazzate in questo periodo).

Quel giorno però, io e chercheur, che di secondo nome fa Stakhanov, ci siamo concessi una lunghissima pausa pranzo insieme. Ci siamo sincronizzati in chat per poi incontrarci al semaforo dello stradone che ci divide ogni giorno, beandoci della fortuna di lavorare così vicini. Ci siamo dati un lieve bacio ed un sorriso che sapeva di appuntamento romantico. Saltati in sella alle bici, abbiamo pedalato verso il centro città seguendo il percorso del tram, sotto un bel sole ed un venticello leggero.
Siamo arrivati in centro dopo 20 minuti di conversazione un po' intermittente, chè era difficile stare uno affianco all'altro sulla pista ciclabile. Però molto romantico. In centro abbiamo scelto un ristorantino carino in una piazzetta deliziosa, nel quartiere Saint Roch. Il centro storico di MontePello, bisogna dirlo, è davvero bellissimo.

Ci sediamo a questo bel tavolino all'ombra, stiamo per incrociare le mani sul tavolo, come due piccioncini, quando lui -tutto contento- dice: ti faccio un indovinello statistico. Che gioia!!!
 Ci sono tre scatole, in una sola c'è un premio, (finalmente un pacchetto da scartare???!! dai immaginario, però sempre un pacchetto).

Dai concentrati. Ci sono tre scatole, tu ne scegli una e sul tavolo ne restano due. Ma io ne escludo una che  è vuota. Che probabilità hai di avere scelto quella col premio?

Io, che in statistica sono una frana ma a sto giro penso la so, questa l'ho capita, a botta sicura dico: il 50%. Il chercheur non dice niente ma mi sembra delusione quella che ha nello sguardo. E allora chiedo se è giusto? Aspetta, te ne dico un altro (evidentemente non ho indovinato, mi aspetta la punizione).
C'è un mazzo di carte da 52, tu ne peschi una, se peschi l'asso di picche vinci. Delle 51 che restano sul tavolo io ne escludo 49, nessuna delle quali è l'asso di picche. Sul tavolo quindi ne restano solo due. Qual è la probabilità che la tua carta sia l'asso di picche?
E io, a sto giro meno convinta, rispondo 1/3. E infatti.


Le mie risposte sono sbagliate, per quanto non mi capaciti di come sia possibile. A me pare così ovvio che la probabilità sia il 33,33333%. Invece no, il chercheur cerca pure di spiegarmi perchè e per come, mentre io mi sento parecchio confusa. Tutto questo, oltre ad essere molto romantico, è anche molto metaforico. Ci sono delle cose che escono proprio fuori dalla propria logica. Hai voglia a cercare di capire. Se uno non ha la mente matematico-statistica, fa fatica. E questo è molto metaforico.

Dopo pranzo e dopo una bella passeggiata, ci apprestiamo a tornare al lavoro. A sto giro la strada ci tocca in salita e contro vento, che a questo punto non pareva più tanto leggero.  Quando rientro in uffcio il dottorando dal Mali mi guarda preoccupato, sei tutta rossa, ti senti bene? In effetti sono rubizza come dopo mezzo litro di vinello, ma ho bevuto solo acqua. Solo una leggera e romantica insolazione.



Ho mancato di continuare la saga del chercheur recruta, perchè il resoconto di quel colloquio e soprattutto delle risposte al domandone è un po' deludente. Non che la prima best-candidate abbia risposto in modo deludente, il fatto è che quello sciamannato del chercheur si è fatto abbindolare e di nuovo si dimenticava di fargliela la domanda. Meno male, o forse no, che a pranzo quel giorno ci incontravamo in chat e io concitata gli chiedevo se allora gliel'avesse fatta... Lui diceva che no, non aveva avuto tempo e che tra poco lei sarebbe andata via, stava per accompagnarla a prendere il tram.

Narra la legenda che il chercheur camminando a fianco della dottoranda-wanna-be verso il tram le fece il domandone. Quella, tirando il suo trolley, sulla strada per il tram, si mise pure a rifletterci e ad argomentare. Poi il tram arrivò e lei era arrivata a dare la seconda risposta. L'ultima immagine della dottoranda-wanna-be la ritrae tutta impegnata mentre dice ed infine vorrei... mentre le porte del tram le si chiudono davanti, dividendola dal chercheur e portandola via con aria affranta. Una scena madre.

Qualche giorno dopo il chercheur, forse più che altro commosso, le offriva il dottorato.
Dopo una breve suspense lei accettava. Il chercheur avrà quindi a breve la prima studentessa a bordo. Aspettiamo impazientemente i prossimi.


17 comments:

  1. Anche a casa 3g niente da scartare....;-)...ma nessun pacchetto varrá mai quanto le attenzioni quotidiane e i gesti straordinari!
    Buona settimana!
    Giusy

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    1. io che pensavo di essere un caso più unico che raro. Esemplare di Donna privata di pacchetti.
      E' vero però, non farei mai cambio!

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  2. L'idea della pausa pranzo insieme mi sebra davvero bellissima e molto romantica, piu' di un pacchettino!;) Che di tempo per stare insieme da quando c'e' il bimbo ce n'e' davvero poco!;)

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    1. Che poi è come dice Chercheur: si però mo' basta parlare di Pistacchio, parliamo d'altro...
      Certo che però se sono gli indovinelli statistici, allora preferisco declinare tutti i contorni paffuti di Pisty, mille volte mille...

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  3. adoro l possibilità di pause in orario lavorativo...
    anhe se solo per un caffe...noilavoriamo distanti circa 30 minuti quindi non abbiamo il tempo...ma è davvero bello!!!!

    PS. ma qual'è la risposta all'indovinello???

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    1. eh! lo sapessi ...
      che poi ho paura che quello con me fa come con i candidati, mi fa le domande difficili ed in base alla risposta decide se 'tenermi' o no...

      so solo che che è maggiore di quel che ho risposto io ed il perchè è perchè l'evento diventa più probabile dopo l'esclusione di un pacco o di tutte quelle carte. Ma poi mi incarto io e non so spiegare di più...
      MI terrà lo stesso?

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    2. si si squa...ti tiene, come cavia per le sue pratiche didattiche - maieutiche ;)

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  4. tu e il chercheur mi piacete moltissimo!!! però quelle erbacce vanno estirpate rapidamente cara squa...mi raccomando...bonifichiamo...!

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    1. eh. sto cercando le radici...
      sicuro siamo una coppia ben strana. Dai variopinta però :)

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  5. sono bellissime queste sorprese senza pacchetto! un bel regalo una pausa pranzo senza interruzioni del pargolo! scherzi?
    un bacione

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    1. aspetta pacchetto sempre non pervenuto, ma sorprese pure eh. Anche quelle mai pervenute.
      :)

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  6. Anche mia moglie ed io alcune volte sfruttiamo la pausa pranzo per stare un po' insieme ;)

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    1. non ho detto che lavorando uno di fronte all'altro da un mese è mezzo, ci è capitato già alcune volte. Questa volta, data la giornata di super calma al lavoro, abbiamo potuto fare qualcosa di speciale e prendercela moooooolto calma. E' stato così bello che lui subito ha detto facciamolo più spesso! Eh però è facile per lui che è capo di se stesso. Per me, che già esco dal lavoro alle 17 spaccate quando tutti sono nel pieno del lavoro, può restare solo un evento specialissimo.
      Mi tengo comunque stretta con gratitudine la mezzoretta che avremo a disposizione ogni tanto.

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  7. Che marito stupendo hai! Evidentemente te lo meriti!
    Mila

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    1. Maddai ma non pensavo che avrebbe riscosso tanta approvazione. Niente-pacchetti, romanticismo su due ruote e indovinelli per pranzo nemmeno scalfiscono la sua figura...
      meritarmelo ci provo tutti i giorni (è un verbo che mi gira in testa tantissimo da sempre)
      ciao Mila, che bello che torni a trovarmi :)

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  8. Passo di qui per la prima volta..
    Mio marito qualche pacchetto me lo fa, ma mai nei giorni canonici. Anche perché quelli proprio se li dimentica. Il mio compleanno se lo ricorda un anno sì e tre no!! Sto smettendo di prendermela però, perché effettivamente il suo amore me lo dimostra in molti modi diversi..

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    1. Ciao mammainoriente, ho fatto un giro da te, quante avventure!!
      benvenuta qui :)

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Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova