In questa mattinata che forse papà lo sei già, chi lo sa?, penso a tutto il mondo che hai dentro, anche tu, del quale in fondo conosco poco. Conosco le difficoltà da cui sei arrivato e so che sono state anche più dure delle mie. Per te ho la stessa pena che provo per me.
Non è mai facile entrare in comunicazione col tuo mondo, te che a certe situazioni ti sei sempre sottratto. Te che in ospedale in quelle ultime settimane non riuscivi a venirci. E lo dicevi, io non ce la faccio. Eppure lei, tra noi tre, era a te che affidava i suoi pensieri. Un giorno dovrò avere il coraggio di chiederti quali.
Te che è successo proprio come aveva preannunciato la psicologa del reparto di oncologia. Avevo chiesto un colloquio con lei per noi tre, temendo che la situazione sfasciasse quel fragile legame fraterno che appena appena ci univa. O dovrei dire univa debolmente voi due, tu ed il piccolo, ai miei due fianchi. Io bene o male sono riuscita sempre a tenermi collegata ad ognuno di voi.
Lei ci disse di essere indulgenti l'uno con l'altro. Che era importante che ognuno di noi riuscisse a perdonare la mancanza di risorse degli altri. Che magari dove non arrivava uno sarebbe arrivato l'altro e viceversa. Di apprezzarlo e di non barricarsi nel tu che non sei, tu che non fai, tu che non hai...
Cosa che il piccolo non riusciva a capire, chiuso in una vera e propria fortezza di tu che non... Ma io, che sto in mezzo da sempre, una vita di mezzo, io ne ho fatto tesoro mentre cercavo di tenere insieme le fila. E al piccolo, col quale condividevo quei giorni, continuavo a ripeterglielo, che tu non ce la facevi. E di perdonarti. Gli dicevo di ricordarselo quando sarebbe arrivato quel qualcosa che fosse per lui insormontabile.
E infatti. Sei stato tu a mandarmi quell'sms, COn quelle parole, che lo sapevo che dovevano arrivare, ma speravo arrivassero lasciandomi il tempo di occuparmi della nuova vita che avevo in grembo e tornare indietro. Invece quelle parole mi hanno colta all'atterraggio in Olanda dall'Italia. Nel momento in cui lei se ne andava anche io ero in volo. E' te che ho richiamato dall'aereoporto di Schiphol, perchè nessun altro aveva avuto cuore di chiamarmi, nè papà, nè il piccolo col quale avevo condiviso il suo capezzale e che ti aveva tanto biasimato
Lui che era sempre con me in ospedale e lui sì la faceva ridere. Io manco per niente, io ero quella che ad un certo punto dovevo scappare da qualche parte a piangere. Il piccolo invece aveva sempre la battuta giusta, ma al momento del volo si è sentito mancare. E io con lui. Tu invece è qui che hai preso il testimone, e come aveva detto la psicologa del reparto di oncologia, sei arrivato dove noi non avevamo la forza di arrivare.
Tu hai contattato le pompe funebri e ti sei occupato di tutto. Ma come ce l'hai fatta? Tu le hai fatto una foto e mi hai scritto che aveva in viso un'espressione di pace. Credevi questo potesse placare lo sconquasso che avevo in cuore. Ho provato almeno gratitudine, anche se non mi ha sollevata e non ti ho mai chiesto di mostrarmela. Quando, per l'ennesima volta in poche settimane, sono riuscita a riatterrare dal lato di mondo dove avrei dovuto rimanere - e mai riusicrò davvero a perdonarmelo fino in fondo- sono corsa a ritrovare per l'ultima volta il suo viso. Non ti ho detto che non era esattamente come me l'avevi annunciato. Non ho visto quella pace che mi avevi detto ed è stato terribile. Quando mi rivedo aggrappata alla sua bara in preda alle convulsioni, provo tanta pietà per me. Tu stavi fuori solido come un pilastro e quando sono uscita mi hai abbracciato stretto, senza dirmi una parola. Non era come mi avevi detto tu, ma forse i tuoi occhi avevano visto quel che io no riuscivo a vedere.
Ma adesso basta con i pensieri tristi. Avremo tra poco di nuovo qualcosa di bello da celebrare. Sono emozionata ed insieme inquieta. Forse anche tu sarai triste che lei non ti abbia conosciuto papà. Ma allo stesso tempo, ti auguro con tutto il cuore che questo dono prezioso ti rimetta un poco in pace con quel mondo, come è stato per me. Che rappresenti un nuovo inizio in cui perdonare tutte le difficoltà che ci hanno segnati. Ti auguro...
E adesso che uazzap ancora tace, io non ce la faccio e vado a chiedere novelle.
Auguri al nuovo papà!
ReplyDeleteP.S. Al di là delle difficoltà, incomprensioni e differenze tra fratelli c'è un legame che rimane.
E mi dispiace e mi rammarico per i tanti figli unici che stiamo mettendo al mondo...
Grazie Daniele!
DeleteSi, il legame debole o forte che sia è sempre molto significativo.
Una nuova vita che arriva è sempre occasione per riflettere e intraprendere strade mai considerate.
ReplyDeleteAuguri a voi, dunque!
Poi mi accodo a Daniele nel dire che avere fratelli da amare e con cui scontrarsi è una grande ricchezza che nè io nè mio figlio abbiamo. Certo i dolori restano singoli e non condivisibili ma non dover vestire tutti i ruoli talvolta può aiutare. Ti abbraccio.
E' proprio così.
DeleteGrazie Marzia! Ti abbraccio anche io :)
Auguri. A lui, a te. Al piccolo, a questa nuova vita che lega passato e futuro. Ad una nonna e ad una madre che non c'è ma che forse vede.mall'indulgenza, alla pace alla sosta dal dolore.ognuno combatté i propri demoni come può. Ma e bellissima l'immagine del passaggio del testimone. Io arrivò dove tu non puoi.
ReplyDeleteTi abbracciò
Raffaella
è vero è una bella immagine. Vorrei tanto che anche loro due la apprezzassero invece di contrastarsi sempre e comunque. Stare in mezzo è spesso doloroso.
DeleteE quando si trova il proprio campo di battaglia i demoni fanno un po' meno paura...
Auguroni al nuovo papà e alla zia!!
ReplyDeleteUn abbraccio!
Giusy
Grazie Giusy!
Deletepluri-Zia-Squa (felice)
Auguroni al nuovo papà e alla zia!!
ReplyDeleteUn abbraccio!
Giusy
Credo sia una delle paure più grandi di noi expat, che succeda qualcosa ai nostri cari mentre noi non ci siamo e non possiamo esserci. La consapevolezza che ci porteremmo dietro un senso di colpa infinito. Ma dalle tue parole trapela amore e sono sicura che tua madre lo sapeva. Spesso poi non ci siamo nemmeno nei momenti felici, è il prezzo da pagare, anche se non ci si abitua veramente mai.
ReplyDeleteChe ti arrivi presto l'annuncio della nuova vita e la prima foto della tua nipotina. Per noi più che per altri le foto sono cariche di significato..
Tutto vero quel che dici :*
DeleteL'annuncio è arrivato! Il piccolo è nato pochi minuti dopo le 11 e proprio come dici tu ho atteso con trepidazione la prima foto che mi ha riempito il cuore di gioia :)
Perché in questi momenti la vita e la morte si attorcigliano?
ReplyDeleteNon lo so, è stato lo stesso per noi.
Ti abbraccio, neo-zietta!
Si Robin, ho colto e la cosa mi ha molto colpita.
Delete:*
mi dispiacerebbe se questo pensiero così triste in corrispondenza di un evento così felice sia sembrato fuori luogo. L'ho fatto di getto, cavalcando l'impazienza. Non ero mai riuscita scrivere della morte di mia madre e l'attesa del nipotino (sarà paradossale?) me l'ha reso più sostenibile. Sono grata di averlo potuto esprimere. Sono quasi due anni e non c'ero ancora riuscita, neppure lontanamente.
(a parte che puoi scrivere ciò che vuoi) non credo che sia fuori luogo. La nascita è un evento così potente che tira fuori cose nascoste dentro di noi.
Delete:-*
Questo post e' meraviglioso!! Auguri a te e al fratellone.
ReplyDeleteGrazie eroLucy :*
Deleteera tempo che mi dovevo di aprire questo vaso.
Spero di riuscire a fare ordine, con calma e amore.
Anche se non sarà niente facile.
Arrivo in ritardo ma ci tenevo a farti gli auguri :)
ReplyDeleteGrazie Bianca, graditissimi auguri :)
ReplyDeleteIl nipotino sarà già bello che cresciuto adesso, ma voglio abbracciarti lo stesso per tutto ciò che questo post contiene.
ReplyDeletePer ogni vita che se ne va una nuova ne arriva. Purtroppo l'ho imparato a mie spese nell'anno più bello e più brutto della mia vita. L'anno in cui è nato mio figlio e mio fratello è morto a 32 anni x arresto cardiaco. L'unica cosa che posso dirti è che senza quella nuova vita sarebbe stato molto più difficile affrontare il dolore che ancora mi porto dentro per la perdita di quel fratello con cui ho spesso litigato, ma che ho anche tanto amato
il nipotino Cuca, come lo chiama Pistacchio è peldicarota e bellissimo! Spero lo vedremo tra un paio di settimane .
DeleteNon posso pensare a come sarebbe stato senza quel Pistacchietto là...
Un abbraccio anche a te ed un saluto al tuo fratellone.