Io non voglio essere seppellita. Voglio essere cremata e voglio che le mie ceneri siano sparse in mare.
Lo diceva sempre, nei momenti di allegria. Contrasto agrodolce, tinte bianco e nero, come solo Lei poteva fare.
Non ha mai specificato quale mare, ma quando il momento di pensarci é arrivato, non avevamo dubbio alcuno su quale mare dovesse essere.
E' stato il grande ad occuparsi di tutti i dettagli burocratici. Io ero decollata da Linate, ironia della sorte malvagia e cattiva, esattamente alla stessa ora in cui lei decollava da questo mondo. Uno scherzo infame. La notizia mi raggiunse all'atterraggio. In forma di sms.
La mattina dopo avevamo la visita per il tri-test, il solo stupido motivo per cui eravamo tornati in Olanda. Li faranno bene anche in Italia i tri-test. Era il momento del prelievo del sangue, da una parte mi domandavo se tutta quella tristezza potesse falsare i risultati. Se lo stato di disperazione in cui mi ritrovavo potesse avere riscontri biochimici. Dall'altra il risultato di quel test non mi importava più. Per niente. In quel momento mi sentivo protetta. Come se quel pozzo nero senza fondo potesse tenere lontana ogni altra catastrofe. Il terrore, la ricerca ossessiva di tracce di sangue, sarebbero arrivati dopo, quando quella tristezza non finiva più e mi sfiniva, mi svuotava, mi devastava.
Ma sto divagando, naufragando in ricordi, luttuosi e fecondi al tempo stesso. Che sorte beffarda. Quanto tempo aveva aspettato e sperato che le dessi quella notizia. Un sms all'atterraggio, dicevo, la mattina dopo il test . E poi via, di nuovo a prendere, l'ennesimo, fottuto, aereo.
Burocraticamente parlando, pero', le ceneri non potevano essere disperse perché le sue volontà non erano state da lei espresse in forma scritta. Ci veniva da ridere perché Lei a noi lo aveva detto, ridetto e stradetto, fino alla nausea.
Fu cremata e le sue ceneri raccolte in una cassettinaorribile garbata di cui mio padre é il custode. Quindi sbagliavo, in qualche modo neanche la morte li ha separati. Lui ci ha molto tenuto a tutti i dettagli, le ha fatto quasi un altarino. A modo suo, diciamo. Poi ha cominciato a sfinirci con il "ricordino". Una cosa che non avevo ispirazione di fare, in quel momento, e che mi sono sforzata di fare. Per Lui. Sedici pagine. Scoppio a ridere a solo pensarci. Si é mai visto un ricordino di sedici pagine? L'infinito senso di colpa che si materializzai n ogni millimetro quadrato di carta stampata. Poi mi chiese quanti ne volevo stampati per i miei amici. Dissi tre: uno per M., uno per la Carmen, uno per Sonrisa che vennero a starmi vicina al funerale, in quel giorno di fine luglio. Io pero' non glielo diedi mai il ricordino. Chissà magari invece ne avrebbero avuto piacere. M. si forse. M. le voleva proprio bene e Lei semplicemente la adorava . A M. il ricordino lo devo proprio dare, sono in ritardo di solo due anni...
Il ricordino... Una sorta di poesia che ci misi tre mesi a scrivere, le foto della sua tesi di laurea, i suoi disegni, una foto, la preghiera del marinaio, Ma soprattutto, stralci delle cose strampalate che scriveva.
Fu cremata e le sue ceneri raccolte in una cassettina
Il ricordino... Una sorta di poesia che ci misi tre mesi a scrivere, le foto della sua tesi di laurea, i suoi disegni, una foto, la preghiera del marinaio, Ma soprattutto, stralci delle cose strampalate che scriveva.
La persona che mi ha insegnato
più di qualsiasi professore è mia nonna M
della quale porto anche il nome;
(...)
è mia nonna, anche se è morta nel 1977,
perché nella mia filosofia ……
si vive sempre nel ricordo degli altri …..
ed è un credo anche questo ……
la morte non esiste.
Diceva sempre nonna M……
quando muoio io dovete vestirvi di rosso
e non mi dovete piangere,
ma «se vi sciarriati» [se litigate],
esco dalla tomba e «vi ffugu» [vi affogo].
Dopo aver sbrigato alcune pratiche, siamo partiti per quel mare. Non abbiamo parlato di lei. Non ne eravamo in grado. Ma essere su quel mare li' ci é sembrata la cosa migliore che potessimo fare.
Lui non ci ha pensato neanche un attimo ad andare contro la legge, io e gli altri due invece siamo rimasti inquieti e nervosi. Pero' in fondo lo sappiamo tutti che quella cassettina un giorno scomparirà nel nulla, forse faremo una denuncia di furto fasulla, come per non lasciare un discorso in sospeso. Spero solo che sarà facile scassinarla e commettere questo allegro reato.
Immagino che quel giorno, se lei ci potrà vedere da laggiù, ci ringrazierà e riderà forte
Finalmente, non ne potevo più.
Vivi nel mio ricordo, ogni giorno. Ci mettero' ancora parecchio tempo a circondarlo di pensieri sereni e di allegria e ad indossare quegli abiti rossi che avresti voluto. Ma ci riusciro'. E' una promessa.
In mezzo a tante coincidenze (?!?!) che attraversano le nostre vite, ti abbraccio forte e ti dico: ce la farai!
ReplyDeleteUn giorno me le dovrai raccontare tutte... davanti a quella famosa birra!
DeleteCome unico commento a questo post ci vorrebbe la fisicità di un abbraccio.
ReplyDeleteNon parole scritte o pronunciate.
È arrivato :°
DeleteSe non capisco male è la vita che si intreccia con la morte. Ed è un intrico di emozioni davvero inestricabili. Scusa la ripetizione... Coraggio! E' uno di quei post che non si possono commentare, solo provare a trasmettere un abbraccio, piccolo, per quanto anonimo, ma sentito.
ReplyDeleteSi è stato un intreccio inaspettato, beffardo e pure salvifico. Che ne sarebbe stato di me senza quella benediz
DeleteTi abbraccio...e anch'io la cassettina la aprirei presto, per dare al suo corpo la libertà del mare.
ReplyDeleteNon so se sarà presto, ma sarà
DeleteAnche mia nonna ha sempre desiderato che le sue ceneri fossero sparse in mare, a Venezia, città a cui è sempre stata legatissima pur non essendoci mai stata.
ReplyDeletePurtroppo non siamo stati bravi come voi e adesso lei riposa nella nebbiosa pianura padana. Spero ci perdoni, almeno è vicino al nonno...
Spero che bravi mo saremo davvero. ..
DeleteChe dolcezza oggi qui cara Squa. E quanto è meraviglioso, oltre il dolore del distacco, portarci dentro queste voci.
ReplyDeleteAnch'io voglio essere cremata e sparsa. Se mi cade una tegola in testa oggi pomeriggio fate valere legalmente questo commento per favore!
Un abbraccio molto forte, oltre il silenzio che in questi giorni affaccendati ci separa.
Dove vuoi essere sparsa?
DeleteDa qualche parte in alta montagna.. magari sulla neve in una bella giornata di sole. Anzi già che ci siete fatevi una sciata alla faccia mia!
Deleteè un paio di giorni che ci penso.
ReplyDeletea che parole lasciarti qui, per tradurre con segni e caratteri un abbraccio.
temo non ce ne siano di adeguate.
o perlomeno io non le conosco.
non ci sono nel mio vocabolario, che tristezze e brutti ricordi ne ha accumulati tra le pagine del tempo.
ma la perdita, no.
quella ancora non ha sfiorato le mie giornate.
e mi sento sempre piccola di fronte a questi eventi e a chi ci è passato attraverso.
un abbraccio, in punta di piedi.
Grazie Shaula
DeleteTi penso, vi penso
ReplyDelete:)
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