Questo post doveva intititolarsi Ciao 2 0 1 3, non mi mancherai e doveva iniziare più o meno così:
2013. Un anno parecchio denso. Duro e difficile.
Poi sono scoppiata a ridere mentre lo scrivevo perchè ho pensato al mio amichetto col quale condivido una passione sfrenata per Non ci resta che piangere.
Tipo che lui comincia a citare il film e io rido come una scema e gli altri
due ci prendono per il culo. Ma in realtà è che sono contenti di vederci
ridere e forse tirano persino un sospiro di sollievo, Finchè ridono....
E ridono! Ridono talmente che hanno deciso che lui è Mario e lei
Saverio (chi altri poteva essere?). Ridono talmente di gusto che il proposito più a breve termine del
2014 è rivedere quel film con lui per iniziare
il 2014 tra grasse risate.
Mario, il mio amico che ha voglia di ridere, mi ha detto l'altro giorno, massaggiandosi la schiena dolorante: Squa (buffo scriverlo, ma stavolta è vero, perchè lui, insieme a pochi altri, mi chiama davvero Squa nella vita reale)... Squa è stato un anno duro, ma proprio duro, durissimo. Guarda si, proprio difficile. Io
sorrido, perchè Mario l'anno scorso di questi tempi mi diceva
esattamente la stessa cosa. Uguale. Probabilmente l'anno prima pure. Ma no, Squa, quest'anno di più, credimi. Duro duro duro. E
non è che Mario abbia voglia di lamentarsi. E' che è persona di
sensibilità sopraffina e le cose le sente, non gli passano sopra. Con una sensibilità così le brutture della vita si sentono forti e
chiare, nitide, come schiaffi repentini che poi lasciano la guancia dolorante a lungo. Ma poi pure le cose belle passano
lasciando quel velo di malinconia e poca leggerezza. Però io, caro
Mario, io ti vedo proprio bene alla fine di questo 2013 e lo dicevo
giusto stamattina alla Teddy chattando, e quando vedremo Non ci resta
che piangere lo dirò anche a te.
Un'altra cosa ti ho già detto ieri sera, in questa
strana cena per me -forse anche per il chercheur- fuori dallo spazio-tempo... perchè era un anno buono
che non mi trovavo in una situazione così e mi ero dimenticata che
cosa significa essere circondati da amici atavici, come li chiamo io... e alla fine è inutile
girare in tondo a questo stato depressivo e cercare scusanti e ragioni.
Questa è una delle ragioni principali. Essere privi di una cerchia di
amici che ti sanno, nonostante le contraddizioni
intrinseche. Parecchia contraddizione, perchè sanno qualcosa che non c'è più, in fondo. Ma c'è pur
sempre, per altri versi. E allora ti senti di nuovo piccola e scura come
il brutto anatroccolo permaloso che eri, mentre il cigno che vorresti
diventare, cerca posto, scalpita, si picca, pure lui. Ed è un gran putiferio. Di
occasioni perdute. Di rimpianti. Di cose che non saranno mai più. Di nostalgie di
mondi ormai inesistenti. Di cose che vanno lasciate andare, come
lanterne sull'acqua (un po' come diceva Close in un bellissimo commento).
Te
l'ho detto ieri sera, ma non so se mi ha ascoltato, che conviene che ti
prepari al prossimo livello, perchè, ascolta a me, il livello 2014 è più duro ancora, ne
sono certa. Sicura. Certificata.
Questo post doveva intitolarsi Ciao 2 0 1 3, non mi mancherai,
invece -a celebrare il fatto che è bello cambiare programmi, anzi in
fondo è la cosa più bella che possa capitare, quando si ha il potere di
scegliere- questo post ora si intitola Grazie Mario!
Ed è dedicato a Mario e alla sua compagna, che il prossimo sia il vostro anno ragazzi. Suerte!
eh, 1400...quasi 1500! Anche io ho visto quel film tante volte e avevo un amico Mario di Secondigliano a cui dicevo spesso "Glazie Malio". Auguri!
ReplyDeletebella Mario!
ReplyDeletebuona fine e felice inizio!
e buon tutto quello che ci passa in mezzo!
baci da qui alla mezzanotte!