02 December 2013

Il marito dell'altra panchinara (e.c.)

Non si vive solo di sogni romantici, ahimè, c'é anche da portare a casa la pagnotta. E come ha solo accennato in un post che parlava di panchine, di sport, di grinta ed entusiasmo, per Squabus il futuro lavorativo non è che sia poi così roseo,  per lo meno là sul binario dove si trova. Dovrebbe scendere dal treno, tirare fuori la mappa e studiare una via di fuga. Invece se ne resta lì seduta, si impegna a fare il suo dovere quotidiano, ma per il resto, guarda fuori dal finestrino, si gode il panorama e la piacevole compagnia, aspettando che un miracolo la porti da qualche parte, anche se sa bene che così perseverando non andrà molto lontano. Ma quella del treno, comunque, è un'altra storia.

Per dire che Squabus non è l'unica panchinara, Qualche giorno fa sulle scale ne ha incrociata un'altra, con cui chiacchiera talvolta. Ha un bimbo di 18 mesi e uno di tre o quattro, è panchinara da ben più tempo e gira voce sia in gambissima. Tanto che, dovesse liberarsi un posto da titolare, andrebbe certamente prima a lei, che a Squabus.


Squabus l'ha incrociata sulle scale, mano nella mano con un biondino alto intorno al metro, ma era incerta se fosse il primo o il secondo. C'era in quei giorni uno sciopero contro la riforma degli orari scolastici (altro argomento parecchio interessante su cui prima o poi un post ci dovrebbe proprio scappare), di bimbetti se ne sono visti un po' bazzicare per l'istituto.
- Ma che bel marmocchietto! E' tuo immagino?
- Si. 
- C'è sciopero anche oggi? 
La panchinara dice che no, che suo marito aveva un impegno e quindi le ha lasciato il piccolo per un'oretta.
- Ma perchè voi niente crèche (il nido)? Niente nounou (la tata)
Dice:
- No, mio marito è homme au foyer [che sarebbe come a dire che è casalingo stay at home dad***]
- Ma per scelta o necessità?
- No no, per scelta, dice lei.
- Ah! fa Squabus

La panchinara, apparentemente, ha un'altra marcia in più. E se anche le altre sono così, Squabus è spacciata.


***Errata corrige
OK, non chiamiamolo "casalingo," che implica una durata indefinita del suo status e poi non è  nemmeno una bella parola.  Chiamiamolo stay at home dad

15 comments:

  1. Un casalingo per scelta?! naaaaaa... non ci credo. La cosa mi puzza troppo. O non è vero, o è gay!
    vai tranquilla! ;)

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    1. mi rendo conto che ho scelto una parola inappropriata. Casalingo non rende.
      (che poi la parola casalinga, si usa ancora??!)

      ora correggo

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  2. Homme au foyer??? Quoto rachele: sento puzza di chi fa necessità virtù. O forse è virtù e basta e mi inchino.
    E però aggiungo che a me il papà a casa non è una figura che ispiri proprio del tutto. C'è qualcosa che mi stride, e non è un retrivo sessismo.
    Io mio marito au foyer non ce lo vorrei neanche una settimana, questo è certo. Già faccio i conti con le difficoltà dello starci io..!
    In bocca al lupo per la tua permanenza in panchina Squa. Si fa quel che si può con quello che si ha.

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    1. GUarda io così ho capito e anche a me è cresciuta la curiosità. Ho postato prima di indagare ulteriormente, sulla scia di alcuni tweet che cis iamo scambiati con Daniele sull'argomento.
      Neanche io ce lo vedo il mio, e questo è un altro, per certi versi spinoso, argomento. Però trovo giusto parlarne e mi piacerebbe conoscerne di più di "stay home dads"
      Ho deciso di correggere quel casalingo nel testo, non è una parola appropriata

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  3. vediamo se oggi mi prende il commento. se me lo prende vuol dire che ho compreso l'arcano e risolto il problema.
    se ho risolto il problema, stasera recupero gli altri post...
    comunque l'uomo del focolare non è che è "solo" un imprenditore, magari, o una figura "alta" che dirige i lavori dal suo super smartphone dal comodo della sua casa, dal parchetto, in macchina mentre va a fare la spesa?
    o un fortunato "telelavoratore"?
    se invece per scelta ha potuto prendersi una pausa dal mondo dai tempi del lavoro per stare con i bimbi, beh, che dire, bello!
    mio marito da gennaio sarà costretto a starsene al foyer per qualche giornata al mese, di certo non per scelta, e pensare che in questi anni ha corso un sacco e se avesse potuto sarebbe rimasto volentieri un po' di più a casa con i figli, e invece faceva fatica a fari dare un giorno di ferie.
    ...nessuna marcia in più, da queste parti, anzi, rallentiamo un altro po'.
    tra un po' mi sa che non usciamo manco più dalla stazione!!

    un bacio squa bella, e auguri per il posto da titolare, sai mai a volte !!

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    1. svelalo anche a me l'arcano! non sei l'unica che mi dice che ci sono problemi!!
      e che post devi recuperare??!

      Non so, io così ho capito, ed ho postato sulla scia, ma indagherò. Purtroppo non la incrocio spessissimo.
      Se ne sentono sempre di più di queste pause imposte, spero solo che possano anche dare qualcosa alle persone, una marcia in più. Io a mio marito l'ho un po' imposto di rallentare e al momento questa cosa mi ronza in testa. Lui mi dice che è contento così, ma avrei bisogno di "vederlo scritto", che me lo dicesse per bene, che mi rassicurasse.

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    2. entravo con explorer, che deve aver avuto qualche problema con l'ultimo aggiornamento.
      ho provato con chrome...e tutto fila lisssio come l'olio.
      i post riuscivo a leggerli tutti, devo recuperare i commenti che ti scrivevo...e che non ti arrivavano, mannaggia!
      è che qua il tempo è sempre più despota!
      e quei venerdì a casa di mio marito in realtà so che saranno una gran bella opportunità per noi.
      dispiace solo che arrivino dal'alto, imposti e che non siano mai stati concessi dei tempi più lenti quando lui lo avrebbe voluto e quando ne avevamo bisogno.
      e ovviamente temiamo siano l'anticamera di qualcosa di peggio.

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  4. Anch'io non vorrei mio marito al foyer neanche morta, precisino com'è capace che mi fa mettere le pattine prima di entrare in casa!!!

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    1. io invece lo vorrei di brutto!
      in parte ce l'ho anche 'relegato' e ne vorrei anche di più
      però niente pattine ;)

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  5. Ma la marcia in più sarebbe il marito casalingo?

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    1. posto che la parola casalingo ora la cambio, perchè non ci sta proprio, la battuta finale è una sorta di provocazione. Che non ho bene chiara neanche io. Si, la panchinara fa giornate lunghe, tira tardi, può permettersi di fare esperimenti lunghi e complessi. E io mi domandavo come poteva fare. Ora lo so. E no con lei non posso competere. COme mio marito non potrebbe competere (per fortuna non ne ha più bisogno, ma solo da un certo punto di vista) con l'eventuale collega la cui moglie è una stay at home mum. Questo credo sia il problema professionale di molte donne. Il sistema che si aspetta che siano il supporto familiare di uomini che devono fare carriera. Discorso sul quale io, riguardo alla mia sfera familiare, comincio a pormi molte domande.
      In un sistema così la panchinara sì che ce l'ha una marcia in più, eccome.

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  6. ***
    OK, non chiamiamolo "casalingo," che implica una durata indefinita del suo status e poi non è una bella parola.
    Chiamiamolo stay at home dad
    Intanto io cercherò di indagare e avere più particolari di questa storia. MA in generale perchè fa così impressione l'idea di un uomo che decide di stare con i figli?

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    1. Tocchi un tema molto delicato per me. E’ ovvio che avere un/a compagna che ci può fare da babysitter gratis ci garantisce una marcia in più sul lavoro in quanto non ci costringe a continui incroci organizzativi. Non sono domande così banali. Anche perché sembrerebbe, al di là del tema femminile, che la famiglia tradizionale italiana con uno dei due partner a casa funzionasse meglio. Credi che tante volte mi si presenta di fronte agli occhi questo modello, o anche nella nuova versione nonni al posto del partner che sta a casa.

      Forse è vero che in certi periodi non si può avere tutto, non si può partecipare ai primi anni di vita dei propri figli, che richiedono tanto tempo, e avere un altrettanto grosso impegno lavorativo. Non ci sono risposte. Ad ognuno la sua. Credo che sia da mettere tutto sul piatto della bilancia e concentrarsi in quello che per noi pesa/vale di più.

      C’è chi per lavoro, carriera e passione ha rinunciato a avere una famiglia o, comunque, a crescere dei figli.

      Credo anche che sia normale avere pensieri egoistici, in senso buono, ma altrettanto normale rendersi conto che si tratta di proprio egoismo.

      So altrettanto bene quanto non sia facile rimanere indietro solo per avere meno tempo a disposizione, o vedersi passare avanti solo chi ha più tempo. Indipendentemente dalla ragione, perché single, perché con partner casalingo/a, perché sfigati, senza interessi, senza un amico o un cane. Purtroppo non se ne esce.

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  7. Io l'unica esperienza che conosco è un amico che si è preso il congedo parentale (quello che viene chiamato "permessi per allattamento" praticamente due ore in meno al giorno fino all'anno di età del piccolo).
    Come genitori e come famiglia per loro era la situazione ideale perché gli permetteva sia di fare staffetta che di stare tutti insieme, di dividersi o unirsi. Ne avevo anche scritto.
    Sono andata OT?

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    1. Per nulla OT. Di questo si parla. Di uomini che assumono e donne che intanto lavorano.

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Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova