una partirà in tarda serata dal nord della Francia, dal paese des Ch'tis, dove lq gente é dqvvero deliziosa! Lei é colei che in questo blog é stata chiamata la "dottoranda portoghese", una potenza della natura, tutto pepe, pochi fronzoli, tanta gioia di vivere, poche menate nonostante certe batoste che la vita deve averle riservato. Lo si intuisce, tra le righe, mentre lei inneggia alla vita e alle cose belle. Di se stessa dice che é vanesia. Che è vero, ma é anche e soprattutto una persona dalla rara rarissima capacità di esserci sempre, comunque, sempre e comunque. Mica una cosa comune
Le altre due, dette Minuta e Spilunga, partiranno tra poco dal paese olandico dove ancora vivono (...sospiro...) in due città divise da appena 15 minuti di treno. Si sono conosciute nell'accademia del paesello medievale, come tutte, solo che loro due hanno avuto i loro bravi scontri, accademici, appunto, che hanno rischiato di compromettere quel meraviglioso cameratismo che si era creato tra tutte. Senza di loro in armonia niente sarebbe più stato lo stesso. Non ringraziero' mai abbastanza la buona stella che le guida, sono state brave a superare gli screzi, perché sono due persone eccezionali. E grazie alla loro eccezionalità il gruppetto é ancora li', diviso dalla geografia, riunito a volte, non sempre, da uazzap, pronto per ricongiungersi un'altra volta e poi ancora di nuovo.
La quarta e ultima, quella mamma, partirà dal sud della Francia alle 18.24. E non sta nella pelle per l'emozione. Di un viaggio in treno, di paesaggio che scorre, di tempo per pensare, magari scrivere. Di cuore per parlare, ascoltare, meravigliarsi, emozionarsi insieme.
Tre si incontreranno sul treno e arriveranno alla gare du Nord, l'altra, eccola, arriverà in gare de Lyon e dopo 15 minuti di passeggiata parigina le incontrerà nell'appartamento che hanno affittato per l'occasione.
Si erano viste l'ultima volta tutte insieme a febbraio del 2013, quella dal sud della Francia era stata svezzata da poche settimane. In appena una settimana quel Pistacchietto la aveva guidata anche abbastanza rapidamente dalla tetta al biberon only.
Quella mamma là era rimasta inebetita dalla facilità con cui il suo pargolo aveva fatto il passo. Estasiata, meravigliata, fiera di lui e immensamente triste per la fine di un'era meravigliosa, di quel contatto celestiale. Aveva pianto molto, al sienzio, in un angolo buio e solitario. Poi si era detta questo é un segno: "mamma sono pronto a restare lontano da te: puoi andare, io resto con papà". Quella mamma aveva chiamato le amichette olandiche e aveva detto loro "eccomi, arrivo, atterro a fine febbraio e corro da voi". Perché mi mancate da morire. Tre giorni memorabili di chiacchiere, complicità, in casa di una e dell'altra e poi in un albergo nel centro di Amsterdam, senza davvero il bisogno di mettere il naso fuori.
La meteo prevede pioggia per tutto il week end, ma a quella che verrà dal sud della Francia non importa neanche un po'. Pioverà fuori, sarà primavera tra i nostri racconti, nella gioia di essere tutte vicine di nuovo. Sarà bellissimo.
Sarà bellissimo e anche un po' pericoloso. Da molti mesi quella mamma viaggia su un terreno di emancipazione, se non proprio di guarigione dalla nostalgia. Questi due giorni saranno bellissimi, ma sarà durissimo quando finiranno. Saranno un richimino alla malinconia, a quel senso che, non c'é niente da fare, é proprio cosi': é di grieving. Per la vita di prima, che quella mamma riprenderebbe subito, senza troppi rimpianti nel lasciare le cose di oggi. Oggi quella mamma sa di essere a metà percorso: ci aveva messo 3 anni ad adorare la vita nel paesello medievale. Non l'aveva sempre adorata. Adesso é a metà cammino e per quanto sia duro deve avere fiducia.
Intanto si incammina verso la gare de Lyon a farsi tanto bene e poi tanto tanto male.
Le altre due, dette Minuta e Spilunga, partiranno tra poco dal paese olandico dove ancora vivono (...sospiro...) in due città divise da appena 15 minuti di treno. Si sono conosciute nell'accademia del paesello medievale, come tutte, solo che loro due hanno avuto i loro bravi scontri, accademici, appunto, che hanno rischiato di compromettere quel meraviglioso cameratismo che si era creato tra tutte. Senza di loro in armonia niente sarebbe più stato lo stesso. Non ringraziero' mai abbastanza la buona stella che le guida, sono state brave a superare gli screzi, perché sono due persone eccezionali. E grazie alla loro eccezionalità il gruppetto é ancora li', diviso dalla geografia, riunito a volte, non sempre, da uazzap, pronto per ricongiungersi un'altra volta e poi ancora di nuovo.
La quarta e ultima, quella mamma, partirà dal sud della Francia alle 18.24. E non sta nella pelle per l'emozione. Di un viaggio in treno, di paesaggio che scorre, di tempo per pensare, magari scrivere. Di cuore per parlare, ascoltare, meravigliarsi, emozionarsi insieme.
Tre si incontreranno sul treno e arriveranno alla gare du Nord, l'altra, eccola, arriverà in gare de Lyon e dopo 15 minuti di passeggiata parigina le incontrerà nell'appartamento che hanno affittato per l'occasione.
Si erano viste l'ultima volta tutte insieme a febbraio del 2013, quella dal sud della Francia era stata svezzata da poche settimane. In appena una settimana quel Pistacchietto la aveva guidata anche abbastanza rapidamente dalla tetta al biberon only.
Quella mamma là era rimasta inebetita dalla facilità con cui il suo pargolo aveva fatto il passo. Estasiata, meravigliata, fiera di lui e immensamente triste per la fine di un'era meravigliosa, di quel contatto celestiale. Aveva pianto molto, al sienzio, in un angolo buio e solitario. Poi si era detta questo é un segno: "mamma sono pronto a restare lontano da te: puoi andare, io resto con papà". Quella mamma aveva chiamato le amichette olandiche e aveva detto loro "eccomi, arrivo, atterro a fine febbraio e corro da voi". Perché mi mancate da morire. Tre giorni memorabili di chiacchiere, complicità, in casa di una e dell'altra e poi in un albergo nel centro di Amsterdam, senza davvero il bisogno di mettere il naso fuori.
La meteo prevede pioggia per tutto il week end, ma a quella che verrà dal sud della Francia non importa neanche un po'. Pioverà fuori, sarà primavera tra i nostri racconti, nella gioia di essere tutte vicine di nuovo. Sarà bellissimo.
Sarà bellissimo e anche un po' pericoloso. Da molti mesi quella mamma viaggia su un terreno di emancipazione, se non proprio di guarigione dalla nostalgia. Questi due giorni saranno bellissimi, ma sarà durissimo quando finiranno. Saranno un richimino alla malinconia, a quel senso che, non c'é niente da fare, é proprio cosi': é di grieving. Per la vita di prima, che quella mamma riprenderebbe subito, senza troppi rimpianti nel lasciare le cose di oggi. Oggi quella mamma sa di essere a metà percorso: ci aveva messo 3 anni ad adorare la vita nel paesello medievale. Non l'aveva sempre adorata. Adesso é a metà cammino e per quanto sia duro deve avere fiducia.
Intanto si incammina verso la gare de Lyon a farsi tanto bene e poi tanto tanto male.
Sarà bellissimo. Tutto, anche dopo, non solo il week-end ma anche tutto quello che verrà dopo. Il weekend intanto te lo invidio!
ReplyDeleteViaggi che rigenerano ;)
ReplyDeleteSpero sia stato proprio come te lo aspettavi e, soprattutto, che il dopo non sia come te lo aspetti!!
ReplyDeleteSperiamo speriamo, lottiano lottiamo.
ReplyDeleteil dopo è nostalgia spalmata sul pane.
e Parigi sempre magica.
Oggi però vado i gita con i miei uomini, non c'è spazio per la tristezza.
Un abbraccio a voi :)
Come è andata? spero tutto bene
ReplyDeleteun abbraccio