20 May 2015

Scrittura automatica reloaded

Quanto è poente questo esercizio! Per favore, provate! Se siete qui é probabile che siete grafomani come me, oppure magari voi non scrivete mai, ma siete affascinati dalla scrittura e piuttosto preferite leggere gli altri.

Dopo quasi un mese di pausa, eppure il tempo e lo spazio questa volta li ho avuti, ho perso una gran occasione, ieri ho ripreso i miei esercizi di scrittura automatica. Ne avevo già parlato qui, in una data affatto casuale, per altro.




Ieri mattina ho rimesso la penna sul foglio bianco, erano esattamente le 7.56 e c'era il caffé sul fuoco, ho scritto precisamente per il tempo che ha messo il caffé ad uscire, un timer organico, diciamo. Ho scritto cose assoluitamente per nulla  significative e poetiche né importanti. Quel che si scrive in quei pochi minuti non é il punto. L'importante é quel che viene dopo. Io non so se questo esercizio funziona uguale per tutti, ma se qualcuno lo propone come metodo di "risveglio", del potenziale forse c'é. A capo di una ventina di minuti dall'aver terminato l'esercizio ho sentito un'energia potente. Sono sicura che sia stato l'esercizio perché prima di farlo mi sentivo mica cosi' in forma, il giorno prima avevo ripreso il alvoro e mi ero svegliata con lo stress della seconda giornata di lavoro davanti. La stessa energia l'avevo sperimentata il mese scorso facendolo, poi non so, il masochismo é una brutta cosa, terribile come non si faccia uno sforzo di qualche minuto anche sapendo che ci farà un gran bene.

Dopo venti minuti dalla fine dell'esercizio mi sono come svegliata dal torpore, mi sentivo bene e mi son tolta di mezzo un paio di beghe burocratiche, formulari da riempire e vattelappesca che stavano li' da settimane e settimane abbandonate. Ma il punto non é lo smaltimento della burocrazia, il punto é che tutto sembra più facile e leggero. Deve somigliare alla meditzione per chi riesce a praticarla, io faccio una gran fatica a stare ferma e zitta, preferisco scrivere!

La pratica consiste nel sedersi per qualche minuto (dai 2 ai 10 direi, come più vi garba) a scrivere di getto, qualsiasi cosa passi per la mente, senza filtri, senza controllo, senza mai fermarsi, senza mai esitare. Dice che potrebbe funzionare sia  via una tastiera sia via carta e penna, ma secondo me con carta e penna è un'altra cosa.


Se non volete farlo per voi, fatelo per me e per amore di statistica e curiosità. Se a tutti questo esercizio fa l'effetto che ha fatto a me, il mondo potrebbe essere facilmente un mondo migliore.

Venite a dirmelo poi come vi prende! Eddai!

Io ora vado.


14 comments:

  1. Io l'ho fatto come inizio di scrittura creativa e sono romasta scioccata come una lista della spesa a poco a poco e' diventata una storia, un flusso di pesieri!
    Non l'ho piu' fatto ma mi hai fatto venir voglia!
    P.s. Ho letto anche il tuo post precedente. Spero tu possa trovare tanta forza, mi dispoace davvero tanto.

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    1. ma cioè come funziona?
      (forza da vendere, costanza nel tempo, quella è un'altra cosa! Grazie)

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  2. a volte lo faccio, quando sento una sorta di predisposizione non canalizzata. Allora provo a scrivere qualche parola senza finalità di testo, e poi le lascio lì a sedimentare. e in effetti dopo mi sento sollevato, attivo, ma onestamente non saprei se il merito sia dell'esercizio di scrittura o della "predisposizione" che lo ha preceduto.
    Mi piacerebbe conoscere le parole che hai buttato giù mentre saliva il caffè :-)
    ml

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    1. può essere, si, ma insomma più di una redisposizione all'esercizio n sè la vedo come presenza di "bloccaggi" che la scrittura automatica sblocca. E' liberatorio
      mmm niente di illuminato, in effetti ora che rileggo (di solito noon rileggo! ) scrivevo di quel che mi angosciava (il lavoro).

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  3. Scrittura creativa fatta ma non mi ricordo molto gli effetti perché sono passati milioni di anni...
    Invece piú recente (haha solo 10 anni fa) è il disegno automatico. Non serve saper disegnare eh? Tranquilla lasci andare la mano a delle forme e poi fai la stessa cosa che con la scrittura creativa. Cioé come dici tu l'importante è il dopo, ossia i pensieri, le associazioni che vengono fuori osservando quello che hai disegnato. A me succedeva sempre di disegnare un omino in bizzarre situazioni. Alla fine sembrava di vedere quelleimmagini strambe che spesso abbiamo nei sogni, dove tutto può succedere e anche le situazionipiu assurde e strampalate nascondono dei significati inconsci. Bastava guardare quei disegnini e pian piano emergevano nella mia mente altre immagini ricche di significat, ogni volta arricchendosi di nuovi particolari. Quando vorrai fare una pausa con la scrittura, prova quest'altra dimensione. Io iniziai a farlo per caso, poi scoprii che perfino Jung era solito avere questa pratica. E vabbè, si sa.. ci inventiamo tutti le stesse cose ;-)

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    1. io e il chercheur nell'era pre-Pistcchio dipingevamo, volevo farci un post con le nostre opere, peccato un paio (del chercheur) le abbiao regalate senza fotgrafarle...
      con na penna e un foglio, se non scrivo, faccio questo:
      https://instagram.com/p/yJ5r_HK7v1/?taken-by=squabbus
      ma ci provo a farne un esercizio più metodico!

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  4. In parte mi ricollego ad Alice.
    Ho scoperto da poco che mi piace tantissimo colorare con le matite colorate, ho provato dopo aver visto che stanno pubblicando tanti "colouring book" per adulti... Per adesso mi limito a farlo assieme a D ma è veramente rilassante e meditativo! :-*

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    1. uh anche qui vanno alla sragrande i libri da colorare, tipo mandala! vedo un saco di persone che lavorano in ruoli "di aspetto" con le matite colorate in mano! Me lo immagino anche io molto rlassante!
      Alla fine, visto che la meditazione "classica" proprio non è nelle mie corde, mi piacciono queste alternative

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  5. Allora.
    Io ho provato, ma mica lo so se l'ho fatto giusto e per bene. Tipo che ho scritto senza tanto pensare ma non mi e' mica venuto fuori chissa' che luminoso pensiero, solo una roba strana, in rima per di piu', che pare la filastrocca della vispa Teresa e si conclude con: "Adesso la pianto e la finisco qua, e per questo pastrocchio ringrazio la Squa". Ho la complessita' interiore di una rana temo. Pero'! Pero' subito subito dopo sono andata a fare una cosa difficile, e non mi e' venuta tanto bene ma nemmeno tanto male ed ero misteriosamente serena. Tipo che non mi sono ne' flagellata con i rovi e i fuscelli di saggina ne' affranta per come sarebbe potuta andare diversamente e insomma, l'ho presa bene... Sara' mica davvero la filastrocca della vispa teresa?! Perche' se e' cosi' io mi metto giu' e di due minuti in due minuti faccio lo Zibaldone!

    Ed ora mi lancio pure in quello che suggeriva Alice due commenti piu' su!!

    Alice deliratrice

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    1. accipicchia! Direi che se hai scritto in rima, non puoi averlo fatto in maniera così automatica, devi aver un po' elaborato, però insomma tu sei alice, magari in rima ci pensi ;)

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  6. Penso potrebbe farmi bene , grazie! Meg

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  7. Quindi lo scrivo. Stavolta scrivo. Scrivo non cancello. Cancello e portone. Porta e riporta. Il cane e la torta. Filastrocche della nonna. Devo chiamare la nonna!
    ... va bene così? Cosà, chi sono non si sa.
    Temi ricorrenti. Rincorro temi. Temo di rincorrere. Provare semplicemente a correre, o a camminare. Scrivere, pensare, dormire, meditare. Essere.
    Voglio chiamare la nonna.
    Provare carta e penna, provare a non elaborare. Associazione libera di idee? Parlo troppo anche quando scrivo. Penso troppo. Mi esprimo sempre e comunque troppo poco. Sono grande, sono piccola. Sono qui. Un abbraccio per il pensiero. Un pensiero che ti abbraccia.

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  8. Forse l'ho già scritto, non ci si mette a scrivere perché si ha l'ispirazione ma l'ispirazione arriva perché si scrive tanto

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Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova