20 May 2013

confesso che ho peccato

da qui



Confesso al dio supremo

della solidarietà tra mamme
e a voi, sorelle,
che ho molto peccato
in pensieri, parole, opere e omissioni,
per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa.

E supplico il dio delle mamme,
gli angeli, i santi
e voi, sorelle,
di pregare per me e perdonarmi



L'ho fatto. 

Ho fatto di nuovo proprio quello che dicevo io non lo faccio e non lo farò almeno finchè non avrò...se mai l'avrò... un secondo figlio.

A mia discolpa posso dire che quella mattina ero in trepidante attesa di un nipotino nuovo di zecca e la carne era debole, le dita sulla tastiera andavano da sole, nell'intento di distrarsi da quel uazzap che non trillava mai e soprattutto da certi pensieri tristi. A mia discolpa posso anche dire che giorni fa ho chiacchierato con una mamma che era tutto un Luchino non mi dorme, ma di consigli non ne voleva sentire. Come se (un figlio) ce l'avesse solo lei. Ed io pace, dopo un po' mi sono messa in modalità ce l'hai solo tu. Però ecco sono rimasta dispiaciuta per Luchino, che un paio di idee due per farlo dormire meglio io ce le avrei anche avute .

Invece, nell'impossibilità di dare voce a queste idee con la mamma di Luchino, confesso che...
Ho lasciato un commento chilometrico... che allora facci un post se c'hai tutte quelle cose da dire, no? Vigliacca! No, invece mi ti sfogo con il commento chilometrico a questo post di Ero Lucy. Mi hanno pure complimentata, in 3. Ero-Lucy compresa che poteva pure tranquillamente mandarmi a cagare. Le altre mi staranno ancora facendo le macumbe. E me le merito. Non si fa, non si fa, non si fa. Mute bisogna stare.

Il mio piccolo è nato in Olanda per cui per forza di cose mi sono ritrovata a fare confronti. Avevo letto qualcuno dire, purtroppo non ricordo chi e dove, che una grande differenza sta nel come i bimbi sono trattati fin da neonati. Che in Italia il bimbo piccolo è inteso come esserino da intrattenere sempre e comunque. Se non è tenerli sempre con sè, è fargli piri-piri-pì, se no è mettegli un ciuccio in bocca, se no è cullarli finchè si addormentino, oppure accorrere al primissimo UE etc etc. Mentre dice che i bimbi olandesi son trattati da individui da subito e stimolati ad osservarsi intorno. E infatti che sguardo serio che hanno, fa un po' impressione a dirla tutta...

Nel mio piccolino ho ritagliato dei momenti in cui il piccoletto imparasse a stare a fatti suoi. Lo sta facendo in questo preciso momento, che dopo il latte ha deciso che dormire basta. Gli ho dato il buon giorno, ho aperto un pochetto la tapparella, gli ho messo nel lettino una pila di librini e gli ho detto ciao tesoro, ci vediamo tra poco. La lotta è con i nonni che interferiscono con questo approccio e non lo capiscono. Ma come, la creatura è sveglia, lo sento che canticchia (a pochi mesi canticchiava decine di minuti nel letto prima di chiamare) si ma non sta piangendo, significa che sta bene dove sta. E giù a dover precisare: non lo sto ignorando, gli sto insegnando qualcosa. Credi che io non stia morendo dalla voglia di andare a sbaciucchiarmelo? Questo è un esercizio servirà più tardi. Tipo adesso: la mattina o lo intrattengo oppure mi preparo per il lavoro ...e bloggo ;) ...diciamola tutta: ognuno ha le sue esigenze...

In quanto alla gestione del tempo e del sonno, ho avuto lo stesso approccio di valescrive. Routine routine e ancora routine. E dormire nel proprio letto. E sempre, senza mai "vabbè oggi saltiamo la pennichella, che sarà mai". Più ancora che con orari precisissimi, con fasi che si alternano regolarmente (pappa, gioco, nanna- con rituale Sacro e Supremo). Ora ha quasi 16 mesi e sai quanto dimostra di apprezzarlo? Ci anticipa, si ricorda. Basta dirgli la parolina (per esempio mettiamo a posto i giochini? e lui prende i giochi e li mette nella cesta e poi si avvia alla porta verso il prossimo step) E' come dirci: ma quanto mi piace che so cosa sta per succedere! Perchè è vero che da' a noi delle finestre certe per le nostre cose, ma sopratuttutto da' a loro dei punti di riferimento in un mondo a loro sconosciuto e nel quale non hanno potere decisionale. Almeno sapere cosa verrà dopo, credo gli dia sicurezza.
Poi, bisogna dirlo, che fatica. All'ultimo, ennesimo, espatrio verso città più grande con logistiche più complesse, m'è parso di essere schiava delle pennicchelle. Tra la pennica delle 10 circa e quella dellle 14 circa in inverno non riuscivamo mai uscire e ne ho sofferto molto. Capisco anche chi alla fine decide dormirà dove e se può. Bisogna pur vivere e eccezionalmente lo facciamo anche noi (non solo vivere :P) seguendo un certo equilibrio tra le nostre e le sue esigenze, considerando anche la nostra e la sua capacità di sacrificarsi. Intanto alleluja siam passati alla pennichella unica, non vedevo l'ora.

Poi, chiaro, in giro tutti a complimentare quant'è bravo. E io che cerco di rispondere puntualmente: no è che ha dormito bene ed è sazio, quindi partiamo bene. L'aggettivo bravo mi fa sempre fastidio, ripeto sempre: bambini bravi non ce ne sono. Ci sono bambini le cui esigenze vengono soddisfatte. E col tempismo giusto, che non è mica sempre facile.

mi è scappato il commento chilometrico. E' che di queste cose vorrei anche scriverne nel blog, ma alla fine rinuncio sempre perchè mi sembra di fare la maestrina. E mi sembra anche che l'esperienza di un figlio solo sia poca per parlarne. Grazie di aver dato il la, spero di non essere stata troppo invadente.

O voi che mi avete letta, o mi leggete adesso, in questa mia pubblica ammenda... non additatemi a presuntuosa e odiosa maestrina. Avevo una scusa più che valida: l'attesa mi stava mangiando viva. Non dovesse bastare, sappiate che tanto sarà proprio come state pensando, il secondo, se arriverà, arriverà come un angelo vendicatore per punire la mia vanità. Arriverà accompagnato da schiera di sorci verdi, ballerini ed insonni che io sarò costretta a guardare tutta notte, modello arancia meccanica.  

26 comments:

  1. Il fatto e' che quando leggo post come questo io mi metto sempre in discussione e mi chiedo: avro' sbagliato tutto? Si' ma tutto cosa?
    Perche' la routine era anche uno dei miei principi, il "lascialo e vedi che fa" mi sembrava (e sembra) piu' che sensato, il "soddisfare le sue esigenze" idem, il "suo" lettino un must...
    Insomma, ci ho provato, mi sono impegnata - giuro - ma non e' stato sufficiente. Come sempre temo di aver sbagliato qualcosa io, di non essere stata "abbastanza".
    Poi penso anche che a volte certe volte e' questione di... estrazioni del lotto!;)
    E li' poco c'e' da fare... e qs pensiero mi conforta ...
    Insomma a me spiace per Luchino e la sua mamma mentre sono felice per chi riesce a gestire e gestirsi bene. Indipendentemente da di chi sia la colpa o il merito ...
    Se mai arrivera' un altro bimbo vedremo cosa accadra'...
    ps scusa, il poema qs volta l'ho fatto io!:)

    ReplyDelete
    Replies
    1. This comment has been removed by the author.

      Delete
    2. Ante Scriptum:
      I poemi qui sono ben accetti, vai tranquilla e libera le dita :) come vedi, soprattutto su questo tema, anche a me scappa più che volentieri di fare altrettanto...
      ---
      E non lo so Fra, non so davvero che dirti. Sicuro non credo di avere la verità assoluta. Ci mancherebbe, però, e lo dico con pudore: un bimbo che va a letto felice e dorme sereno tutte le notti e per tutta la notte si. E non ho in generale la minima intenzione di sbatterlo in faccia a nessuno, spero che tu mi creda.
      Pero ecco volte mi pesa *tenerlo nell'armadio*, quello sì. E stavolta da ero-Lucy mi è davvero scappato, poi mi sono vergognata e mi sono detta che dovevo assumermi le mie responsabilità scrivendolo anche a casa mia.
      Anche perchè mica è stato così fin dal primo giorno. Il percorso è stato lungo, lento, doloroso, ma fiducioso e consapevole. E il risultato per me una vera conquista. La faccenda era per me così vitale che i libri sulla nanna li leggevo già col pancione. Maritino chercheur se perde sonno, mi si trasfigura. E io ho bisogno che non mi si tocchi le mie ore di insonnia mattutina: dalle cinque e mezza-sei fino alle otto, il mondo è mio e guai se me lo si toglie. Ho curato nei minimissimi dettagli la faccenda nanna, ma in maniera maniacale. Fin dalle prime settimane e con paletti super-chiari a nonni e amici tutti.

      L'istinto di rompere i voti-silenzio per l'ennesima volta mi tenta sempre.
      Ti dirò questo, penso che ognuno ha le sue priorità. La mia era di avere un bimbo che dormisse. La tua, per esempio, posso immaginare sia avere un bimbo che si adatti bene al viaggiare. Può essere, non lo so per certo, che queste due cose siano incompatibili. Non si può avere tutto, ognuno punta sul suo cavallo del cuore. Però non si può neppure dire che è tutto un terno al lotto.
      Se la mamma di Luchino mi parla di nanna nel lettino, io parlando di nanna rispondo. Almeno ci provo, poi quando il parlare diventa puro fatalismo senza desiderio di riscatto, allora basta. Ascolto e taccio. Se invece parliamo di continuare a fare la vita di prima senza adattamento-pargolo e che si adattasse invece il pargolo, come lei pareva pretendere, sarò io invece quella che dirà un po' dispiaciuta che io certe cose non me le posso permettere perchè l'ho abituato che è nel letto che si dorme (nel passeggino solo micropenniche, che comunque poi "schemi di ritmo" alla mano posso dimostrare che è come se non contassero, ovvero quel sonno lì è come se non fosse servito a niente: il piccolo dopo sarà irritabile, incazzoso, impossibile da gestire, e se decido che ci passo sopra poi so che mi dovrò sciroppare le conseguenze. La scelta che ho di fronte è abbastanza chiara, le conseguenze più che note e pure ovvie se ci si pensa: ma noi riposiamo davvero quando ci abbiocchiamo in macchina o sul treno? ).
      Certo è però che non assumerò quell'aria fatalista da madre coraggio che non può mai uscire, come mi pare che neppure tu fai. Ma invece fa, eccome, la mamma di Luchino nel raccontarti le sue notti tormentate. Come se essere mamma si potesse ridurre al non dormire la notte. Sappiamo che abbiamo fatto delle scelte, ne prendiamo atto e assumiamo le conseguenze. La botte piena e la moglie ubriaca è possibile solo se la moglie non regge bene l'alcool, ma pure quello a lungo andare è un qualcosa che fisiologicamente cambia.
      Tutto questo non significa che *tu* non hai fatto abbastanza o hai sbagliato qualcosa, mi spiace sfogare qui il mio disappunto per la mamma di Luchino. Pesno solo che se non chiudiamo il discorso e non ci abbandoniamo al fatalismo, magari qualcosa si ottiene per uscire da certi incubi. L'importante dovrebbe essere continuare a parlarne. Ma con un vero scambio. Se l'argomento ci interessa davvero.

      Delete
  2. E invece cara Squa fallo il secondo figlio, che sarà solo fortunato ad avere una mamma che lo accoglie e gestisce così. E io adesso lo posso dire, questo approccio, che kilometrico quanto sarà è esattamente il mio, funziona. Anche al secondo giro. Anzi pure meglio.
    E sta ingegneria del sonno andrà affrontata nei nostri blog...ma quanto so cosa vuol dire aver paura di suonare maestrina...! Eppure la chiave c'è. E andrebbe proprio condivisa. Eppure è vero, ci sono persone che "ce l'hanno solo loro", lamentose senza cercare consigli. Con i figli, ma non solo con quelli. Che peccato.
    Domanda: ma i bambini olandesi e quelli francesi le coliche le hanno? No perchè una amica inglese è rimasta basita in vacanza in Italia che ad ogni pianto del bambino qualcuno le diagnosticasse coliche. Quando invece era solo stanco. Altro capitolo su cui un post da maestrina prima o poi mi scapperà...
    un bacio

    ReplyDelete
    Replies
    1. non lo so Why, io come sempre ad un certo punto dubito.

      Scrivo il papiello di qua sopra ma poi io che ne so? Magari è davvero il caso totale, chi lo sa. O più che il caso, quello davvero -da scienziata- mi viene difficile da crederci, ma magari un insieme dic ause-effetti così complessi da essere difficili da 'risolvere'. Eri tu che lo definivi come il trovare la chiave, mi pare. Così pare anche a me. E di puzzle da risolvere se ne susseguono molti. FOrse la discriminante è la vena enigmistica.
      Oppure invece è davvero la magia dei nati di febbraio, come dicevo da te. Ma parliamone.
      Poi devo confessare pure che questo post m'è scappato pure per pungolarti nell'attesa del post che prepari:P
      A me pare che tu sia sempre così pacata. Invece io mi suono presuntuosa a rileggermi. E mi dispiace, la mia è pura e semplice passioen. Ci ho speso tempo a studiare e mi infervoro. Anche se a volte mi

      domando: ma alla fine a che serve parlarne? Uno vorrebbe essere di aiuto e magari avere delle conversazioni costruttive. Ma se dall'altra parte non c'è interesse, ma allora basta, no? Perchè mi picco con la mamma di Luchino? Che poi mi fa scrivere sti post lunghi e in genere poco graditi in un momento in cui sono inquieta e l'inquietudine mi rende disinibita? Ma che me frega?

      Se mi scappa di nuovo un post che rompe il voto, mi fai da referee? Ti mando la bozza e tu mi aiuti a smussare gli angoli di presunzione?

      Delete
    2. Hai trovato quella giusta proprio per gli angoli di presunzione..io sono un dodecaedro di presunzione! E il fatto che ne sia consapevole dubito possa ridurre la mole di antipatia che posso ispirare. E allora il tono pacato è poi solo un esercizio di stile, e pure un po' una tecnica di sopravvivenza. Del blog e della sottoscritta.
      Certo è un puzzle, un quiz a risposta multipla. Resta il fatto che, come tutti i quiz, se uno prima studia e quando lo va a fare si rilassa, beh si aiuta un bel po'.
      Io, come te e quoto il tuo commento più sopra, ho studiato di brutto. Il che non mi ha impedito di sbagliare. Ma ho poi trovato più facile identificare l'errore e correggermi.
      Poi ci sono quelli che al quiz si presentano senza aver aperto pagina. E lì allora sì la variabile culo gioca tutto: qualche risposta la azzeccheranno pure ma la fatica dell'improvvisazione credo sia un grosso fardello.
      Lo scrivo questo post..lo scrivo..che mica posso continuare a infestare il tuo blog per dire quello che penso..poi però vieni tu a difendermi..!!!!
      Figurati il giorno in cui parlerò del fatto che con studio e autocontrollo pure partorire non è tutta sta tragedia..

      Delete
    3. Prenditi tutto il tempo necessario per i tuoi post, solo ci tenevo che lo sapessi che lo sforzo qui é gradito e mi fai sentire meno aliena. Anche sul discorso presunzione. e comunque vuoi mettere un dodecaedro? pensa ad un cubo... o una piramide, o un cono!! Sei bella così! E chapeau ai tuoi esercizi di stile, mi sento lontana anni luce.

      sul parto ho intuito qualcosa in un vecchio commento da te e contavo di chiederti prima o poi, sperando che ad un certo punto tornerà utile.
      Io li' sento di avere toppato miseramente ed é un altro tema su cui faccio fatica a fare outing. Pero' col chercheur sorridiamo sempre a ricordare come nel momento in cui tutte perdono le staffe e aprtono gli improperi (come da manuale), io tra un non ce la farò mai, tra un vaffa e l'altro, continuavo a toccarmi la testa e ripetere come un mantra: il problema é tutto qui, é tutto qui. E la testa l'avevo persa davvero. ma quella é una delle storie che non riesco a raccontare.

      Delete
  3. io sono del tipo che pensa che non esiste una tecnica migliore di un altra o una mamma migliore di un altra.
    Ognuno di noi è ciò che è, in base al nostro passato, alle nostre esperienze, al nostro vissuto. E ognuno di noi vive il proprio rapporto con i figli nel miglior modo possibile.
    non esiste un manuale, esiste solo la Vita. Basta viverla, semplicemente, gioiosamente. E fare ciò che ci piace, piace al bambino, con gioia e serenità. Se mancano questi due requisiti la vita diventa un inferno. Per tutti.
    :-) ovviamente questo è solo il mio pensiero
    un bacione

    ReplyDelete
    Replies

    1. La Chan, il tuo pensiero è il mio pensiero, che sottoscrivo appieno, con una piccola riserva.
      Non esiste una mamma migliore dell'altra, assolutamente d'accordo. Sul non esiste tecnica *migliore* di un'altra, esito un poco. Qualcuna che non porta da nessuna parte oppure letteralmente dritti all'inferno io in realtà la vedo. Ci sono poi comunque certi assiomi imprescindibili. Ogni bimbo è diverso ma ha in comune a tutti gli altri almeno i bisogni primari, fame, sete, sonno, bisogno di sentirsi accudito e amato.

      Poi quando c'è quella vena di fatalismo - nel parlare di una creatura in uno stadio che più *totipotente* di così non si può - a me non va troppo giù.
      Però giuro che lo scopo di questo post era fare della pura ironia sulla me disinibita che va lasciando sti commenti che ptrebbero pure essere poco graditi, me ne rendo conto...

      un bacione anche a te :)

      Delete
  4. Giassai che la penso come te, poi già maestrina lo sarei di mio, e ho imparato a stare zitta perché le batoste mi arrivano comunque di man in mano ;-)

    ReplyDelete
    Replies
    1. Si Robin, stare zitta mi verrebbe più naturale, ma a volte mi scappa proprio. Di batoste me ne aspetto parecchie. E' una 'partita' sempre aperta, l'essenziale per me è avere voglia di 'giocare' e non lasciare tutto al caso. Io credo.

      Delete
  5. Anche a casa 3G applichiamo le stesse vostre regole...anche se a volte significa rinunciare ad un invito a cena o ad un'uscita pianificata... Crediamo che sia una questione di rispetto...è vero sono bambini, ma non capiamo perchè dovrebbero domire ovunque...NONOSTANTE QUESTO (che comunque non è poco) CI RITENIAMO SUPER FORTUNATI! ;-))
    L'ho capito la prima notte in ospedale. ..mentre da ogni stanza arrivavano pianti inconsolabili Gioia si preoccupava solo di fare la sua poppata e dormire beatamente. ... per cui quando mi sento dire che è una brava bambina, rispondo:"É vero"...:-))
    A presto.
    Giusy

    ReplyDelete
    Replies
    1. perfettamente d'accordo: è questione di rispetto. Anche nel senso inverso: anche le nostre esigenze vanno assecondate seguendo un certo equilibrio tra le nostre e le sue , pesate ('normalizzate') sulla nostra e la sua capacità di sacrificarsi.
      Ma sul 'brava' continuo a dissentire. E' una bimba pacifica, adattabile, i cui bisogni sono comprensibili e più facilmente soddisfatti? Buona però implica la sua intenzione. Meglio ancora, non è che un bimboc he *buono* non è, ha intenzione di rompere le p@lle. Io credo gli si fa un grande torto a chiamare *buoni* tutti gli altri. Poi bho, è questione id parole

      Delete
    2. Visto che qui i poemi sono ben accetti aggiungo un altro commento alla tua risposta...

      Assolutamente d'accordo sul fatto che sia una questione di parole. ..in effetti quando ci chiedono "com'è Gioia?", la nostra risposta è sempre "una bimba tranquilla"... (per dirla alla Tracy Hogg "angelica" ;-))... Credo che "il bravo" normalmente utilizzato da tutti abbia questo significato, senza sottintendere che ci sono bambini "cattivi"...(nemmeno la sussurratrice di bambini prevede il contrario di angelico nelle sue cinque casistiche ;-))
      In ogni caso come dici tu è fondamentale capire e soddisfare i loro bisogni... Non possiamo però fare a meno di chiederci come sarebbe stato con Gioia se lei non fosse stata così pacifica? Avremmo avuto la pazienza e la costanza necessaria o alla fine ci saremo abbandonati alla sua indole?... Una domanda che resterà sempre senza risposta, ma che ci permette di comprendere in parte alcuni genitori in queste Situazioni...

      A presto.

      Giusy

      P.S.: mi conforta anche quello che dice Serena qui sotto... a quanto pare a volte col secondo andare anche meglio...;-))

      Delete
  6. Ciao, arrivo dal blog di ero Lucy. Sono d'accordo con te sull'importanza della routine, sia per i bambini che per i genitori. Anch'io ho sempre dato molta importanza ai riposini, anche se quello del mattino è sempre stato sul passeggino, per essere un po' meno limitati. Mi sono sempre attirata parecchie critiche, soprattutto sul fatto che ho sempre voluto che le mie figlie avessero l'abitudine di addormentarsi da sole...anche questa, secondo me, è una questione di rispetto: io non mi addormenterei mai mentre qualcuno mi culla e mi canta nelle orecchie.
    Devo dire che con la seconda figlia è stato più facile che con la prima, sia grazie alla maggior esperienza che, soprattutto, all'indole della bambina (ho sempre pensato che lei il metodo EASY lo avesse "di serie").
    Sono convinta che l'indole del bambino (in altri termini: la fortuna) giochi un ruolo fondamentale, ma penso anche che su alcuni aspetti si possa in ogni caso intervenire per evitare di essere completamente travolti dall'arrivo della prole.
    Congratulazioni per la nascita del tuo nipotino!
    Serena

    ReplyDelete
    Replies
    1. Ciao Serena, benvenuta e grazie delle congratulazioni, sulle quali mi concedo di gongolare un pochetto... :D
      Chi dice caso, chi indole, chi lotto, chi cabala, io non lo so. Ma non credo che tua figlia sia venuta al mondo con l'EASY di serie. Credo che tu che conoscevi il principio e lo avevi fatto tuo lo abbia potuto stimolare e vedere in lei. Dalle prime righe del tuo commento già avevo capito che apprezzi Tracy Hoog. Io di Tracy Hogg penso che resta incompresa anche da chi segue i suoi consigli con successo (figurarsi tutti gli altri). Ci sono alcune cose che insegna che una volte lette paiono così ovvie che ci si dimentica di averle apprese.

      Non arrivo a capire come sia possibile criticarti per avere insegnato alle tue figlie ad addormentarsi da sole?

      Delete
  7. il dado è tratto. ho postato. incompleto ed arrogante, ma ho postato!

    ReplyDelete
  8. Scusate se mi infilo... Mi sa che qui la vera aliena sono io. Vi leggo con un'ammirazione grande, mista a una certa dose di frustrazione. Mio figlio ha quasi dieci mesi e io vivo nella convinzione di non aver capito un bel po' di cose di lui. Quando Squa parli di routine, ad esempio. Ho seguito fin da subito regole ferree, ed effettivamente lui si è ben abituato ai riposini cadenzati. Quando i nonni (dal mio lato, peraltro) lo scombussolavano nei ritmi mi incacchiavo e riportavo l'ordine. Ma questo non ha comunque mai aiutato mio figlio a regolarizzarsi sul sonno notturno. Sono solo fortune? Forse no. E me ne faccio una colpa.
    Con il mio ritorno al lavoro a tempo pieno e mio figlio in balia di nonna e tata, il controllo è diventato poi utopia (se non altro per salvaguardare il mio benessere psicofisico ho dovuto naturalmente abbassare la guardia). Questo discorso valga un po' per tutto: il suo non saper più stare da solo, il pretendere di essere preso in braccio quando è nervoso, e via così.
    Insomma ho un bambino sano - che è quel che conta - e forse non "bravo" (dove con questo termine intendo la sua capacità naturale a diventare prevedibile e gestibile). Dovrei accontentarmi o tentare di raddrizzare la rotta? O trasferirmi in Olanda? Che ansia.

    ReplyDelete
  9. Benvenuta
    (che nick simpatico!)
    Ansia mai. E frustrazione neppure.
    Regole certo e routine. Ma mi rendo conto ora che nella mia foga di dire ma non dire, non è che spiego davvero molto il mio approccio. All'interno della routine può aiutare introdurre dei veri e propri rituali. Questo vale per insegnargli ad addormentarsi da solo.
    Col solito timore di dire ne ho parlato qui: http://squabus.blogspot.fr/2013/03/genitori-quattro-mani.html
    Alcune mamme si lamentano in un sospiro che ci mettono un'ora ad *addormentare* il piccolo. Ecco secondo me è normale che il processo della nanna notturna duri un'ora. Io lo vedo come un progressivo spegnere la giornata, proprio come il sole che tramonta, così bisogna aiutare i piccoli alla transizione. Che se non aiutati diventa difficile. Molte mamme che sento per esempio non sannoc he i bimbio quando sono molto stanchi diventano iperattivi.
    Tornando all'ora rituale del pre-nanna, io per scherzare dico che il nostro rituale nanna dura 12 ore dalle 8 quando viene tirato fuori dal lettino alle venti quando ci viene accompagnato. Ma proprio prima della nanna secodno me è fondamentale fornirsi una serie di eventi concatenati che lo portano alla nanna. Se ti va leggiti quel post per avere un'idea dei nostri di qualche tempo fa (evolvono e crescono con lui, la cosa bella è che lui indica come preferisce che cambino.)

    ReplyDelete
    Replies
    1. [prima volta che mi capita: commento non accettato perchè troppo lungo... ]


      Per quanto riguarda multipli risvelgi notturni, lì sono meno ferrata. Sono avvetuti fino a compleatemnto dell'ottavo mese. Finchè abbiamo smesso di dargli latte in notturna e poco a poco con un po' di pazienza sono scomparsi.
      Sei in cerca di consigli? IDee? Io ci provo...

      Fondamentale che amino il loro lettino. Che ci passino del tempo da svegli a giocare. Inizialmente Dissociazione latte-nanna. Tranne ovviamente nelle primissime settiamne. MAi e poi mai lo abbiamo messo a nanna direttamente dopo un biberon. Altre cose che abbiamo deciso in corso d'opera: dal sesto mese in poi eliminazioen totale del ciuccio in notturna (tenuto per le emergenze: hai mangiato, hai dormito, perchè piangi? non posso davvero badare a te ora: ciuccio. Poi eliminato del tutto intorno al nono mese. Anche lì processo simile alla disintossicazione da brutta dipendenza, e lo dice una che ha fumato un pacchetto al giorno per 12 anni e sa la fatica è). Tolto il ciuccio, notti da incubo, probabilmente quelle di cui sento parlare. Numero notti da incubo: 3. Persone coinvolte nella missione: 2. Da soli è molto probabile che non ce la si possa fare a mio parere. http://squabus.blogspot.fr/2012/07/guerra-e-pace.html
      Quasi tutto il credito al chercheur, devo dire. Io sono la teorica, lui è l'esecutore.
      Metodo per la disintossicazione. Estivil MAI. Però l'approccio Hoggiano (così detto tira su-tira giù) leggermente sa di Estivil, nel senso che non bisogna avere paura o evitare che piangano. Piangeranno e tanto. Quel che mai bisogna fare è ignorare il loro pianto, ma neppure avere orrore che piangano. Quelle notti di guerra al ciuccio andavano così: Pisti piangeva, papà accorreva, lo cullava un pochetto e appena il pianto si calmava lo metteva giù. Inizialmente per calmmarlo era necessario anche mettergli il ciuccio in bocca. Appena smetteva di piangere, via ciuccio e giù. Un minutino di pianto (scarso credo, il tempo calcolato da estivil col timer seocndo me è una vaccata immane) e poi daccapo tirato su e cullato, se non smette di piangere ciuccio. Via ciuccio. Giù nel lettino. Se piange di nuovo si ricomincia. Tira su, cullalo, se smette di piangere mettilo giù ecco magari non all'istante eh, ma neppure ore di cullio, soprattutto NON farlo addormentare in braccio). Se non si calma neppure tra le braccia, ciuccio. Appena smette di pianegere, con calma ma direttamente dopo mettilo giù. Ricomincia a piangere? Tiralo su. Potrebbe andare avanti per un'ora e anche più. Non demordere. Accorri sempre quando piange ma poi "lascialo andare" quando si calma.
      Il peggio qual è? E che magari non scoppia in pianto mentre sei ancora lì, ma magari eri appena tornato tra le tue coperte e provavi a riaddormentarti. Però io consiglierei di applicare lo stesso di prima, vai al suo lettino, lo tiri su, lo culli se smette lo metti giù altrimenti ciuccio. Appena si calma lo metti giù.
      La tentazione di tutti? Mettere il lettino vicino al lettone così facciamo prima. COsì non dormiamo in 3 e tutto diventa mooooolto più difficile.

      Il mio tempo mattutino sta per scadere. Questo mio commento è lungo ma sconclusionato. Ti sono stata utile in qualcosa? Lo spero tantissimo. Ti va un confronto? Di raccontarmi qual è la tua esperienza e in cosa incontri difficoltà?
      Grazie in ogni caso della visita

      Delete
    2. anch'io con la prima ho usato qsa di simile. con la differenza che il piano era passare dal seno al ciuccio. (ciuccio che io ho sempre odiato ma poi mi ha avuta!) però il principio è lo stesso, e confermo che il su e giù con inserimento
      della variante che si vuole introdurre funziona. ti sfinisce per 3 notti, ma funziona.
      anch'io con tommy finora sono stata ben attenta a non associare latte e nanna. e funzionava. finora. perchè adesso sta sveglio di più e dopo il bagno l'ora della cena è così vicina che da qualche giorno ho iniziato a dargli da mangiare prima di metterlo giù. ecco, prima ci mettevo al massimo 15 mins, ora ovviamente si appisola al seno e tutto diventa più ferraginoso. anche se poi va giù.
      c'è chi dirà che è il modo più dolce per addormentarli, e confermo che poi non mi si sveglia finchè non lo tiro su io per il dreamfeed. però io non sono convintissima...insomma, confesso, mi piaceva di più prima...

      hanno tradotto da poco in Italia un libro che può tornare utile @vittoriossecret (nick geniale, condivido) e a tutte noi: elisabeth pantley "fai la nanna senza lacrime". parla di tecniche molto molto simili a quella applicata da squa.

      fatelo pubblico però il confronto che interessa un sacco!!
      a presto

      Delete
    3. che brutto papiello ho lasciato qui sopra. SFrettoloso e sconclusionato.

      soprattutto ci tenevo a sottolineare che quel
      "Ansia mai. E frustrazione neppure."
      di incipit non dicevo che non li ho mai io. Figurarsi.
      Era un augurio, un'esortazione per te. Lo so, irrealistica.

      NIente, devo darmi pace che bloggare tutti i giorni non è possibile, mi stavo facendo prendere dalla foga
      :(

      In più sono stata punita. Stanotte risveglio nel cuore della notte. Proprio vero che appena canti all'equilibrio lo devi andare a cercare di nuovo. COn pazienza si farà.

      Delete
  10. sai che sto girovagando per il tuo blog.
    quindi commento solo ora.
    la mia patata ha fatto da poco un anno e per quanto riguarda il sonno abbiamo fatto una partenza disastrosa (sveglia ogni ora) e siamo andati man mano migliorando (ora dorme tutta la notte, salvo fastidi/problemi). anche io ho applicato alcune regole: mai dormito nel lettone, se non rarissime volte, solo ed esclusivamente per comodità mia e solo dopo ore di tentativi (e solo dopo che ho ripreso a lavorare). pisolini e nanna più o meno sempre negli stessi orari. la routine della nanna per noi implica il latte, cosa sconsigliata anche dalla pediatra, ma è una momento a cui non voglio rinunciare. spero non me ne pentirò in futuro (cmq la patata si addormenta anche senza latte, è successo).
    in ogni caso mi chiedevo perchè no latte prima di nanna. la pediatra mi ha detto che "non è necessario" e fin lì ci arrivo. ma in che modo è controproducente?

    ReplyDelete
    Replies
    1. si è vero si parla spesso di raccomandazioni senza spiegarne le ragioni. Io ho leggiucchiato un po' qua e là e poi mi sono fatta delle convinzioni che ora non saprei più veramente ricondurre alla fonte. Comunque, anche un po' a buon senso direi che ci sono almeno 2 ragioni e mezza. Una e mezza risiedono nella sfera diciamo psicologica o per lo meno di crescita. E sono 1) stimolare nel bambino la capacità di addormentarsi 'da solo', dissociando l'addormentamento da qualsiasi altro bisogno primario. Allenare un bimbo a questa capacità è un dono prezioso che gli facciamo, io credo, che sarà sempre prezioso. Anche per noi e la nostra routine personale. Bimbi che fanno fatica ad addormentarsi creano genitori stressati. E certi gatti tendono a mordersi la coda purtroppo. Io non lo so se la fortuna mista a impegno e un pizzico di bravura che abbiamo avuto finora resterà con noi al crescere di Pistacchio, posso solo sperarlo e lo spero proprio tanto.
      Quante volte si sente dire 'lo ho addormentato'? oppure 'ci metto ore ad addormentarlo' Quando e se riuscirò a scrivere almeno un post sulla nanna lo intitolerò "addormentarsi non è un verbo transitivo". Sull'argomento ti consiglio anche il post di Why: http://whymumwhy.blogspot.fr/2013/05/ingegneria-del-sonno-pt1.html?
      Magari ci legge ancora ed ha qualcosa da aggiungere. Io e lei ci stavamo giusto dicendo che si potrebbe/dovrebbe parlare di più sul tema del sonno...

      La mezza ragione non credo di averla letta precisa da nessuna parte ma è legata al potere consolatorio del cibo. E diciamo che rientra ancora nella prima. Insieme al tema sonno questo è un altro dei miei tarli. Cerco di non farlo mai mangiare fuori pasto e di non offrire mai cibo quando è stanco o annoiato e frignino se non è ora di mangiare. Ma qui vado off topic...

      Delete
    2. (secondo tempo :P)

      Se questa ragione metafisica non convince resta le seconda che è igienica e penso indiscutibile. Con l'arrivo dei dentini se un bimbo beve latte prima di dormire, quando li laverà?
      Un po' capisco la fatica a rinunciare ad un momento tutto vostro, soprattutto se stai ancora allattando. Però può tranquillamente essere anticipato, non credi? Io con il consolidarsi delle pappe serali allattavo prima di cena a mo' di aperitivo e anche di ricongiungimento quando tornavamo a casa dal nido. Invece ancora adesso che Pistacchio è perfettamente capace di bere al bicchiere, faccio fatica ad abbandonare il biberon del primo mattino. E' l'unica occasione in cui sta buono tra le mie braccia. Poi fa una micropennichella che si sta facendo sempre più esigua. Tanto esigua che sto reintroducendo il momento del risvegliarsi da solo come faceva quando era piccolettissimo e si svegliava e cantava per buone mezzorette prima di 'chiamare'. Ora ho reintrodotto questo momento adattandolo alla sua età: gli apro le persiane, gli do il buongiorno e mille baci, ma lasciandolo seduto nel suo letto. Gli do qualche librino e gli dico che la mamma è di là quando vuole alzarsi. Tira anche 30-45 minuti -per me preziosi- a leggere, canticchiare, guardare fuori dalla finestra, finchè chiama... 'papà' !!ahimè! hai presente la sindrome di grazie Mario di non ci resta che piangere?


      So che il mio può essere considerato una sorta "nazismo da primo figlio", diciamo così, con un eventuale secondo suppongo non avrò tempo ed energie per essere così strutturata, ritengo però che tutti questi principi siano validi e con fondamenti ragionevolissimi. Se mi pesasse seguirli mollerei il colpo e assolutamente rilasserei il target. Esiste un concetto chiamato sopravvivenza. E per farti un esempio che mi chiama un po' di sensi di colpa, il mio piccolo è già pronto per un cibo più da adulti ma io gli propino ancora pappette e non lo stimolo tanto a mangiare da solo. Non ho il tempo di pulire e non ho testa per ideare menu che vadano bene per tutti. Spignatto sbobbe da neonati e congelo in quantità industriali :( Mea culpa

      comunque chiedilo anche alla pediatra! A me purtroppo il pediatra francese che ci segue dall'8 mese non da' nessun consiglio che non sia di genere strettamente medico. Tipo neppure di cibo mi parla :(

      p.s. i commenti fanno sempre enorme piacere, anche a scoppio ritardato!

      Delete
    3. grazie per la risposta approfondita. la pediatra già mi disse di evitare il latte per la nanna (biberon, l'allattamento è stata un'avventura abbastanza breve e mooolto estenuante) soprattutto per i dentini. lo so. lo dovrei evitare. e capisco anche il senso di non associare cibo e nanna.
      sai cos'è? che sotto sotto so che non dovrei farlo, ma per comodità - tutta mia - non ho ancora voluto mollare questa routine tanto facile. e magari ti ho anche scritto per avere una motivazione in più per smettere. e magari il prossimo w-e lo faccio. ne parlo col marito e lo faccio. la mia paura? già ora si sveglia intorno alle 6.30/7.00. temo levatacce ben peggiori. ma in realtà, finchè non porovo, non so.
      per la questione pappe: anche io vado di papponi congelati per comodità. ma stiamo facendo un po' di prove di autonomia nel mangiare. e mentre noi ceniamo le propongo sempre quello che stiamo mangiando noi. ma qui vado off-topic. baci e buon w-e!

      Delete

Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova