27 November 2013

Volver


Ho fatto il richiamino, sono andata a fare una passeggiata al di là della frontiera. Sono tornata in Spagna. Potrei riscrivere, di nuovo, parola per parola:



Il mio rapporto speciale con la terra di Spagna e la magia del richiamino è stato piacevolmente disturbato e "desintonizzato" dalla piacevolezza di una compagnia femminile.  Comunque, tra una chiacchiera e una passeggiata sotto la pioggia, ho respirato a pieni polmoni, ho riassaporato, ho goduto, ho ricordato.



Sbarcata a Barcelona Sans, ho rivisto come  in una foto - e quella foto esiste per davvero-  quattro giovini diociottenni-o-poco-più, seduti per terra, addentando un bocadillo de tortilla de patata. Correva l'anno 1995. Sbarcata a Barcelona Sans ho inziato a sorridere di un sorriso radioso che mi ha accompagnata tutto il week end.
Nei corridoi della linea 3 direzione Trinitat Nova ho cominciato a sentirmi come in un video musicale. Sorridevo, ancora e ancora, guardavo la gente, la musica era perfetta. Le persone camminavano veloci. Chissà dove. Voi gente che vivete nelle metropoli... (che io poi, tra parentesi, non lo so mica se potrei vivere in una metropoli.) Però voi, voi lo sapete che vivete come in un video musicale?


Poi mi sono ri-incantata per la gentilezza delle persone per strada. Per i sorrisi, la voglia di ridere. La simpatia. La solarità. La complicità con cui il perfetto sconosciuto ti rivolge la parola di fronte una cosa buffa. Il tu dato a tutte le generazioni, da tutte le generazioni. Mi piace, ed è una cosa di un simbolismo meraviglioso. Tu sei tu, non sei lei, non sei voi. Tu sei tu ed io lo so, non me lo dimentico e proprio con te parlo.

Parlare la loro lingua è la cosa più bella che so fare. Quanto alle parole. Poi, a malincuore, è la loro lingua, non la mia. Se mi chiedo qual è il mio sogno nel cassetto, forse posso rispondermi, con ironia, che è diventare spagnola. Dentro.


Ci ripenso con grande malinconia. Io ho voluto dimenticarmelo, ma da un certo punto in avanti ho pensato che era in Spagna che dovevo vivere. Posso fare finta di niente, fischiettare, cercare di trovare la mia nicchia qui, ma quello credevo fosse il mio destino. Per quanto provi ammirazione e rispetto massimo per la Francia, i francesi e il francesismo tutto, io forse non ce la posso fare a privarmi tutta la vita di quel non so ché che amo profondamente. Visceralmente. Che per lunghi perodi mi (cerco di) dimentico (are). Ma poi faccio il richiamino e torna tutto, come ondate prorompenti su una scogliera. Passione pura.

Con un leggero magone penso che ben due volte ci siamo trovati ad un incrocio della vita in cui le indicazioni dicevano: di là Barcelona, di là cittadina medievale olandica. E 4 anni dopo: di là, magari, se ci credi, nuovamente Barcelona, ma con un futuro incerto. Di là invece Montepello pronta che ti aspetta, col futuro delineato.
Montepello fu.


Non ho dovuto neppure varcare nuovamente la frontiera per ripiombare nello sfondo quotidiano
È bastato cambiare treno a Figueras. Ancora in Spagna, ma alla frontiera. Scendo dal luccicoso trenino spagnolo e mi dirigo verso il tgv. Sulla banchina pronti ad attenderci i controllori della sncf. Occhi al biglietto, labbra grige che non sorridono, svogliatezza del rapporto umano che resta professionale e non ti guarda in faccia, che non ha bisogno di empatia. Et vous? Vous allez où?


Mi sono seduta al mio posto, il treno è partito. Non ho potuto fare a meno di notare che andava all'incontrario. Mi son ritrovata seduta rivolta alla Spagna, mentre il treno procedeva in direzione Francia. Ho ripensato ai controllori grigi sulla banchina che mi hanno chiesto. Et vous? Vous allez où? Noi? Noi, chissà, un giorno magari emigriamo di nuovo.


Où est Squabùs?

17 comments:

  1. Buon viaggio, cara dentro e fuori da e verso qualunque luogo.
    Raffaella

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  2. Mentre ti leggevo pensavo se ho mai trovato un luogo che ho sentito davvero "mio", a cui desiderare di appartenere completamente. Per me è senz'altro il Trentino, dove vorrei essere nata e dove credo finirò per morire - se appena avrò abbastanza vita.
    Una città straniera in cui però mi sono subito sentita a casa è stata Berlino, ero ancora sull'aereo e avevo già adocchiato il mio quartiere ideale :)
    Se il tuo destino è la Spagna ti auguro di trovare presto la strada giusta, i desideri viscerali sono terribili e meravigliosi.

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    1. Desideri viscerali che si lasciano lì sotti mille coltri fi altri pensieri. Intanto andremo a passeggiarci spesso, spero. Ci hanno anche appena inaugurato la linea diretta :)

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  3. Abbiamo in molti il nostro piccolo "paradiso perduto" con cui fare i conti. (La tradizione biblica non si basa mica su un cocomero). Secondo me fa parte dello stare al mondo dell'umano in generale e di quello inquieto in particolare. Un "se fossi, se avessi" che è una finestra da portarci dietro con l'illusione che ci sia aria più fresca.
    Il mio personale "paradiso perduto" (ironia della sorte, francese) si è rivelato un luogo in cui mi rifugiavo in cerca della compagnia di una me precedente perduta anch'essa, dall'aria piuttosto stantia proprio per la sua irrealtà. Il giorno in cui l'ho dato per perduto davvero è stato molto liberatorio e, per me, foriero di nuovi più gradevoli equilibri.
    Sono felice che il tuo weekend sia stato bello. So bene quanto faccia bene. Ora guarda con la stessa grinta al qui e (per) ora di Montpello!
    un abbraccio

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    1. Sempre saggia Why...
      Io avevo creduto che fosse andato perduto. Ci sono persino andata con una punta di noncuranza. E invece. Non era più la me stantia che cercavo. Era l"'intorno che mi riconquistava. Proprio. E poi certo madeleine per tutte le nuove me...

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  4. sai la mia esperienza francese nelle montagne dell alta savoia e' stata di gente davvero tremendamente cortese e gentile...pero' riservatissima. a un certo punto ho convinto p a venire a barcellona con me , che non era mai stato in spagna...ci siamo tornati 5 volte in 3 anni, 8 ore da casa nostra a li' e respirare una citta' che per me ha tutto: l meglio dell italianita' della francesita' e della spagnolita' insieme...forse e' questa l'essenza catalana, essere la perfetta via di mezzo tra le civilta' latine europee :-D? e ancora poche settimane fa da qui in aereo siam tornati, per ritrovarla come e' sempre. Una vecchia amica che appena la vedi si ricomincia esattamente dall ultimo incontro, come se non fosse passato un attimo.
    ci fosse un lavoro per p li', non avremmo dubbi nemmeno per un secondo, ma purtroppo e' come voler andare a fare il contadino a new york o l ingegnere nucleare all isola d'elba...no chance :-(

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    1. :( davvero
      Nin so cosa rimprovero senza davvero rimproverare ai francesi. Non di davvero che gli manca Sarà che si prendono davvero troppo sul serio. Sarà quel râler râler et jamais faire. Sarà semplicemente che alla fine della giornata a parlar la loro lingua c"jo la bocca stanca.

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  5. io vorrei avere un luogo così. Ne ho tanti e nessuno. Vorrei vivere qui per quello e là per quell'altro. Vorrei sentirmi italiana, francese e spagnola allo stesso tempo. in ogni caso ha ragione raffaella, buon viaggio sempre.

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    1. E attendo di sentire che ti è parso di Londra!

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  6. Oh che emozione... Mi viene in mente la mia parentesi spagnola. Tra l'altro, guarda caso, ho vissuto a Madrid proprio in autunno :) La mia prima volta all'estero da sola, prima volta a vivere fuori casa, prima volta a lavorare in una lingua che non conoscevo, prima volta in cui ho vissuto una vera attrazione fatale (perché come possono essere affascinanti gli spagnoli nessuno mai ;)) Ci credi che a Madrid non sono mai più tornata per paura di rompere l'incantesimo?

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    1. Ci credo e vorrei sentire tutti i racconti delle cose che citi qui e del tuo ritorno, un giorno, a Madrid.
      E poi aspetto i racconti delio altro posto del cuore! Non preoccuparti, saprò incassare la tua delusione. È che l'Olanda è un posto da vivere, non da visitare.

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  7. Purtroppo mi rendo conto che vorrei poter avere delle destinazioni a scadenza, decisa da me. Mi piace cambiare, non so se sia un modo per non mettere radici o per un senso di libertà.

    Secondo me, Squabus è la persona nell’angolo a destra seduta ai tavoli del bar inclinata per fare la foto, dovrebbe indossare qualcosa di blu. Si vinceva qualche cosa? :)

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    1. Ti assicuro però che alla lunga la mancanza di radici duole parecchio.
      Si si! Squabùs è proprio colei, col suo maglioncino azzurro favorito :) si vinceva in sorrisone... avrai ben notato che qii di questi tempi è merce molto rara... :)))))

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    2. Bene, allora mi prendo un bell'assegno di sorrisoni. Meglio tenerselo in tasca per cambiarlo quando servono ;)

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  8. E' bellissimo provare una passione così. No, è un peccato accantonarla. Prova a far di tutto perchè la vita vi porti lì, è così che vuoi che sia, no?

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    1. Guarda proprio ieri i nostri amici catalani erano qui a cena e ci prospettavano di in amico che affitta in appartamento a turisti. Eccoci. Andremo spesso a spasso, credo. Poi di vedrà. Sogniamo e c'è ancora tempo e spazio di farlo. Per ora Pisti dice hola! Primo passo per il trilinguismo che gli auspico.

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Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova