(un potpourri, come al solito)
Ho
smesso di contare al G+7, però la facilità del conteggio a volte mi
induce in tentazione e mi ritrovo a pensare a quante cose sono
successe cambiate in soli
21
40 giorni. E anche qualcuno di più, chè la trasformazione era in corso,
io immagino grazie a quella presenza. Ma per fortuna non si è arrestata
quando quella presenza è svanita.
Niente è davvero
successo
fuori, però le mie percezioni sono indubbiamente diverse. I cambiamenti
sono tangibili, assaporabili, visibili e danno speranza. Molta più
speranza rispetto a quel
disperato -seppure benvenuto- pensiero
Così non va bene mica, bisogna fare qualcosa (ma cosa?), che
mi rimpallavo da circa... 22 mesi??? Madre mìa, non se ne poteva più.
Io,
per cominciare dalla fine, che pero' é la cosa più sconvolgentemente
incredibile, ho pubblicato un post che non era facile, nonostante
fossero un paio di anni che lasciavo pezzettini nella rete, ho creato
un'etichetta che si chiama
malattia mentale. E questo non è
affatto poco. Io sono fiera di me e dei pensieri che mi stanno
accompagnando al riguardo fin dal minuto in cui ho cliccato Publish.
Questa é una cosa meravigliosa, che non so se potro' spiegare neanche
con un milione di parole.
Poi, passando
a cose che sembrano piccole e insignificanti, ma non lo sono
affatto...
- per esempio, ho ricominciato a cucinare. La parmigiana di
melanzane, i falfel, l'agnello, il risotto salsiccia e castagne, la
tortillas de patata, il gazpacho, l'hummus, la polenta, gli involtini di
zucchine e compagnia bella (e buona!). E non escludo di iniziare a
parlare di cucina anche qui, a grande sorpresa...
- Io, nonostante quanto sopra, ho perso 4 chili. Che
sono pochi rispetto al rimanente sovrappeso, ma é già moltissimo. Ché
qui non si vuole fare le finte ciccione e lo si sappia che si pesa
ancora 74kgx167cm. Ne restano ancora 4 del post-gravidanza e circa 10
del post smettere di fumare. Non riusciro' a perderli tutti e 14, mi
pare impossibile, ma forse ancora 5 si, giusto per sfondare il muro dei
70 al rovescio ed essere fiera di me stessa.
Stamattina Qualche mattina fa mi
sono alzata alle sei e mezza e sono venuta a sedermi ad un computer
(ahimè non mio, lui mi è diventato insopportabile). E questo, per un
insonne mattutina come me è un ottimo segno, chè restare sdraiata finchè
tutti si svegliano sembrerebbe, forse, ai più, infinitamente più
sensato, e invece significa sprecare le mie ore migliori ed era troppo
tempo che questo accadeva.
- Sto scrivendo, in questo preciso istante. E non sono
cose molto profonde o belle o importanti, ma da qualche parte bisogna
pure cominciare.
- Sto leggendo/studiando dei libri che potrebbero aiutarmi.
Uno in particolare mi ha folgorata. E sono ancora ad un terzo. Me lo sto
sorseggiando con calma, come fosse il primo te del mattino. Devo
riuscire a difendere con le unghie e i denti lo spazio riservato alla
lettura. PErché leggere é una cosa meravigliosa e io si' che me lo
ricordavo, ma c'avevo il blocco.
- Io sorrido moltissimo più di prima guardando negli occhi le
persone e comunicando energia. E poi riesco davvero a vedere il lato
migliore delle cose, non è più un mero tentativo razionale, mi viene da
dentro.
- Riesco a dirmi di avere pazienza, il più delle
volte. Non sempre riesco davvero ad averla, ma almeno me lo dico. E' un
buon inizio.
-
Io -e questa è la parte che in linea pratica mi preoccupa un po'- ho
pensato che forse è il caso di restare a vivere nel quartiere Sans âme, e smetterla di accanirci a cercare una casa più verso il centro. Approposito di lâcher prise.
Case verso il centro non ce ne sono nell'arco dell'investimento
economico che ci possiamo/vogliamo permettere, ché noi, si sa, preferiamo sempre volare molto bassi pur avendo ali forti. La vita sarebbe senza dubbio più
colorata, nel Centre Ville, ma in fondo anche logisticamente più difficile, per quel che
riguarda la vita di tutti i giorni, meno lieve, meno 5 minuti e arrivi dove hai bisogno.
Questa cosa l'ho pensata mentre credevo, speravo, che quel certo
desiderio si stesse davvero esaudendo. Poi il frutto del desiderio è
svanito, ma il pensiero di restare a Sans âme non si è dissolto
nel nulla. Solo quando passeggio in Centre Ville vacillo un po'. Abbiamo
visitato case a ritmi folli, tanto che forse una ce ne sarebbe che
forse, forse.
- Ho ricominciato a sognare. Di notte intendo. Erano mesi e mesi che la mattian mi svegliavo vuota. Ho letto delle
cose sul sogno cosciente e senza neppure bisogno di molto sforzo ha
funzionato, al mattino mi sveglio di nuovo meravigliandomi delle cose
intricate che ha prodotto il mio inconscio. Non l'ho ancora sognata o
non sono riuscita a ricordarmi di un sogno dove lei fosse presente, ma
immagino che verrà anche quel momento.
- Sono cosciente di ripetere continuamente certi schemi
distruttivi nei rapporti interpersonali. Soffro moltissimo delle
conseguenze, chè se fossi veramente stronza e non lo sembrassi solo la mia esistenza sarebbe infinitamente più semplice. Però, ora, invece di abbattermi, ho iniziato a fare feed back puntuale. Cazzo é andata male, vabbé pazienza, la prossima volta provero' a fare cosà. Sono fiduciosa che prima o poi, se continuo con questa applicazione a cercare altre modalità, riuscirò.
- Ho iniziato a cercare di dire molto precisamente cosa non
va. In un meccanismo che sembrava autolesionista, e forse lo è pure
stato, quella mattina del primo di settembre, io ho scritto al mio capo
una email in cui dicevo esattamente cosa stava succedendo. Che stavo
avendo una fausse couche (in italiano non riesco a dirlo, la parola è
troppo). Il mio capo lo ha riportato, con mio grande stupore, a tutti
gli altri. D'altronde non lo avevo avvertito che volevo che la cosa
restasse confidenziale, e -d'altronde numero due- quest'uomo ha
oggettivamente dei limiti relazionali. Ed io sto imparando ad
apprezzarlo comunque, in fondo crescere significa anche perdonare i
limiti umani del proprio capo, in qualche modo. Sono sopravvissuta al
rientro sul lavoro e anzi provo un nuovo slancio , finalmente, chè in
quel luogo sto sprecandomi. E questo è un lungo, altro discorso. Che mi
dovrò di elaborare, non adesso però.
Una mattina della settimana scorsa avevo da fare un
esperimento lunghissimo, di quelli che stai in piedi delle ore appresso
al timer che suona (poi ci si stupisce della mia cooking crisis) e
devi fare su e giù e fare calcoli e pesare polveri e stare molto
attenta chè un piccolo errore e il lavoro di giorni se ne va a puttane.
Quella mattina, mentre ero seduta al computer, preparandomi
psicologicamlente alla giornata massacrante, ho avuto una specie di
illuminazione, l'ennesima del periodo. Mi chiedevo -ancora una volta-
se davvero voglio fare questo mestiere, dicendomi che forse sarei
molto più felice a fare altro. Ma cosa? FInché mi é venuta in mente
una cosa meravigliosa. E mi pareva incredibile non averci pensato
prima. Poi, sono entrata in laboratorio come un gladiatore buono, con il
sorriso stampato in volto. Pipettavo calma e precisa
comme il faut e intanto pensavo in sottofondo a
questa idea meravigliosa. E a quel bancone mi sono
divertita come credo non sia mai, mai successo in 8 anni di pure decentemente onorevole carriera.
Perché ti diverti davvero solo se hai un qualcosa di meraviglioso che ti aspetta.
Poi,
come se già la mia giornata non fosse stata già fantasticamente
meravigliosa cosi' come stava andando, in una pausa ho letto
questo post di Polly
e ho fatto il test e ci ho preso un gran gusto, perché se stai
cambiando davvero fare un test di personalità é una cosa incredibile. E
quindi io ora sono INFJ (100%, 82%, 73%, 64%). Personalità tipo Gandhi (ma anche Hitler...).
Quel
che voglio afferrare -e ricordare quando ce ne fosse bisogno- è che un cambiamento c'è indubbiamente stato. Non
sono solo parole. Vediamo dove arriviamo in questo giro di spirale,. Oggi sono Gandhi, domani che saro'?
...le discese ardite e le risalite