05 March 2013

Dell'abbracciare gli sconosciuti


Voglio proseguire la lotta a quella timidezza, insicurezza -o chissà cos'è esattamente- di cui parlavo più giù. Sento che deve diventare top priority, perchè che cosa siamo se non siamo interazione con l'altro?

Oggi volevo abbracciare una persona. Volevo scrivere digitalmente: ti abbraccio, ad una persona che non ho mai visto, ma di cui leggo. E' una cosa che in genere non faccio, mi suona totalmente stupido, anche finto, scrivere una cosa così intima ad uno sconosciuto.
 Poi però mi è venuto in mente di quel giorno che passeggiavo per la cittadina medievale olandese. C'era mio padre in visita, che -tutto tronfio- spingeva il Pistacchietto nel passeggino. Io non mi sentivo un granchè bene, giù di tono, non ricordo assolutamente perchè e non ha neppure importanza ai fini della storia.




Quando nella folla del centro mi trovo di fronte due ragazze vestite in maniera piuttosto sgargiante, portano un cartello con una scritta: free hugs. Capisco il senso e mi predispongo benevolmente a ricevere quel che sta per succedere. Il mio linguaggio corporeo deve comunicare molto chiaramente la mia ben-disposizione, perchè questa ragazza mi stringe a sè in una maniera così calda, ferma e allo stesso tempo tenera, che qualcosa mi si smuove dentro. Dopo un tempo non eccessivo, ma per niente breve, lei lascia la presa, io la ringrazio e scambio con lei qualche parola che non ricordo assolutamente, probabilmente troppo colpita (rende meglio il francese bouleversée, ma in senso buono).

Mio padre non ha notato il cartello, o non ha seguito le parole in inglese che ci siamo scambiate, oppure è stato tradito dalla verosomiglianza di quel gesto. Tant'è che appena la ragazza sgargiante si allontana, mi chiede chi fosse quella mia amica. Si stupisce quando gli dico che non l'avevo mai vista in vita mia, mentre tra me e me mi domando se il bouleversement è dovuto all'empatia creatasi tra due persone affini o ad una congiunzione astrale propizia o al fatto che ho incontrato un'artista dell'abbraccio.
Grazie all'abbraccio di una perfetta sconosciuta,  per tutto il giorno ho sentito un senso di calore e benessere difficili da spiegare.

Avevo colto subito il senso del gesto e del cartello, ma non sapevo che esiste un vero e proprio movimento che supporta free hugs.


Oggi mi sono ricordata di quel calore e ho ricacciato indietro quel pensiero che abbracciare una persona sconosciuta non si fa. Si fa eccome, soprattutto se si sa un pochetto del perchè sta vivendo un momento difficile. Ecco perchè d'ora in poi non mi vergognerò più di abbracciare persone che non conosco davvero.

11 comments:

  1. Non credo ci riuscirei. Per arrivare al contatto fisico devo superare un po' di barriere psicologiche.

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  2. Si, si, Speaker! Ti capisco eccome. Pure io credevo. Ed invece il punto del post è proprio che forse ci sono ragioni ancestrali per cui per tutti potrebbe essere possibile sperimentare quel che ho descritto. E' esattamente il motivo per cui
    la free hugs campain
    http://www.freehugsguide.org/
    esiste.

    I free huggers non sono persone che se ne vanno in giro ad abbracciare tutti quelli che passano. E' qualcuno che probabilmente ha sperimentato la potenza di un abbraccio, ci crede, va a passeggio guardando negli occhi le persone che incrocia e mostrando un cartello evocativo (io non conoscevo il movimento, l'ho scoperto ieri che scrivevo il post!).

    Io ero triste, ero giù e il fatto che ero a spasso con mio padre probabilmente non aiutava. Mio padre non è uno empatico.
    Questa ragazza colorata ha colto nei miei occhi il bisogno (per me totalmente inconsapevole fino a quel momento) di contatto umano.

    Prendi questa mia storia come che se vengo da te a scriverti 'un abbraccio', non te l'ho scritto con leggerezza. VOleva essere il mio manifesto dell'abbraccio ad uno sconosciuto.
    E poi, oddio mio, che forse sono una freehugger in potenza. Sai l'energia cosmica in una giornata ad abbracciare persone che ne hanno bisogno....... mumble mumble

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  3. Bè gli abbracci virtuali ti riescono bene quindi potresti davvero essere una freehugger in evoluzione!
    Anche per me non è facile superare una certa timidezza "fisica" ma poi gli abbracci sono così belli che mi lascio andare. Mio figlio ormai è rassegnato, però ho dovuto abbassare il numero dei baci quotidiani, sai ormai è un'ometto :)

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  4. @Marzia: intanto mi considero complimentata e per un pochetto me ne andrò in giro col sorrisetto contento ed il naso all'insù... e per ricambiare il complimento ti dirò che dei buoni abbracci virtuali bisogna pure meritarseli :)

    mi metterò a leggere qualcosa in più della campagna, intanto mi sono portata avanti ed ho cominciato a corteggiare la potenziale compare per un duo di neo-freehuggers strainiere nel sud della Francia.... Avrò forse bisogno di aiuto per convincerla?? chissà...

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  5. Secondo me tutto si semplifica se, invece di pensare a difendere le nostre insicurezze, pensiamo che forse la persona che ci è davanti ha bisogno della nostra affettuosità. Allora perché non offrirgliela? Noi non ci perdiamo nulla in ogni caso, poi dal bene può nascere solo bene...
    L'unica condizione è essere sinceri. Tutti hanno bisogno di essere amati, quindi regalare un po' di amore non fa mai male.
    Ponendomi in questa ottica ho aperto molto il mio carattere e mi sono trovata molto meglio.
    Mila

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  6. @Mila: si anche io sto facendo un percorso simile: uscire dal cono d'ombra della soggettività ed ascoltare le esigenze degli altri

    (ma sei zia Mila? moglie di sCiro e mamma di Teta e ...Va? e zia del Pistacchio?)

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  7. No, sono una sconosciuta che si interessa alla vita degli italiani residenti all'estero e del modo di vivere fuori d'Italia...mi sono sentita coinvolta da ciò che hai scritto ed ho commentato...
    Ciao e tanti auguri anche se non sono nessuna persona speciale ;)
    Mila

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  8. scherzi? qui si è tutti speciali :)
    benvenuta e grazie della partecipazione. Mi fa sempre un gran piacere

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  9. Felicissima di aver appena ricevuto un tuo free hug virtuale!

    Mamma Squa, ormai non puoi più nasconderti, e come ha scritto un po' più su proprio Marzia, è ufficiale sei una FREEHUGGER IN EVOLUZIONE!

    Sogno da sempre un viaggetto nel sud della Francia... chissà che un giorno non ti incontro proprio con quella tua amica e il cartello "Free Hug" in mano!

    Grazie e a presto!

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  10. Gli abbracci virtuali scaldano il cuore ancora di pìù... un abbraccio forte a te!

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  11. Sai che una delle cose che mi piace di più della Svezia è che qui si abbracciano le persone, anche semisconosciute, per salutarle. Al posto dei baci sulle guance, che paradossalmente sono ritenuti troppo intimi. Si dice poi che in una relazione sia importante baciarsi, che è un gesto che col tempo si tende a fare più raramente, ma io ho traslato questo ragionamento e più o meno una volta al giorno e senza nessunissimo motivo mi faccio la mia dose di abbraccio stretto (non che boicotti i baci eh). Ho letto peraltro da qualche parte che è provato il potere antidepressivo di questo gesto e penso che quelli degli sconosciuti siano più forti proprio perché fendono la corazza protettiva automatica che indossiamo senza saperlo quando siamo fuori dalla nostra comfort-zone. *Hug*

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Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova