01 January 2014

Ciao 2 0 1 3, non mi mancherai

P.A.S. (Post Ante Scriptum)
Questo revival è stato un esercizio meraviglioso e facendolo mi sono accorta della meraviglia dei commenti lasciati dopo, quando il blog è scorso via altrove, ma quelle parole sono rimaste. Magia del blog. Se seguirete il revival (che mi è parso come uno di quei video put-purì, strappalacrime) e vi verrà voglia di lasciare una traccia nel passato, fatelo, vi prego...


2013, un anno intenso, durissimo, come direbbe Mario...

2013, l'anno della depressione bianca, che continua ancora, bianco sporco forse, o tinta pastello. Che quando la dico questa depressione, non viene creduta. Ma che dici? No no non sei mica depressa tu. [Ma se stai benissimo] mi pare persino di sentire. Eppure io proprio bene-bene non sto. Quel che hai è una depressione bianca, che comunque sorridi, vai a fare la spesa e giorno per giorno il minimo indispensabile. E tutto il resto è spreco, noia, tristezza, pigrizia atavica.


2013 l'anno che però ci provo, prendo, simbolicamente, un treno a caso, questione di provare. Hai guardato fuori dal finestrino, hai lasciato lo sguardo correre sulle vigne spoglie e abbandonate ad un sole assoluto e ghiacciato. 

L'anno del coraggio disperato... Laptop in grembo, ho pigiato sui tast: blog mamma montpellier. Zio Google è stato gentile con me, restituendomi in uscita tanta speranza e colore (...)
Del dire a Bianca ci incontriamo? Poi l'incontro, le chiacchiere, poi i saluti, i pensieri, i messaggi.


2013 L'anno della lotta alla timidezza, in cui spiego perchè non mi vergogno di abbracciare gli sconosciuti


L'anno che dopo avere fatto jackpot altrove e aver lasciato tutte le monetine nella slotmachine, aver voltato le spalle, verso altri lidi, ho trovato un lavoro nuovo. E non è mica poco. E proprio mentre trovavo questo lavoro nuovo, ho scritto tantissimo di parità e concilicazione, di genitorialità a quattro mani. L'anno che ho descritto in maniera logorroica cos'è un mamadag


Poi ho smesso di scriverne e mi sono fatta più frivola da una parte, tanto cupa dall'altra. Forse ho smesso di scriverne anche perchè, riguardo alla conciliazione, mi ha colto un pensiero amaro che non ho ancora elaborato e digerito, ma l'ho comunque scritto altrove, non sul mio blog -come spesso capita-  ma a casa di una persona che mi piace.


Correva l'anno 2013 quando invece ho deciso che mi merito di giocare anche io.
E  ho giocato e la frivolezza l'ho poi racchiusa in tante cartoline colorate e bellissime, nei racconti d'Olandia che ho voluto regalare a Francesca. Col cuore. E in nuove cartoline che verranno (entro il 7 gennaio! giocate anche voi!!).


2013 e ho ballato tanto con Pistacchio. Quella playlist è cresciuta un pochetto e dopo un po' di dimenticatoio è tornata in auge ultimamente, con Pisti che balla con le braccia e le ditina su e giù. Da un po' vorrei aggiungere My Sharona e non so perchè non ci sono ancora riuscita.


2013 anche su toni molto meno allegri, ho ho fatto tanto-tanto grieving (...) to grieve. E' efficace perche' e' un verbo, descrive un'azione. Cioe' tu sei li' e quello fai. Puo' sembrare che soltanto guardi fuori, cammini su e giu' per la stanza milioni di volte, mangi (troppo) cioccolato, vai al mare -quello li'- per una settimana e te lo guardi tutto, ti svegli all'alba e ti vengono i pensieri, esci e compri quel paio di scarpe, ti rannicchi sul divano e speri che i singhiozzi si calmino, vai a nuotare... ma quello stai facendo: you grieve. And I keep grieving (...)
Il cammino è ancora lungo, lunghissimo.


2013, ho creato il ripostiglio. Che è un posto proprio importante dove ci sono parole visibili ed invisibili. La sfida è tracciare quel che non riesco a pronunciare con inchiostro intellegibile. Sfida ancora più grande è scrivere nuove parole, non sempre le stesse ma in mille salse. Trovare nuovo senso. Riprendere il cammino. Trovare un nuovo senso.



2013 e per arrivare a certe mensole del ripostiglio parto raccontando una storia di burnout, che non ho ancora finito, ma continuerà qui, prima o poi...



2013 e il blog, finalmente per davvero. E si vede che è vero quando io credo di essere criptica e impercettibile. Poi all'improvviso, un senso di spossatezza e di vertigine. Non è successo apparentemente niente. Nulla si è mosso fuori. Solo, silenzioso, quel dolore allo stomaco. Come un pugno. Pedalando lasci sfogare una leggera sovrappressione. Un piccolo mancamento impercettibile. Invece c'è chi capisce a pieno cosa sto dicendo e si preoccupa per me. Grazie amica virtuale, lontana, ma vicina.  Grazie di non avermi mandata a stendere ed esserti presa la briga di chiedere e di spiegare.


2013 e gli amici virtuali appunto. Mica tanti, mica pochi. Giusti. Affettuosi, colorati, delicati. Belli proprio.

2013 e i blogstorming.  Mi sono un po' distratta da genitori crescono, per tanti motivi, in parte anche per la poca accessibilità da smart phone (deco andare a segnalarlo, ora che ci penso).


2013 piccole mamme crescono e fanno critica al mammacentrismo (parte prima).




2013 ed il librino preferito di Pisty [che nell'ultima settimana di dicembre ha potuto leggere con la zia che gliel'ha ce l'ha regalato] che mi ha insegnato come La sfida ai  propri limiti è una cosa seria, ancora più importante di una verità o una menzogna.



2013 ho corteggiato una donna bellissima che ora è amica mia.
(...) da quando sono espatriata, fare amicizie femmine ha preso gli stessi contorni emotivi del corteggiamento di un potenziale fidanzato. Mi emoziono, mi batte forte il cuore, guardo il soffitto prima di addormentarmi, domandandomi Starà pensando a  me? Le piacerò? Io le donne adulte che mi piacciono le corteggio. Ci flirto sperando di essere ricambiata. Le delusioni di un'amicizia che non nasce mi devastano anche più dei primi amori di adolescenza.  


2013 ho giocato un po' a calcetto. Quando ha sentito che persone dell'istituto il mercoledì vanno a giocare a calcetto, squadre miste, Squa le sono brillati gli occhi, come a Mila Hazuki o sua cugina Mimì durante una partita importante. Ferma, entusiasta, convinta, ha chiesto se poteva giocare anche lei.


2013 sono tornata  a recitare. Il fatto è che ci si prepara, ma capita che non ci si senta mai davvero pronti. Poi al momento della Prima le cose funzionano: vuoi perchè il risultato da raggiungere lo sai tu, ma chi ti guarda no. Chi ti guarda, lo fa con altri occhi, quasi sempre più gentili dei tuoi. Che poi, e questa è un po' la magia ...in realtà il risultato, tu che reciti, non lo vedi proprio (e in video non vale mica). Teatro è impegnarsi a fare qualcosa che sarà per tutti, altri attori in scena compresi, tranne che per te. E doversi fidare del ritorno. Una cosa magica.



2013, un anno a guardare i tram. Mi piacerebbe che qualcuno ci fotografasse, mentre ce ne stiamo lì seduti. Lui sul suo passeggino, io affianco, per terra. Restiamo  in silenzio, in attesa. Guardiamo i tram che dormono. Aspettiamo, speriamo che ne arrivi uno. E secondo me siamo bellissimi.


2013 e il toddler -e tutti gli altri- blues


Insomma a revival compiuto, mica male per essere stato un anno duro e difficile...
Salutando il 2013 mi ripeto una cosa che dice così:  le cose non possono toccarti finchè non ti toccano davvero...
Io sono qui. E faccio ciao con la manina

12 comments:

  1. Un bellissimo resumè di mille cose che non conoscevo. Un anno mica da poco, dunque! E ad maiora semper.

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    1. per niente da poco! Speriamo di riuscire a cambiare registro però.

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    1. zeppo per alcuni veris, vuoto-vuotissimo per altri. Ma cambierà il vento :)

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  3. beh come 2013 non si può dire che non ti abbia fatto vivere parecchie cose...
    però forse forse che sia passato non è poi un male...

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    1. che scrivevo 2014 già a inizio dicembre mi son dimenticata di dirlo?

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  4. Che bello ricordare l'anno in pillole, forse dovrei farlo anch'io per fissare risultati e migliorare gli obiettivi, ma sono pessima nel creare liste sensate.
    Direi che il 2013 è stato ricco di emozioni e di riflessioni importanti, chissà quali meraviglie ti riserverà il 2014 :)
    Ancora tanti auguri!

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    1. guarda è stato un esercizio a cui mi sono un po' costretta. E come immagianavo mi ha fatto piacere. L'anno prossimo però inizio già a Natale la rilettura, che arrivata a luglio faticavo a continuare e mi ero imposta di finire il primo dell'anno.. quelle fissazioni stupide...
      molto istruttivo comunque!

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  5. Nel 2013 ci siamo conosciute e per questo ringrazio quest'anno complicato.

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  6. Io i revival li amo e li odio insieme...ci son tante cose dentro e tante che fanno male ...e che vorrei lasciare al loro posto...ho scelto di parlare di cose belle, solo di quelle, sul blog perché ...eh...perché quel vuoto che risucchia fa male... Chissà poi se faccio bene...va beh...scusa lo sfogo, sarà la febbre...

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    1. Si hai ragione, ma mi sa che avevo bisogno di guardare in faccia I motivi per cui mi sento così stanca e giù. Ce ne sono cacchio e nonostante son successe anche tante cose belle e devo essere più imdulgente.
      Un bacio Fra! Take care!!

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Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova