05 September 2014

G+5

Al giorno meno due (G-2) il chercheur gli ha preso il colpo della strega, mentre sollevava il Pistacchio più pesante del mondo. Al G-1 ho cucinato tutta mattina e ho gestito la pesantezza del Pistacchio, nel pomeriggio mi sono fatta un bagno caldo. Ho poi ripercorso tutte le cose che forse avrei dovuto evitare, ma lo so, lo so bene che non c'è una singola cosa che avrei dovuto o non avrei dovuto fare ed è sciocco pensarci. Anche se questa filosofia un po' estremamente darwinista racchiusa nella legge del tutto o nulla che il personale medico (francese?) continua a ripetere, mi innervosisce, mi disturba. Che non serve il riposo, non c'è accorgimento che tenga, non serve un integratore di progesterone, solo per fare degli esempi. Che la Natura seguirà comunque il suo corso. E io mi innervosisco perchè sì c'è il tutto, c'è il nulla, ma in mezzo ci sono una miriade di altre possibilità. 


Al G+1 mi sentivo ogni secondo sull'orlo dello svenimento, come se in me circolasse la metà del sangue necessario a sostenermi, come se  le mie gambe fossero di piombo.


AL G+2 ho pianto l'Oceano Atlantico, il Pacifico non poteva essere.


 Al G+3 mi sono sentita fisicamente arrabbiata. Al mattino ho rifatto il dosaggio delle beta che per fortuna scendono velocemente senza lasciar temere problemi irreparabili. La Natura me ne  ha dato una, ci tenevo a sapere che non fosse in pericolo. Non riuscivo a stare ferma e mi sentivo arrabbiata, nervosa. Sono riuscita a fare un paio di cose molto utili e che aspettavano da tempo, ordine tra tutti i conti e i documenti di rimborso delle spese mediche e l'acquisto del nostro primo telefono fisso. Nonostante il mio "desiderio" più grande fosse sdraiarmi e distrarmi, lobotomizzarmi con qualche stupido video. Poi un desiderio di correre, di andare più veloce possibile, di smaltire questo qualcosa che ho in corpo e mi da rabbia, il pensiero che fosse  ancora presto.


Al G+4,   doveva telefonarmi la ginecologa e mentre non lo faceva la rabbia  montava ancora di più.  Poi sono andata a scegliere i miei primi occhiali da vista, cosa che trascinavo da mesi (e l'anno scorso dicevo che l'ottico sotto casa non mi serviva...), ho fatto la spesa, una lavatrice, poi ho ascoltato il mio corpo. Ho infilato la tuta, le scarpette e son corsa via su per Sans âme verso Frittole. Correvo, correvo e pensavo che questo quartiere noi lo pensiamo male e invece ci ha dato tanto. Sono tornata a casa, ho pranzato, una doccia galattica, preparato la cena. 


Al G+5 ho sentito voglia di un caffè, io che sono disintossicata da parecchio tempo, l'ho bevuto, mi sono seduta a tavola, ho aperto il pc. Penso di essere pronta ad andare. Ancora un po' più spaventata e umile, leggermente più curva, ma più viva di prima e questo è un gran ben.

Sento a fior di labbra alcune parole che ho letto qualche giorno fa, sullo schermo di una donna molto forte:
se una cosa non dipende solo da te per riuscire, tu non puoi dipendere solo da quella cosa per essere... 

ci provo

9 comments:

  1. oh no Squa, oddio mi dispiace, non avevo visto questo post mentre commentavo all'altro, sorry :-//
    Che peccato che sia andata cosi...questa volta. Ma io sono fiduciosa, vedrai che la volta buona arrivera'.
    Ora lasciati coccolare...(e niente sensi di colpa, please. Lo sai anche tu che non c'entra il sollevare il Pistacchio).
    Ti abbraccio

    ReplyDelete
  2. Passo dopo passo...
    (La frase di Patalice è stupenda, deve diventare uno dei miei mantra.)

    ReplyDelete
  3. La vita che dà, la vita che toglie. Fai bene ad essere arrabbiata, ma mai con te stessa. Non è colpa tua, è solo tanto ingiusto.
    Mi dispiace. Fai quello che più ti fa stare bene. Continua a correre Squa.

    ReplyDelete
  4. provo a scriverti due righe da giorni. non trovo le parole. ma niente sensi di colpa, squa, nessuno, mi raccomando. te l'hanno già detto altri. arrabbiati, sfogati, domandati, pensaci, distraiti...tutto quello che vuoi. non piace nemmeno a me quell'atteggiamento da tutto o niente, son d'accordo con te. ma non darti colpe. ti abbraccio forte.

    ReplyDelete
  5. E poi ci sono I click, a volte (o forse sempre) arrivano dopo le peggio mazzate. Che ti dici che la vita è meravigliosa, tutto è sacro e SENTI l'universo. Almeno così è stato negli ultimi giorni, mentre ero al cospetto di me stessa e dei miei carissimi. Oggi mi tocca affrontare il resto del mondo ed inizio con un sospiro e poi vado.

    Grazie dei pat-pat. Davvero. Sono uscita dal pozzo, mi pare, spero di non tornarci per un bel po'.

    ReplyDelete
  6. coraggio, sti dottori francesi hanno ragione, nel loro modo darwinista cercano di farti capire che non e' colpa tua! purtroppo la vita da e la vita toglie, ma quello che accade ora non preclude altro futuro!

    ReplyDelete
  7. Oh oh noto ora che il mio commento non è stato pubblicato! Ormai i pat pat sono superflui però ti dico che ti capisco bene perché ancora mi cruccio per essere andata in sauna l'estate scorsa, quando ero convinta di essere incinta e ancora penso che sia stato x colpa di quella spa se il test è risultato negativo... cosa vuoi farci, il cuore e la mente non sempre ubbidiscono alla razionalità. Spero che ora vada meglio

    ReplyDelete

Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova