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03 October 2014

L'ennesimo inizio

Sono stufa di nascondere certi pensieri per e da tutti coloro che non possono capire e che saranno stupidi, ottusi e magari anche cattivi. Voglio essere più forte di cosi'. Forse non lo sono, ma lo voglio essere.

E' ora di essere presente e trasparente per quelli che ci sono e ci saranno e magari, anche, hanno bisogno di aiuto. Perché solo sapere che non si é soli é un aiuto insperabile e indicibile.
Quello che seguirà, da oggi in poi, magari non l'ho scritto adesso o ieri o qualche giorno fa. Ma l'ho scritto e poi non ho avuto il coraggio. Oggi, che é un nuovo inizio, un inizio triste e rassegnato, ma pur sempre un inizio, sento il coraggio e lo assecondo, per disperazione. Se mi abbandonerà si vedrà.

E poi. Poi quando si dice delle amicizie -o anche solo interazioni- virtuali... si possono dire tante cose, ma c'é un elemento forte e fortemente legato alla scrittura. Noi che ci conosciamo su questi schermi e poi chiacchieriamo attraverso una tastiera, magari abbiamo qualcosa in comune nella vita, nel passato, nei pensieri e nel modo di essere, o magari no. Quello che sicuramente ci accomuna é il bisogno di scrivere e magari anche il bispogno di essere letti. La scrittura per noi é potente, forse é lenitiva. Forse  lasciarmi leggere é la via per trovare delle risposte. O dei compagni di viaggio.

Anche io voglio lasciare la porta aperta. Non so cosa ne sarà, al limite scappa via qualcosa. E non sarà necessariamente un male.

Oggi voglio che sia un inizio diverso.


Adesso ho capito cosa voleva dire:  je lâche prise

09 May 2013

Criptico ed impercettibile


Credevi di trovarti già oltre. 

Credevi di stare costruendo una strada che porta da qualche parte, non sai dove, ma lontano da quel senso di inadeguatezza, di solitudine e persino colpevolezza. Ma come può essere colpa tua? Così strano sentire tenerezza per te stessa. 

Poi. Poi ti capita di incrociare dei pensieri leggeri. Pensieri di qualcuno che è spaventato, comprensibilmente. Pensieri fatti di inconsapevole sufficienza, dettata da incolpevole ignoranza. Non ti riguarda, eppure quelle parole ti fissano dritto negli occhi e ti smuovono. Quella paura è così comprensibile. Mentre il dolore che si è destato alla bocca del tuo stomaco è indecifrabile. Inspiegabile. Criptico.

Semplicemente non sa, non può sapere che cosa significa.

Pensavi che la strada fosse solida. Poi. Poi all'improvviso, un senso di spossatezza e di vertigine. Non è successo apparentemente niente. Nulla si è mosso fuori. Solo, silenzioso, quel dolore allo stomaco. Come un pugno. Pedalando lasci sfogare una leggera sovrappressione. Un piccolo mancamento impercettibile.

Poi. Poi ritorni a camminare.