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22 May 2013

se non vi piace ingegneria, chiamatela: Arte del sonno

il risultato è uguale. Che le parole non siano d'ostacolo, quando il messaggio è così importante.

Sono ufficialmente una vigliacca. Pungolo, cosi' i post li scrive lei, pero' diciamolo é anche bene: li scrive meglio di come non farei io. L'ho già commentata liberando le inibizioni, perchè chissà com'è, a casa degli altri a volte ci si sente più protetti. Mi limito a sottoscrivere ogni parola e a incorniciarlo il suo post.

Qui un preview:

La parola ingegneria disturberà quelli per cui tutto è natura, istinto, che una mamma già sa prima di leggere o sentire pareri. Io non sono sicura che in una società moderna e snaturata come quella dove viviamo sia davvero possibile ascoltare e seguire l'istinto.
Semmai quel che Why dice, io credo e lei mi correggerà se non interpreto correttamente, è che per essere in grado di riascoltarli gli istinti purtroppo bisogna applicarsi. Abbandonati alla vita frenetica e tutto stress e alle interferenze forse faremo fatica. E approposito di interferenze consiglio anche questo post di Why: le mamme intorno.


Mamme e papà davvero disperati perché i vostri bimbi non dormono, che non siete ancora disposti ad abbandonarvi al fatalismo. Accogliete questo messaggio con speranza. Vi auguro che la vostra chiave sia semplice da trovare. Non disperate.

Coloro che la parola ingegneria non piace molto, potranno leggere Arte o anche poesia del sonno, perché é quello che é. Il risultato non cambia. 

26 April 2013

Mamma a tempo pieno ?

Della serie Parole da incorniciare, per guardarle a lungo e rifletterci parecchio. Parole proprio importanti, utili, inspirational o semplicemente belle. Mentre il blog scorre via, per definizione, provo a farne istantanee che so un giorno avrò voglia di riguardare.



qualche giorno fa scriveva del lasciare il lavoro per dedicarsi a fare la mamma a tempo pieno. Cito solo la fine del post. Che è un post bellissimo che mi ha toccato un po' di corde critiche per così dire.  
Forse è vero, forse una donna che sceglie di non essere indipendente economicamente decide di mettersi nelle mani di un uomo. Il fatto, però, è che una donna, con tutti i suoi sogni, in due mani non ci sta. E allora preferisco pensare alle braccia di quest'uomo. Braccia che stringono, e accolgono, e sostengono. Senza essere proprietarie.

28 March 2013

I bambini e la comunità

Parole da incorniciare

Sto leggendo un sacco di blog ultimamente. E tra l'altro un sacco di blog che non conoscevo. Ma dove sono stata io negli ultimi due anni e giù di lì? Un idea ce l'ho anche. E comunque, quanto mi sono persa... Manca poco all'inizio di una nuova vita -che mi spaventa molto- nella quale molto probabilmente non riuscirò a tenere questo ritmo e me ne dispiaccio preventivamente.

Spesso leggo cose che andrebbero incorniciate, per così dire. Cose proprio importanti, utili, inspirational o semplicemente belle. Mentre il blog scorre via, per definizione, da oggi provo a farne istantanee che so un giorno avrò voglia di riguardare.


Sono due i post che voglio incorniciare oggi. Entrambi parlano di bambini e comunità.

Marzia, per l'ennesima volta di fronte alle sue ferite, fa un appello che in fondo è semplice, e toccante. Alcuni bambini sono più impegnativi di altri. Alcuni ingredienti per facilitare l'esistenza (di tutti): sospendere il giudizio e tendere una mano.

Marco, che vive millemiglia altrove, scrive quella che per alcuni versi sembra una risposta -ante litteram- all'appello di Marzia. Ci sono bambini che soffrono più degli altri e possono essere problematici. E' giusto escluderli? Questi bambini sono di tutti.


Son tempi in cui sto toccando con mano la mancanza di comunità. Ma aggiungere del mio qui mi sembra che stoni, forse lo faccio separatamente.