09 July 2006

Una mattina qualsiasi



Mezzogiorno meno qualcosa, sole praticamente allo zenith. Mi precipito in strada, le ruote girano sull'asfalto rovente. Sei, sette, otto piccole commissioni da assolvere. Pedalo rue Joseph garnier, poi giù alla gare, un salto lungo Victor Hugo. I semafori volgono al verde appena Tempesta si approssima agli incroci. Le strade sono comunque deserte, tutti sui sassoni lungo la Promenade ad abbrustolirsi e cercare refrigerio, non si sa bene in che ordine. Via alla biblioteca, mi tocca pagare la multa dei due giorni di ritardo in cui riporto i libri. Jean Jaurès, compro pacchetti di carta oro, arancio, argento al piccolo supermarket asiatico, sono per la Carmen. Giù verso la vieille ville, spingo la bici lungo i cunicoli. Il sandalaro romano ha chiuso per il pranzo, alzo le spalle tra me e me, vado anche io a caramellizzarmi al sole giusto accanto al campo di beach volley. Musica e rumore di palle sulle mani, sulla sabbia. Sono quasi le due, sorrido guardando i turisti in prima fila, tra poco arriverà l'onda anomala delle quattordici e qualcosa, non lo sanno. Puntuale l'onda arriva, e con lei il via vai di asciugamani a strizzare, li guardo divertita, mi stendo rilassata. Un attimo dopo è il mio turno. Sorrido ancora, questa volta di me stessa, ancora un po' turista, ancora tanto straniera.
All'orario di apertura dei negozi faccio fagotto, torno dal sandalaro che dice che si' me li fa i sandali come voglio io, a settembre. Mi gusto un gelato lungo cours Saleya, in rue Cassin guardo il palo a cui ho legato la bici la sera di Francia-Spagna, quando sono tornata a prenderla non c'era più il campanello. Maledico un'altra volta il disgraziato che se l'è rubato.

Mi guardo intorno passeggiando leggera, senza fretta, sto ancora sorridendo... penso che in fondo voglio bene a questa città, un po' zoccola, un po' generalessa...

1 comment:

  1. Grazie per l'acquisto d'oro e d'argento...L'Italia ha vinto i mondiali da dieci minuti direi...dal rumore ininterrotto che arriva dalla strada...Baci a Prua e consorte. Carmen

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Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova