24 August 2013

Voglio andare a vivere in campeggio

Aha ahaaaa
Voglio la rugiada che mi bagna
Aha ahaaaaaa

il Fiume


No ma  non si scherza mica. Noi dobbiamo davvero andare a vivere in campeggio. Il campeggio è LA via. Certo ci sono alcune cose da perfezionare. La tenda che abbiamo acquistato, tanto per cominciare, della quale siamo scontenti. Dettaglio minimo direi, no!? Se riesco a trovare altri -ormai preziosissimi- momenti di santissima pace per scrivere, qualche appunto tecnico ci provo a buttarlo giù.  Per altre cose ci sono ampi margini di miglioramento... ma in generale: il campeggio spacca, come si dice a Milano. Il campeggio è tempestato, come si dice da noi. Il campeggio vince su tutto e tutti. Il campeggio è la via. In campeggio siamo la famiglia del Mulino Bianco. Sembriamo degli sfollati, con tutto il rispetto per gli sfollati, ma siamo felici. Sereni. Contenti. Allegri. Di buonumore.

Intanto Pistacchio in campeggio dormiva fino alle 8 anche 8 e mezza. Odiatemi pure tutti in coro, tanto vi sento anche se borbottate. Verso le 6 io che ero già sveglia sentivo un versetto, poi, si vede che si girava dall'altra parte: il silenzio e il suono del fiume riprendeva a fare da sottofondo. Non importa che faceva un freddo becco (ma forse era proprio per quello che dormiva? ce lo domandiamo ancora) e io non potevo fare una cippa nel tempo gentilmente concessomi dal mio amato risveglio all'alba... di nuovo in armonia con l'universo grazie alle sveglie più tarde del nanetto. Nessun sarcasmo, io adoro seriamente la mia insonnia mattuttina: alle 6 il mondo è mio e solo mio.
E allora speravo in una tacca volante di cellulare per leggere qualche post (ma lettori di feed che scaricano e poi si può leggere off line non ce ne sono?!). Comunque anche senza tacche non importava, ero felice lo stesso, rannicchiata nel mio saccoapelo, leggevo. A seconda delle condizioni di luce e batteria, su carta: Asha Phillips - Saying No: Why it's Important for You and Your Child, aka I no che aiutano a crescere. Come ebook: Carlos J. González Rodríguez - Bésame mucho : cómo criar a tus hijos con amor che ancora non ho finito e fatico un po'. Poi i primi capitoli, quelli sui bimbi, di: Jesper Juul - I no per amare. Comunicare in modo chiaro ed efficace per crescere figli forti e sicuri di sè, gentilmente consigliatomi da Fede. Mi mancava un testo in francese e facevo poker di lingue. Il chercheur dice che alzato lo sguardo dai libri, in quanto a comunicazione orale avevo un po' di difficoltà. 
Un attimo di monotematicità dite? In realtà ho intervallato le letture di bimbologia con un romanzo di Matteo: Supermarket24. Tagliente, frizzante e un po' cinico. 
Un cocktail micidiale.

Ma tornando al campeggio, dicevo: io -finalmente!!!! da quanto tempo...- leggevo, mentre Pistacchio dormiva. Poi si svegliava canticchiando alle otto e passa oppure dopo 2-3 ore di pennica ed era, per lo più, perfettamente allegro, persino più del solito, se la passeggiava su e giù spingendo il suo mini carretto per la spesa, incantandosi a guardare i bimbi più grandi che passavano, sorridendo a tutti i campeggiatori del circondario. Soprattutto la sua mamma era serena e rappacificata col mondo. Il suo papà... il suo papà ciccia, lui sta bene ovunque, dove lo metti sta, senza mai un lamento (volendo talvolta anche duepalle, che resti tra noi, lamentarsi è segno di vita!).
Io finalmente c'avevo la fregola sedata. Quel devo fare, voglio andare, pacificato all'istante: stesa a leggere su un'amaca, incorniciata di verde, con il fiume di sottofondo, non c'è posto migliore da bramare. Sono felice di fare quello che devo fare. Persino cucinare e lavare i piatti ero felice. Chè capisco chi dice che se deve cucinare allora non è vacanza e in effetti è un pensiero condividibilissimo. Ma se intorno c'hai la pace, il massimo che devi fare poi è dare un colpo di spugna al tavolino e poi, sì, andare a lavare i piatti, ma lì al lavabo in mezzo agli alberi... Allora nessuna fatica, anzi: armonia col cosmo. Mi mancava solo di lavare i panni a mano, che peraltro è cosa che odio come poche altre, se mi tocca farlo... Certo ci vuole un campeggio da sogno per sentirsi così in pace. Fortuna che lo abbiamo trovato! Francesca ti immagino con gli occhi che brillano e prometto che poi condivido questo splendore con te e i tuoi lettori, e stavolta cercherò di essere breve :)


Bisogna dire che noi in realtà un po' in campeggio ci viviamo sempre. Non siamo più ai livelli di quando siamo arrivati, 10 mesi orsono. Gli scatoloni dall'Olanda ci sarebbero stati consegnati dopo un mesetto. Avevamo un bimbino gattonante di 8 mesi e tutti i mobili da acquistare, noi intanto tentennavamo. Ci abbiamo messo 4 settimane a comprare i materassi. Allora per quattro-settimane-quattro abbiamo dormito sui materassini gonfiabili. Gli stessi su cui abbiamo dormito in campeggio peraltro. Solo Pistacchio ha avuto il suo lettino da subito e poi una stanzetta minimal-zen. Adesso non siamo più ai livelli di Ottobre dell'anno scorso, però le pareti sono ancora spoglie e  qualche scatolone da smaltire c'è ancora. La cucina è creativa, per non dire 'na ciofeca. Il tavolo da pranzo è rimasto quello da giardino che doveva essere provvisorio, ma poi il giardino l'abbiamo abbandonato e il tavolo c'è rimasto sul groppone. Tutto questo merita qualche riflessione a parte.... ma, per farla breve, diciamo che fatichiamo a prendere atto di essere a casa o più o meno. Il pensiero del prossimo trasloco, ci paralizza talmente tanto da impedirci persino di cercar casa. Eppure sarebbe ora.

Campeggio è stato un po' come esorcizzare la nostra incapacità di credere che, adesso sì, possiamo contare su una vita stanziale. Dovremmo poterci rilassare. Invece no.

Pistacchio, lui, pare non abbia bisogno di tanti complimenti. La sua prima notte di campeggio, dopo appena 2 ore che si era addormentato -senza protesta alcuna- in una delle due stanzette della mega-tenda familiare, faceva un freddo pinguino. Io ho cominciato a sentirmi una madre degenere a pensarlo solo all'addiaccio, allora ho preso il mio saccoapelo e sono andata a dormire con lui. Cosleeping da campeggio, per così dire. Nonchè la prima notte prima che dormo con lui nello stesso metroquadro di mondo, alla faccia di González e il suo Besame mucho. Sono una madre snaturata. Poi è finita che non ho chiuso occhio vegliando ad aggiustargli la coperta, intanto morivo di freddo e cercavo un po' di calore vicino a lui, volevo infilarlo nel sacco a pelo con me... ma più mi avvicinavo, più quello si allontanava. Pussa via mamma, io dormo da solo. Da sempre. E non saprai mai se te la sei voluta tu o l'ho deciso io. Quel Nature versus Nurture di cui mi pare si finisca sempre a parlare. Neanche a dirlo le altre dieci notti le ho passate nell'altra stanzetta di stoffa, col chercheur, quel Pistacchietto là ronfava beato e sprezzante del gelo. Che poi la scomparsa di ogni moccio dal naso e di ogni rumore dalla sua cassa toracica, insieme al sonno tranquillissimo, pare forse suggerire che di solito dorme troppo caldo. O che l'aria di città fa schifo? Senza dubbio un bébé da campeggio, comunque. Cosa che ci riempie di gioia, perchè adesso era troppo piccolo per godere delle gioie di una vacanza di questo tipo, e goderle noi con lui, soprattutto. Ma tra qualche anno, se la passione verrà coltivata... arriveremo a quell'idillio che scorgevamo nelle famiglie con bimbi 'capaci di intendere e volere' (tipo dai 4-5 anni in su, direi) che era tutto un fioccare di: 
- Ah ecco dove eri finita!, dice il papà della bimba bionda che gioca con un gruppetto intorno la tenda al lato della nostra.
- Non si preoccupi, risponde la mamma della tenda, stanno giocando tranquilli, tutti insieme. Dove state voi? Vuole che gliela mandi ad una certa ora?  
Odddio che sogno. Non è che ne volete anche uno formato mignon? Me apunto dicono gli spagnoli. Tradotto male:  mi iscrivo affinchè questa cosa fantastica accada anche a me a tempo debito. Dove devo firmare? Quindi si può dire che siamo stati benissimo, ma più che altro eravamo in avanscoperta per studiare cosa ci riserverà il futuro.

Perchè io, l'ho già detto: voglio andare a vivere in campeggio.
Aha ahaaaa

Amaca, letture e le unghie laccate (di blu): succede solo in campeggio

22 comments:

  1. Ho letto di diverse blogger rimaste a casa senza vacanze per influenze e smocciolamenti dei nanerottoli .... La soluzione invece era molto semplice.... Campeggio al freddo e al gelo come Gesù bambino

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    1. No ma seriamente! Tornati a casa nel giro di 36 h aveva già il moccio al naso di nuovo. Pure l'aria buona forse ci cova

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    2. pure la mia!!! siamo tornati sabato e già ha il raffreddore e stamattina ha pure vomitato! ma noooooooooooooooooooooooo!! bisogna vivere sempre in vacanza!!!!

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  2. Bentornata! L'ultima foto rende molto bene lo stato di beatitudine :-)
    E "capaci di intendere e volere" lo sono già a tre anni, se abbastanza socievoli, quindi manca meno di quello che pensavi!

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    1. Non sai quanto questo mi renda felice! Un anno dopo in meno "to go"

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  3. Lol un po' tutto :D bello lui pinguinotto!

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  4. Ahahhhh ahahhhh... :)
    Voglio venire anche io in quel campeggio lì con i bimbi che giocano tranquilli poco lontani e l'amaca!!!:)
    Aspetto di leggere il resto!!!:)
    PS in Croazia ho trovato un posto in campagna che secondo me potrebbe piacerti molto!!!ne parlerò!c'è il fiume, le mucche, i cagnolini, i giochi per i bimbi...e il silenzio!!manca solo la tenda!!!ma un letto va bene uguale...no?;)

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    1. Non so sw ce la possiamo fare su un letto vero.. :P ma attendo info da segnarmi per I tempi a venire!

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  5. Ecco perché gli scandinavi mettono i bimbi a dormire la pennichella in balcone a - 15º!

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    1. No ma dai.. so del lasciarli fuori dai negozi, e capisco le ragioni. Ma sul balcone no dai non ci posso credere.
      (In campeggio c'eran credo 5-10 gradi, credo però, non sono sicura)

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  6. Il campeggio consiglia, confermo. Da ragazzo ci andavo sempre e mi facevo di quelle non stop di sonno che solo il pensiero mi viene da appisolarmi qui sul tavolo ;)

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    1. Stiamo valutando di montare la tenda sul balcone...

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  7. A leggerti quasi quasi mi viene voglia di riprovarci col campeggio ... no, scherzavo, decisamente non è per me! E neppure per i miei uomini, siamo per vacanze corte ma comode ... ma al freschino sì :) Quindi montagna e pace e stare fuori dal mondo ... con in più magari una piscinetta riscaldata :D
    Lo so, siamo tremendi, comunque basta essere fuori tiro dallo stress quotidiano e il sonno e la tranquillità vengono in aiuto. Finalmente l'ho capito pure io e se funziona con l'alieno funziona con tutti.
    Ad esempio per noi sono deleterie le vacanze al mare, io sclero e mio figlio di più. Le colleghe mi chiamano Heidi ... devo iniziare a pensare seriamente ad un lavoro in montagna ...

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    1. la piscina riscaldata te la invidio, al campeggio dei sogni era gelata :/
      bentornata Heidi :)

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  8. Noi questa estate solo vacanze interamente baby friendly mare&monti. Dopo i nostri giri globetrotter non è facile abituarsi a certi ritmi e location ma dobbiamo ammettere che ci siamo divertiti anche noi ;)

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    1. anche per noi, abituati a zaino in spalla e via, accamparsi con tavolini e sedie fa strano. Sono fiduciosa che il momento zaino in splla tornerà appena il piccoletto crescerà

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  9. Sapessi che voglia di campeggio ho io! partirei subito!
    solo i risvegli alle 6 non mi sorridono, ecco, quelli proprio no.
    Mi sa però che io non ce l'avrei fatta a metterlo a dormire nell'altra "stanzetta". E se me lo rubano!?!?!? è il mio tormentone da una vita :)

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    1. i risvegli alle 6 fanno ormai parte della mia natura, non erano compresi nel pacchetto vacanze :D il chercheur se la dormiva felice fino alle 9

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    2. dimenticavo a proposito del ratto del Pistacchio...
      si guarda davvero i primi giorni non è stato facile, non stavo scherzando mi sentivo a disagio (esattamente come al suo terzo giorno di vita tornai a dormire nel mio letto onvece che accanto a lui, ma quella è un'alttra storia...).
      Però poi, lui era veramente super sereno e per rubarlo bisognava aprire due cerniere rumorosissime. Ma anche solo camminare intorno ad una tenda è udibilissimo. Insomma non me lo potevano proprio rubare indisturbati.
      Però un paio di sere ci siamo allontanati clandestini, tornando alla tenda a turno ogni 10 minuti per controllare. Lì forse abbiamo esagerato un po'. Gulp

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  10. Te lo scrivo qui.... Fondamentamente ero nervosa con chi sale in cattedra e sente di impartire lezioni di vita.... Con chi ascolta e per quieto vivere non dice nulla anche se pensa sia sbagliato e con me stessa che trattandosi di miei parenti acquisiti ingoio il rospo e mi sto zitta. Solo che poi torni a casa e questo rospo ti si ripropone

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  11. Forse potrebbe interessarvi questo blog, attivo ormai da diversi anni:
    www.vivereincamper.com
    ;-)

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Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova