04 July 2015

La cascata

La Cascata, da qui


Un mese e un po' dalle ultime notizie e Squabus ha fatto tantissime cose. Tutte belle. Ha curato un pochissimo il giardino nuovo di zecca, ma soprattutto si é stesa quasi ogni mattina a guardare il cielo tra un saluto al sole e l'altro, tra un addominale e un jumping jack. Ha corso-camminato più di 20km nelle ultime due settimane, ha giocato a piedi nudi a calcetto genitori contro bimbi (6-8 anni, le squadre erano quasi equilibrate!!) e si é rispaccata la schiena come non succedeva da mesi. Ha contato tantissime calorie, ha mangiato qualche fetta di torta, compresa la sua, e poi, di buonumore si é rimessa a contare, correre, yogare. Ha letto un pochino. Ha avuto ospiti. Ha fatto bellissimi picnic al fiume. Ha riso tanto. Ha osservato. E' stata più in silenzio.


Ha capito tante cose ed é pronta a rimettersi in gioco, crede. Qualsiasi cosa voglia dire davvero, all'origine, a Squabus mettersi in gioco fa pensare all'aver voglia di ridere e scherzare e stare leggeri. Squabus aveva perso la voglia e ancora ci pensa a com'é che quella voglia le torna quando succedono cose brutte-brutte. Un po' é intimorita perché non vuole mica che, dovesse perderla di nuovo, debba succedere una cosa brutta brutta-bruttissima per farle tornare voglia di giocare.


E' stata in gita sociale con tutto il labò in dei posti meravigliosi, ché siccome nel gruppo questo giro c'erano un componente di sesso maschile in ramadan e un componenete di sesso femminile con un microbebé nella pancia (l'ultimo nome sul post-it), quest'anno é stata una cosa super-soft ma molto variegata, con micropasseggiata in un posto meraviglioso, picnic all'ombra e bagno sotto le cascate. Le cascate. Le cascate le hanno fatto venire voglia di scrivere.


Il giovane phD francese era già sotto, seduto su una roccia. Ha fatto segno venite! Squabus si è tuffata e ha nuotato più forte che poteva, più si avvicinava più faceva fatica. Il pHD-Jr ha teso una mano che lei ha afferrato. Ha lottato per sistemarsi sulla roccia, per sedercisi e l'acqua era forte ma ora andava molto meglio. Il cuore le saltava fuori dal petto, intanto, per l'emozione. Poi, poi si è alzata in piedi e a quel punto non faceva più alcuna fatica. Si è sentita molto potente. Ha gridato di gioia, la voce forte coperta un po' dal rumore dell'acqua Si è sentita potente e, protetta dal contesto, ha anche pianto un pochino.  Perchè è durissima mentre nuoti davanti quella cascata spettacolare. Arrivare è meraviglioso. Perchè come al solito era partita per metafore.


Era arrivata, un giorno, crede, in quel paesino medievale e lontano, poi è dovuta partire e una volta altrove è scivolata giù ed ora ha paura di nuotare di nuovo verso la cascata. Una parte di lei almeno.


Squabus poi si è resa conto che aveva cercato di scrivere un post anche sulla gita sociale di due anni fa, un post che si chiamava Maglia gialla e parlava di leadership e metafore, come al solito, ma che poi è rimasto due anni qui. Ora lo finisce, con 24 mesi di ritardo e lo pubblica, forse domani, forse dopo...




1 comment:

  1. Lascio una traccia del mio passaggio, proprio ieri ti pensavo!

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Io lo so cosa stai pensando.
Lo scrivo, non lo scrivo, quasi quasi lo scrivo. Ma no dai...
E' lo stesso che penso anche io quasi ogni volta.
Ma tu prova, prova a lasciare una traccia.
Non sarà invano.

Prova pro-pro-prova